29

176 6 0
                                        

Greta pov's
Siamo tornati dalla gita ieri e stasera c'è la partita di Basket di Christian. Gli avevo promesso che sarei andata a vederla e so che per lui è davvero molto importante la mia presenza.
Gli ultimi giorni a Firenze gli abbiamo passati a visitare il capoluogo e alcune provincie. È stato divertente, talmente tanto che io e Nicolò non abbiamo ancora affrontato la questione del bacio. Cosa è stata per lui? E cosa siamo noi adesso? Sempre se un "noi" esiste davvero.

Ad ogni modo adesso devo prepararmi per la partita di Christian.
Credo di non andare ad una partita di basket da quando avevo circa nove anni, quando mio zio mi ci trascinava per farmi appassionare a questo sport, ma nonostante tutto i suoi sforzi sono stati definitivamente vani.
Okay, ammetto che è una cosa cattiva da dire, ma è così.

Tuttavia mi rendo conto che sono davanti allo specchio della mia camera da venti minuti e sono ancora indecisa su tutto.
Diversi vestiti sono sparsi sul letto da ormai troppo tempo. Ad essere sincera non ricordo nemmeno quando sono diventati così tanti.
Ormai stanca di essere indecisa su cosa indossare, opto per un semplice jeans accompagnato da una felpa della Nike che trovo nel fondo all'armadio.
Mi trucco leggermente e successivamente inizio a riordinare tutti i vestiti sul letto, piegandoli delicatamente, prima che qualcuno entri nella stanza e noti tutto questo.
<<Greta c'è una persona per te!>> strilla mia madre dal piano di sotto. Sbuffo, mentre mi chiedo chi possa essere. Scendo frettolosamente le scale rischiando di inciampare nei vari gradini per via della mie scarpe slacciate.
Non appena vedo Nicolò sul ciglio della porta che porge dei tulipani a mia madre, per poco non cado per terra.
È bellissimo. Indossa dei jeans neri con una maglietta bianca che aderisce perfettamente sui suoi addominali scolpiti. Non è egocentrico e nemmeno irrilevante, è semplicemente lui.
Deglutisco a fatica, mentre il mio respiro si fa più corto. Non appena si accorge di me attraversa la soglia facendo un cenno di saluto a mia madre e viene verso di me abbracciandomi. Non so perché sia qui, eppure gli faccio cenno di seguirmi nella mia stanza, mentre mia madre chiude la porta d'ingresso.
Inizio a salire le scale mentre il suono dei nostri passi rimbomba nel silenzio che si è formato tra noi.
Non appena arriviamo Nicolò chiude la porta alle nostre spalle.
<<scusa, stavo riordinando>> esclamo con tono basso guardando tutti il disordine che stavo tentando di sistemare prima che mi chiamassero.
<<tranquilla>>esclama sorridendo, mentre si guarda intorno osservando alcune fotografie che ho attaccato sulle pareti o incorniciato.
<<queste foto sono bellissime, le hai fatte tu?>> mi volto per vedere a cosa si riferisce e mentre sistemo altri vestiti nell'armadio esclamo:
<<già, le ho scattate durante l'ultima nostra vacanza a Roma>>
Metto gli ultimi vestiti nell'armadio, spostando anche le ultime cose sparpagliate per la scrivania e mi volto di nuovo verso di lui: ha le mani nelle tasche posteriori dei jeans e sembra visibilmente agitato. Lo sono anch'io.
<<sicuro che vada tutto bene?>> lo guardo e lui si volta improvvisamente verso di me, iniziando a respirare profondamente.
<<in realtà sono qui per parlarti>> il suo tono è serio. Lascio i libri che ho in mano sulla scrivania e lo guardo, mentre l'agitazione è parte integrante in tutto il mio corpo.
<<okay... va bene>> si avvicina di qualche passo verso di me e i raggi del sole che filtrano dalla finestra gli sfiorano il viso, illuminandoglielo.
<<sono giorni che non faccio altro che pensare a quello che è successo tra noi... è stato magnifico. Cazzo, ero convinto che non sarei mai riuscito a dirtelo, ma mi piaci.  Mi piace tutto di te e fidati se ti dico che sono settimane che cerco le parole giuste per dirti tutto questo.
Spero che tu capisca quanto io tenga a te...volevo solo dirti questo>> Pronuncia tutto d'un fiato, mentre io cerco analizzare lentamente le sue parole nella mia mente, per essere sicura di aver davvero udito tutto questo.
Si china sulle mie scarpe e me le allaccia e successivamente torna a guardarmi.
Mi avvicino a lui di qualche passo arrivando ad essere accanto a lui, ma presto mi rendo conto che ci separano solo pochi centimetri.  Mi limito a guardarlo, mentre le farfalle nel mio stomaco si espandono.
I suoi occhi luccicano. La scintilla di dolore che ho sempre percepito è del tutto sparita.
Il suo sguardo passa in meno di tre secondi dai miei occhi alle mie labbra, mentre si morde il suo labbro inferiore.
Mi getto tra le sue braccia stringendolo forte. Al primo contatto lo sento sobbalzare, come se non ne ricevesse un vero abbraccio da tanto tempo.
Non è la prima volta che l'abbraccio, eppure avverto una sintonia che in questo momento ci lega.
Non appena ristabiliamo un minimo di distanza tra noi,  le sue labbra sono premute sulle mie. Mi stringe tra le sue braccia facendo appoggiare la mia schiena sulla porta.
I nostri corpi sono vicinissimi e le sue labbra non si staccano dalle mie. Appoggio le mani sul suo petto, mentre le sue finiscono sui miei fianchi, azzerando del tutto la distanza che abbiamo.
Tra un respiro e l'altro esclamo: <<anche tu mi piaci>> si allontana da me non appena sente queste parole e mi sorride. Passa una mano tra i miei capelli delicatamente, mentre avverto come se con il suo sguardo cercasse di lacerarmi l'anima.
Il suo sorriso è ciò di cui ho bisogno. Mi rende vulnerabile, è vero, eppure come ha detto una volta Olaf nel film "Frozen", a volte vale la pensa sciogliersi per qualcuno.
Non diciamo niente per svariati minuti, io sono completamente nel suo sguardo, ma poco importa, dato che entrambi siamo consapevoli che in momenti come questi, il silenzio comunica più delle parole.

————————————————————————————————————————————————
Ciao a tutti come state? Spero come al solito che vada tutto bene💓.
Cosa ne pensate di questo capitolo?💓 Scrivetemelo pure nei commenti<3
Vi voglio bene🧡
————————————————————————————————————————————

What do you think about me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora