Capitolo 68

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Tony canticchiò, sprofondando nell'ampio letto, mentre Steve lo seguiva rapidamente, accettando ogni bacio che gli arrivava. Poteva sentire Steve che gli toglieva gli strati di vestiti, senza lasciare un solo tratto di pelle nuda senza un bacio. Si accoccolarono l'uno intorno all'altro, assorbendo il calore dell'altro.

Tony non era nemmeno sicuro di come fossero arrivati ​​al letto. Aveva pensato di salire solo per un rapido cambio d'abito, ma Steve lo aveva seguito e beh - eccoli qui.

“ Devi essere tu a prenderti cura di loro adesso. Tenete il loro naso pulito e la loro testa bassa. Fallo come ultimo desiderio di un uomo libero. Ti prego, Tony.

Tony sussultò, le parole di Phil echeggiarono nel suo cranio. Che diavolo stava facendo, stava pomiciando con Steve come un adolescente?

"Stai bene?" chiese Steve, indietreggiando preoccupato. "Non ti ho fatto male, vero?"

"No, certo che no". Tony cercò di sfoderare un sorriso vincente, ma dallo sguardo diffidente che ricevette in risposta capì che Steve non gli credeva.

"Tony."

Il moretto sospirò, mettendosi a sedere e Steve lo rispecchiò. Doveva dirgli di Phil. Era la cosa giusta da fare, no? Se non avesse detto nulla, nessuno si sarebbe accorto di nulla - l'FBI si sarebbe tolta dalle scatole e si sarebbe rivolta a Pierce, ma non avrebbero più rivisto Phil. Ma si trattava di Phil - come poteva pensare di lasciarlo a marcire con i federali? Ma se aveva detto qualcosa e la squadra aveva cercato di seguirlo? Tony poteva solo immaginare che sarebbe finita con una condanna all'ergastolo.

Cosa farebbe Steve?

Era una domanda che lo aveva tormentato per tutto il viaggio di ritorno dalla conferenza stampa. Aveva mantenuto dei segreti in passato. Avrebbe dovuto sapere cosa fare. Ma come poteva ottenere una risposta da Steve senza scoprire le sue carte?

Tony si morse il labbro, giocando oziosamente con le loro dita unite. "Se potessi tornare indietro nel tempo, pur sapendo tutto quello che sai ora, lo faresti?"

"Fare cosa?" chiese Steve, inclinando la testa in modo confuso.

"Mentirmi", rispose Tony con dolcezza. "Su di te, su-"

"NO." La risposta è stata rapida, duratura nella sua definitività. Tony alzò lo sguardo attraverso le ciglia per vedere lo sguardo deciso di Steve che lo ricambiava, senza mai vacillare.

"Davvero?"

Steve si accigliò leggermente. "Pensi che non lo farei?"

“Non lo so,” rispose Tony onestamente, alzando le spalle. “Non so nemmeno cosa farei io se fossi nei tuoi panni. Voglio dire, ci ha portato qui, giusto?” chiese dolcemente, quasi timidamente, mentre con una mano premeva con forza sul petto di Steve, sentendo il forte battito del cuore rimbombare sotto i suoi polpastrelli.

Una delle mani di Steve si sollevò per cullare la sua, spingendo Tony più forte contro di lui, mentre un sorriso gli increspava le labbra. Uno dei preferiti di Tony. Era così piccolo, talmente piccolo che a volte poteva sfuggire, ma Tony era più che felice di perdere capacità di memoria nel suo cervello per ricordare i segni di quel sorriso. A Tony piaceva pensare che fosse un riflesso, un'azione inconscia - anche se il biondo aveva la faccia del Capitano dipinta addosso, c'era un pezzetto di Steve che irrompeva in superficie.

Ma se ne andava con la stessa rapidità con cui era apparso, sostituito di nuovo da quel peso invisibile che tirava il viso di Steve, lasciando una fronte aggrottata e un cipiglio profondo. Le dita di Tony si contorsero, desiderando sfregare quelle linee fino a farle scomparire. Alla fine Steve allontanò la mano di Tony, tenendola con il palmo rivolto verso il basso, mentre il pollice si muoveva per sfregare delicatamente su una spessa cicatrice alla base del polso.

Go Ugly Early - Traduzione Italiana (Stony)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora