2.

55 1 0
                                    


- Tazze fumanti -

12 settembre 1994.

<<Musa sei esagerata vado via per dieci mesi, non per un decennio. E poi ci scriveremo, come sempre.>>

Era davanti a lei con i bagagli con la sua la divisa ben stirata e legò i capelli bruni e ricci in una coda alta - erano talmente lunghi che anche con la coda le arrivavano a metà busto.

<<Lo so Sissi mia, ma sei così bella. Mi mancherà la tua bellezza.>> disse con la voce rotta portando un mano sul cuore, facendo ridacchiare la ragazza.

Amava sua mamma, o come la chiamava lei Musa. Fin da neonata era sempre stata unita a lei e nessuno poteva separarle. Il loro amore superava ogni limite.

<<Questi capelli...>> sussurrava sfiorandole con il dito una ciocca riccia.

<<Mamma devo andare, o farò tardi come l'anno scorso.>> intervenne lei tenendo saldo il suo bagaglio nella mano destra che pesava parecchio.

La mamma sorrise e annuì. Non poteva far fare tardi alla figlia, perciò, a malincuore, la lasciò andare.

<<Ti voglio bene Musa, più dell'universo.>>

<<Io invece ti voglio più bene del bene che tu vuoi a me sommato a tutti gli universi esistenti.>> la madre la strinse, ormai rassegnata all'idea che se ne dovesse andare, odiava allontanarsi dalla figlia per troppo tempo. <<Ricordati di scrivermi.>>

<<Sarà ricordato, signor comandante!>> Diana si portò una mano alla fronte, facendo il saluto militare.

<<Ciao anche e te Lily, ti voglio bene>>

La piccola bimba, che ormai aveva un anno, era seduta a giocare. Le braccia di Diana la tirarono si e le sua labbra si posarono sulla guancia paffuta di Oliva.<<Diventi ogni giorno più cicciotella, e mi piace.>> le diede altri baci e la posò per terra - la bimba fece qualche versetto.

Saluto per l'ultima volta la madre e chiuse la porta.

Il sole era raggiante e scaldava il paesaggio ormai già illuminato da tempo. L'estate era oramai terminata, e Diana non si è mai sentita più eccitata di tornare dai suoi amici.

Camminò verso una stalla, abitando in campagna aveva molto spazio esterno dove tenevano uno bellissimo cavallo che la ragazza adorava.

<<Ci vediamo presto, Majesty.>> accarezzò il muso di una bellissima cavalla bianca di nome Majesty. Lei era la cavalla di famiglia, aveva accompagnato Diana nella sua crescita e adesso erano cresciute assieme. Lei la adorava, le ricordava tanto la sua nonna, che se ne era andata ormai da pochi anni.

Ma adesso non poteva distrarsi.

Era arrivato il momento di andare.

-

Il binario era pieno, chi accompagnato e chi da solo, proprio come Diana. Tutti erano entusiasti di tornare a scuola, che per alcuni, era diventata come una seconda casa.

I suoi attenti occhi osservavano qualunque cosa, mentre cercava di intravedere qualche suo compagno. Ma fallendo miseramente.

Un leggero venticello smosse la lunga chioma bruna della ragazza, facendole sospirare aria fresca - era felice.

Butterfly || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora