Go Ugly Early - Traduzione Italiana (Stony)

Capitolo 19

Steve scese lentamente le scale di ferro battuto, con la testa che fremeva per gli eventi del giorno. Aveva aspettato fino a quando Stark non fosse svenuto, aggiustando la posizione dell'uomo ferito in modo che non si svegliasse più tardi con un torcicollo. Con l'uomo privo di sensi sotto di lui, Steve ebbe tutto il tempo per studiare veramente l'ingegnere. Sembrava in pace; le solite linee di stress che adornavano il suo viso scomparvero, lasciando un'espressione quasi innocente. Anche nel sonno profondo, l'uomo più piccolo emise dei mormorii incomprensibili, come se il suo cervello continuasse ad accendersi quando il resto del corpo riposava. Il prezzo di una mente avanzata, suppongo, pensò Steve.

Nonostante il ragionamento di Stark, Steve non aveva idea del perché Stark fosse tornato per loro. Dopo tutto quello che era successo prima, Stark avrebbe dovuto lasciare Steve e il suo equipaggio a morire. Ma non l'aveva fatto. Mentre Steve desiderava ardentemente credere che fossero i brandelli di umanità che ancora circondavano il cuore di Stark a riportarlo indietro per salvarlo, sapeva che non poteva essere così semplice. Era il mondo in cui vivevano. L'unico modo per sopravvivere là fuori era attraverso connessioni e favori. E Stark? Stark era appena entrato con le armi spianate, salvando Steve e i suoi uomini, il tutto mentre catturava uno degli uomini di Hammer. Steve era in debito con Stark. Questo era ciò che lo spaventava di più.

Cercando di schiarirsi le idee, Steve scese gli ultimi gradini, camminando lungo il corridoio buio fino a una delle loro ‘stanze degli interrogatori’. Steve aveva lasciato Thor a capo dell'ultimo sopravvissuto di Hammer mentre si occupava dei feriti con Bruce, quindi con loro due insieme, Steve non pensava che ci sarebbe voluto molto prima che il ragazzo si spezzasse.

I suoi sospetti furono confermati quando entrò nella stanza e trovò lo scagnozzo di Hammer già piagnucolante, dimenandosi quando notò che Steve entrava nella stanza. Steve sorrise. Mentre il volto del Capitano di Steve era terrificante per molti, trovarsi dall'altra parte di un interrogatorio con Thor era assolutamente infernale. Thor aveva quella sicurezza, al confine con l'arroganza; un potere dominante, non importava in quale stanza entrasse. Diavolo, Thor non aveva ancora nemmeno toccato quel ragazzo e sembrava già a cinque secondi dal farsela sotto. Poi di nuovo, Hammer e i suoi uomini erano dei veri codardi.

"Niente?" chiese Steve, avvicinandosi al biondo muscoloso.

"Ti stavo aspettando, Capitano", rispose Thor. "Mi è stato detto che c'è potere nei numeri", disse con un sorriso raggiante.

Steve ricambiò con un piccolo sorriso tutto suo. "Certo", disse, indicando il pasticcio piagnucolone legato alla sedia di fronte a loro.

Thor fece un energico cenno del capo, dirigendosi verso un tavolo posto sulla parete più lontana. Quando Thor tornò indietro, Steve ridacchiò quando lo vide brandire un martello industriale. “È il mio preferito,” rispose Thor con una risata tutta sua.

"Sai che l'ultima volta che ci siamo visti ha cercato di uccidermi con un martello?" La voce di Tony gli attraversò la testa.

Steve osservò Thor avvicinarsi all'uomo di Hammer. “Ora, mi è stato detto che nel vostro paese il detto ‘fai prima, chiedi dopo’ è molto popolare. Con questo in mente, quale delle tue dita ti piace di meno?”

L'uomo strattonò le corde, le sue urla attutite dal bavaglio posizionato saldamente sulla sua bocca. “Oh, certo, il bavaglio. Beh, sfortunatamente, abbiamo feriti al piano di sopra e non dovremmo disturbarli, quindi se potessi solo agitare quello che non preferisci per me, sarebbe- oh. Capitano, vuoi guardare? Li sta muovendo tutti. Un uomo coraggioso, questo. Più coraggioso di me, credo,” Thor ridacchiò. "Sei sicuro?" chiese di nuovo all'uomo, che stava scuotendo selvaggiamente la testa, facendo del suo meglio per fermare i tremori che gli attraversavano le mani. Thor sorrise. "Come desideri."