Ho sempre odiato educazione fisica.
Probabilmente perché ho sempre odiato correre con l'ansia del tempo che mi scorre addosso.
Odio quando schiacciano quel maledetto cronometro per misurare il tempo che ci impiego a correre per una determinata distanza.Ormai ho perso il conto dei miei giri nella pista d'atletica, dato che la mia mente è stata rapita dalla conversazione con Nico di ieri sera.
Non riesco a capire perchè se ne sia andato così. Ho fatto qualcosa di male? Certo, se così fosse, andandosene avrebbe peggiorato solo la situazione.
Rallento il mio passo non appena sento qualcuno toccarmi la spalla.
Mi volto e vedo Jacob che sta correndo accanto a me. La giornata può iniziare sempre male? Questa domanda comincia a ronzarmi nella testa da tempo ormai.
<< hey>> ricambio il suo saluto con un minimo di indifferenza mentre punto il mio sguardo avanti a me concentrandomi sulla corsa.
<< non sapevo veniste qui ad allenarvi >> esclama il moro ricevendo in cambio una mia alzata delle spalle.
<< siamo appena arrivati in effetti, ma verremo qui solo temporaneamente. Tra qualche settimana ci sarà una competizione con delle altre scuole e il preside vuole che la nostra scuola si aggiudichi il maggior numero di medaglie possibili. Comincia ad essere snervante tutta questa pressione addosso, a dire il vero....>>lo vedo sorridere all'istante. Non ho idea del perché stia parlando con lui. Vorrei fermarmi, ma non voglio fargli pensare che non riesco a correre su una pista d'atletica per tanto tempo.
<< sì la conosco la competizione. Gareggeremo anche noi come seconda e ultima classe della scuola. Vuol dire che avrò l'onore di
sfidarti?>> mi sta irritando sempre di più con queste sue affermazioni così stupide.Nonostante i miei obbiettivi mi fermo in mezzo alla pista, ormai esausta. Ho il respiro accelerato e il battito batte più velocemente del normale.
<<non credo proprio, mi dispiace>> esclamo in maniera del tutto ironica. Fortunatamente non la prende male e scoppia a ridere senza distogliere mai lo sguardo da me, come se avesse paura che potrei andarmene da un momento all'altro. In effetti vorrei andarmene.
<<adesso vado. Magari ci vediamo in giro>> esclamo iniziando a correre verso la direzione opposta alla sua entrando nello spogliatoio.
La porta mi si chiude all'istante dietro alle mie spalle e il rumore è talmente forte che mi fa sobbalzare.
È incredibile come mi spaventi sempre per così poco.
Senza pensare ad altro, mi dirigo verso la montagna di borsoni che ci sono in un angolo di questo spogliatoio alquanto malridotto. Inizio a smuovere le varie borse senza trovare la mia. Devo sbrigarmi se non voglio che la Prof noti la mia assenza e mi faccia correre più giri per punizione.Non appena sento una voce conosciuta mi volto spaventata. È solo Nico. Cazzo mi ha spaventata.
<< cerchi qualcosa?>> esclama curioso appoggiandosi con la schiena al muro di mattonelle bianche.
<<il mio borsone. L'hai visto per caso?>> scuote la testa iniziando a guardarsi intorno.
<<non dovresti essere fuori a correre?>> esclamo confusa mentre sposto i vari borsoni cercando il mio dandogli le spalle.
<< potrei farti la stessa domanda, non credi?>> in effetti sì, ma non voglio farmi imbrogliare dai suoi giochetti idioti perciò mi limito a stare in silenzio.
Si è avvicinato un po'' e mi sta aiutando a cercare ciò che ho perso e non appena lo trova mi lascio abbandonare ad un sospiro di sollievo.
Glielo levo dalle mani ringraziandolo e inizio a frugarci dentro tirandone fuori la mia borraccia.
Le sue dita hanno sfiorano le mie per errore. Alzo lo sguardo e mi rendo conto che è a neanche un passo da me. Se mi alzassi leggermente sulle spunte potrei addirittura sfiorare le sue labbra carnose, eppure sono pietrificata mentre le gambe quasi mi cedono.
La sua vicinanza è come se mi avesse pietrificata. Deglutisco mentre ammiro quei suoi occhi color nocciola così belli e splendenti. Ammirandoli meglio però, mi rendo conto di riuscire a percepire una piccola scintilla di dolore nel suo sguardo.
"Cosa ti turba tanto Nico?" È come se riuscissi a percepire un dolore che in qualche modo gli gira intorno sempre.
Vorrei che me ne parlasse, ma invece tutto quello che fa è restare lì a fissarmi.Non appena si allontana da me ripristinando la nostra distanza, quella bolla in cui mi sono sentita da quando sono entrata qui svanisce lasciandomi priva di difese. Anche se con lui è come se tutte le mie barriere non servissero a nulla. Strano, dato che non credo lui senta qualcosa di tutto questo, ma poco importa dopotutto.
Rimetto la mia borraccia nello zaino e ritorno fuori con Nicolò alle mie spalle.
<<che fai mi segui?>> mi rendo conto di aver sbagliato completamente domanda. Perché non penso mai prima di parlare?
<<dici sul serio? Stiamo solo andando nella stessa direzione!>> si percepisce un pizzico di disapprovazione nel suo tono di voce, ma che viene all'istante sostituito con uno smagliante sorriso.
Senza rispondere me ne vado e torno nella pista fingendo di proseguire nella corsa come se non me ne fossi mai andata. Non appena correndo passo davanti ad una panchina vedo Jackson seduto lì con i suoi amici a chiacchierare. Perché non stanno correndo? E soprattutto perchè si riferiscono qualcosa all'orecchio mentre hanno gli occhi fissi su di me?Non appena mi rendo conto di essere ferma in mezzo alla pista a fissarli riprendo a correre cosciente del fatto che arriverò davvero stanca alla fine di questa lezione.
—————————Dopo una giornata che definirei sfrenante, inizio finalmente ad incamminarmi verso casa.
La cartella pesa e per di più oggi è una giornata molto calda seppur sia la fine di ottobre.A circa metà strada ricevo un messaggio da Sabrina che leggo con molta calma.
Chat con Sabri🤍
S: stasera c'è una festa a scuola, ci sarai vero?
G: vedremo:)————————————————————————————————————————————————
Hey come state? Scusate l'attesa più lunga del solito💕. Cosa ne pensate di questo capitolo? Ci vediamo con il prossimo, spero al più presto💕.
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What do you think about me?
RomanceGreta, ragazza nata e cresciuta a Milano, si trasferisce a Cagliari per via del lavoro di suo padre assieme alla sua famiglia. Abituata a ricevere amore incondizionato dai suoi genitori cercherà di trovare il suo equilibrio nella sua nuova città cir...