Capitolo 3

92 6 0
                                    

Andava male.

Andava veramente male.

Steve Rogers fissava la strada, Tony Stark e la sua macchina erano scomparsi da tempo.

Cosa diavolo è successo?

Gemette, strofinandosi una mano sulla fronte. A quanto pare Tony Stark era molto di più di quanto sembrasse.

Steve non aveva nessuno da incolpare se non stesso, davvero. Sapeva quanto fosse pericoloso Stark, ma Steve, essendo Steve, si era precipitato a capofitto con la sicurezza che Il Capitano potesse affrontare un misero uomo d'affari.

Quanto aveva torto.

Ora, a causa della sua stupidità, Tony Stark stava tornando allegramente in città, sapendo molto più di quanto avrebbe dovuto. Compresa la conoscenza dell'aspetto di Steve.

Dannazione.

Steve sospirò prima di iniziare lentamente ad arrancare lungo la strada. Avrebbe potuto chiedere un passaggio, ma data la sua situazione attuale, decise di non farlo.

Bucky lo avrebbe ucciso.

Il vantaggio di nascondere la sua identità era che quando faceva effettivamente la sua apparizione, di solito spaventava a morte tutti quelli con cui aveva a che fare in quel momento. Steve lanciava alcune minacce qui e qualche sguardo là, e boom: Steve otteneva tutto ciò che voleva da loro.

Il suo incontro con Stark era tutt'altro che normale. Semmai, Stark era riuscito ad ottenere più da lui, che il contrario. E ora che Stark sapeva che aspetto aveva? Steve era in grossi guai. Certo, Steve poteva semplicemente chiamare e far morire Stark entro l'ora di cena, ma non avrebbe risolto nulla.

Stark aveva ragione; Steve aveva bisogno di lui.

Queste voci sull'HYDRA lo stavano mandando in crisi. Le prime due volte che le aveva sentite, era stato durante i loro ‘interrogatori’. Steve non gli aveva dato peso; la gente direbbe qualsiasi cosa se significasse uscire da una sessione con Natasha.

Ma continuava a succedere. Solo sussurri, avvertimenti al Capitano e ai Commandos. L'HYDRA stava tornando per loro. Steve non aveva mai battuto ciglio. Fino alla scorsa settimana.

>>>>>><<<<<<



Steve percorse il lungo tratto di corridoio, i suoi passi echeggiavano rumorosamente.

Raggiunse la sua destinazione, sorridendo facilmente al suo braccio destro che era seduto in silenzio a pulire la sua pistola.

"Hai chiamato?"

Gli occhi di Bucky si alzarono, ricambiando il sorriso di Steve con un ghigno. “Sì. Un imbecille vuole incontrarti.”

Steve alzò gli occhi al cielo. “Da quando concediamo gli ultimi diritti alle persone? Ti stai rammollendo, Buck?” chiese beffardo, guadagnandosi un rapido colpo allo stomaco.

“Se qualcuno si sta rammollendo, sei tu. Forse è meglio se smetti con gli hamburger, ragazzone,” ribatté Bucky, accarezzando ancora una volta lo stomaco di Steve.

Steve soffocò una risata, spingendo Bucky giù dalla sedia. "Non dovresti essere fuori a cercare il nostro prossimo affare?" Osservò divertito Bucky sollevarsi con un piccolo gemito, pulendosi la terra dalla camicia.

"Sì, mamma. Me ne occuperò più tardi".

Steve inarcò un sopracciglio.

“Okay, va bene! Gesù, ora vado”.

Go Ugly Early - Traduzione Italiana (Stony)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora