Capitolo 57

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"Esci. Fuori."

Bucky vacillò al tono, ma continuò comunque ad entrare nella stanza, chiudendosi silenziosamente la porta alle spalle. “Ti ho portato la cena,” disse piano.

"Non ricordo di aver chiesto qualcosa."

Bucky posò il vassoio prima di torcersi nervosamente le mani. "Beh, non hai mangiato niente per tutto il giorno, quindi mi è sembrata la migliore cosa da fare."

"E tu fai sempre la scelta giusta, vero?"

Bucky chiuse gli occhi al tono aspro. Non aveva mai sentito Clint parlare in quel modo, nemmeno quando si erano incontrati per la prima volta. "Clint-"

“Non farlo,” sibilò Clint. Al momento era rannicchiato nel suo letto, l'unica cosa visibile era una testa di capelli unti che non veniva lavata da qualche giorno. Bucky poteva solo ritenersi fortunato che Clint fosse girato dall'altra parte; sapeva che non sarebbe riuscito a sopravvivere a un altro sguardo di quella faccia distrutta.

"Era la decisione giusta e lo sai", cercò di spiegare Bucky. Non era sicuro se lo stesse dicendo per convincere Clint o se stesso. Aveva passato gli ultimi giorni non molto meglio di Clint, ripercorrendo più e più volte la sparatoria di Phil nella sua testa.

"Come? Come mai era la decisione giusta?" Clint ruggì, girandosi per guardare Bucky. Il suo viso era tirato e pallido, senza dubbio per non aver visto il sole negli ultimi giorni. Gli occhi erano aperti e irritati, sfregati fino al punto in cui le lacrime non riuscivano a placarli.

Bucky distolse lo sguardo, incapace di rispondere.

"Oh, niente da dire adesso?" Clint sogghignò. "Ho sopportato per tre giorni che mi blateravi nelle orecchie, e ora non hai niente da dire?"

"Clint, stavo cercando di proteggerti." Un'altra banalità. Non c'era altro.

"Cazzate. Stavi solo cercando di proteggere te stesso".

Ouch. Bucky chiuse gli occhi, cercando di non arrabbiarsi con il suo amico; non riusciva a immaginare cosa stesse passando. Non era che non l'avesse già affrontato prima. Steve era stato decisamente omicida quando Bucky lo aveva allontanato dal cadavere di Peggy. Non c'era nessun altro in giro, quindi Bucky era diventato il sacco da boxe di Steve. Era più che felice di incassare i colpi, abbastanza gratificato dal sapere che Steve se la stava prendendo con lui invece che per strada, dove molto probabilmente sarebbe stato ucciso. Sapeva che anche Clint non vedeva l'ora di andare là fuori, pronto a bruciare l'intera New York per trovare le persone che avevano fatto fuori Coulson. Fortunatamente per Bucky, il resto della squadra era sulla sua stessa pagina, e aveva contribuito a segregare Clint nel bar clandestino finché non avessero trovato un'altra soluzione. E fino a quando non avessero avuto un piano più definitivo, Bucky aveva assunto il vecchio ruolo di capro espiatorio. Piccoli passi, si disse. Il lato positivo era che almeno Clint avesse parlato con lui oggi. Urlato, tecnicamente, ma Bucky l’avrebbe comunque considerata una vittoria.

Tutto era meglio di quel primo giorno, quando alla fine Clint si svegliò. L'uomo era un vero disastro. Nessuno riusciva a capire cosa uscisse dalla bocca di Clint la metà delle volte. Diavolo, ci volle Thor per cercare di immobilizzare l'uomo. Naturalmente Clint, essendo il viscido bastardo che era, riuscì a sfrecciare via nella notte, senza dubbio per cercare di trovare qualche traccia di Phil. Lui e Steve erano riusciti a malapena a raggiungerlo prima che Clint fosse in grado di entrare nel distretto chiedendo il sangue di Pierce.

Avevano cercato di rimanere positivi. Hey, nessuna notizia è una buona notizia, giusto? Ma Clint non se l'era bevuta. Mandò via tutti una volta che fu praticamente messo agli arresti domiciliari. Non fece nemmeno entrare Nat. Quel che era peggio era che ogni giorno che passava, Bucky si rendeva conto che non era come l'ultima volta. La morte di Peggy non era stata colpa di Bucky, ma dell’HYDRA. Logicamente, Steve lo sapeva, ma perdendo una persona cara in quel modo, meritava di prendersela con l'unica persona a portata di udito. Ma Coulson? Beh, Bucky non era esattamente convinto che non fosse colpa sua. Per quanto potesse cercare di convincersi di aver fatto la scelta giusta, che quello che aveva fatto era lo scenario migliore, non riusciva a superare il fatto che, nonostante ciò, aveva comunque lasciato Coulson lì. Si era limitato a nascondersi e scappare; era stata colpa sua. E Clint lo sapeva. E, qualunque cosa accadesse, indipendentemente dal fatto che Coulson sopravvivesse o meno, quel ponte tra lui e Clint era bruciato. No, non bruciato, eviscerato.

Go Ugly Early - Traduzione Italiana (Stony)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora