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~these high walls never broke my soul,
And I, I watched them all come fallin' down
I watched them al come fallin' down for you
Fallin' down for you~
                                                         Walls, Louis Tomlinson🫶🏼

Nicolò pov's:
Allora i colori esistono davvero, se lo si vuole si possono vedere veramente. Non sono solo un'illusione, come invece mi è apparso negli ultimi tempi. Cavolo sono così belli e sono in grado di valorizzare tutto ciò che ci circonda.
Mi sveglio ancora prima che la sveglia suoni, con la luce del sole che accarezza il mio volto. Mi stropiccio gli occhi coi palmi delle mani e mi dirigo subito davanti allo specchio sorridendo mentre ammiro la mia immagine riflessa.

Quanto era che non sorridevo guardandomi allo specchio? Quanto tempo era che non mi svegliavo la mattina con un sorriso sul volto, senza quella sensazione di pesantezza che mi avvolge?
Quanto tempo era che non mi sentivo bene? Non mollo, la luce ormai non è più così lontana.

Mi vesto con un semplice jeans e una maglietta bianca aderente che copro con una felpa blu a zip. Scendo di fretta le scale prendendo il mio zaino accanto all'attaccapanni ed esco godendomi la brezza mattutina che circola qui.
Metto le mie cuffie ed inizio ad ascoltare la mia solita playlist, mentre ammiro tutto ciò che mi circonda.
Come ho fatto a non vedere tutta la bellezza che mi circonda per tutto questo tempo?
———
Greta pov's:
Sono appena entrata in classe e sono seduta al mio solito banco.
Non faccio altro che pensare a ciò che è successo ieri. Un sorriso spunta non appena vedo Nicolò varcare l'ingresso dell'aula e si allarga non appena lo vedo sedersi accanto a me.
<<è ancora libero questo posto?>> mi chiede appoggiando il suo zaino accanto alla gamba del tavolo.
<<sempre...>> deglutisco e poi continuo <<cioè sì è lì- puoi sederti>> perchè balbetto adesso? Possibile che la sua vicinanza faccia sempre questo effetto?
Ride e si siede accanto a me, poggiando una busta sul mio banco: <<l'ho presa per te stamattina...>>
Si è fermato a prendermi la colazione, sa che spesso la mattina dimentico di farla e anche solo il modo in cui riesco a percepire uno sguardo pieno di comprensione, mi fa battere il cuore come non mai.
Si è preoccupato per me. Che strano, di solito sono io che mi preoccupo per tutti coloro che mi circondano dimenticandomi persino di me stessa eppure mi ha resa parte dei suoi pensieri.

Le mie labbra si incurvano in un sorriso smagliante, che mi spinge ad avvicinare la sua sedia alla mia.
<<grazie>> sussurro al suo orecchio e sento il suo corpo fremere quando la mia mano si poggia sulla sua gamba.
<<non ringraziarmi>> sorrido di nuovo. Oggi sembra davvero di buon umore ed era da tanto tempo che non lo vedevo così spensierato.
<<va tutto bene?>> i miei occhi indugiano per qualche secondo sulle sue labbra, per poi tornare a guardarlo negli occhi.
<<direi proprio di sì>> sorride e il suo sorriso sembra così vero che sento i miei occhi inumidirsi.
Quanto tempo era che non mi sorridevi così Nicolò? Non hai idea di quanto abbia aspettato per vederti così felice.

La lezione di geografia comincia, ma la mia testa è del tutto altrove.
Un po' perché la materia non è tra le mie preferite è un po' perché Nicolò è così vicino a me che l'unica cosa che posso fare è concentrarmi sui movimenti del suo pomo d'adamo. 
La mia mano inizia a disegnare cuoricini sull'angolo più in alto della pagina del mio quaderno aperto sul banco, cosciente del fatto che dovrei prendere appunti.
Nicolò mi da un leggero colpo sul fianco per attirare la mia attenzione, suggerendomi a bassa voce di guardare la lavagna, dove il prof mi sta lanciando uno sguardo irritato.
Poso la penna sul tavolo iniziando ad ascoltare per davvero una volta che l'uomo seduto alla sua scrivania ha ripreso il suo discorso sul clima del continente africano e sulle sue variazioni.

Il tempo passa ed io ho annotato giusto qualche frase sul mio quaderno, finchè la campanella non annuncia la fine di questa noiosa lezione.
———
È finalmente finita questa giornata estenuante ed io e Nicolò stiamo tornando a casa insieme.
Le sua mano tiene stretta la mia e entrambi ammiriamo il panorama che ci circonda.
<<hai gli allenamenti oggi?>> gli chiedo mentre fisso le nostre mani.
<<sì, penso che finirò di studiare storia e poi andrò...>> annuisco, totalmente rapita dalla bellezza del suo volto.
Continuiamo a camminare in silenzio. Ricordo ancora quando qualche anno fa tutte le situazioni di completa quiete mi spaventano solamente perché mi facevano guardare dentro me, l'unica cosa che non ero in grado di affrontare.
<<hai da fare questa sera?>> mi chiede tutt'un tratto facendo battere il mio cuore più veloce.
<<no...>> il mio tono di voce è basso e sono talmente agitata che tutto ciò che riesco a fare è concentrarmi sulla velocità del mio battito cardiaco.
<<allora esci con me>> per poco non cado per terra. La spontaneità con cui mi ha fatto questa richiesta mi fa sorridere.
I marcati lineamenti sui volto o la mascella serrata, fanno intuire che è piuttosto nervoso nel ricevere una mia risposta.
Faccio un respiro profondo, regolarizzando anche il mio battito.
<<okay>>  solo adesso mi accorgo che siamo quasi davanti a casa mia. Nicolò si è fermato, ma mi trattiene premendo la sua mano sul mio fianco.
Mi volto verso di lui e le punte dei nostri nasi si sfiorano e le sue mani accarezzano dolcemente i miei fianchi,facendomi irrigidire.
<<ti scrivo più tardi, va bene?>>
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Ciao a tutti, come state? 🫶🏼❤️‍🩹
Spero tutto bene. Cosa ne pensate di questo capitolo?
Nicolò finalmente ha rivisto uno spiraglio di luce, ma lo condurrà fuori dal suo tunnel buio?
Vi aspetto alla prossima parte, vi voglio bene❤️‍🩹
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