- Buio -⚫️⚠️Scene violente e linguaggio violento⚠️⚫️
Quella notte del venti giugno 1999 Diana si risvegliò in un luogo sconosciuto che assomigliava ad una cantina. Succube della violenza del ragazzo, era spaventata, così tanto che non riusciva nemmeno a parlare.
Ma questa cosa fece infuriare ancora di più il ragazzo, che aumentò la forza della sua violenza. La prendeva a calci ripetutamente sullo stomaco, causando dei lividi violacei e gialli. E questo continuò per tutta la notte.
Lei era terrorizzata.
Le sputò e si allontanò in fretta. <<Non mangerai nulla oggi, e non ti permetterlo a chiederlo.>> chiuse violentemente la porta, spegnendo le luci.
Era rimasta al buio, spaventata e dolorante. Le sue lacrime bagnarono la guancia senza emettere un solo lamento. Era distesa a terra con gli occhi rossi dalle lacrime, tremava dalla paura.
Però una minuscola luce proveniente da fuori le illuminava il volto, facendola sentire più al sicuro, in qualche modo.
Dopo minuti passati inerme sul pavimento, decise di muoversi. Non appena si mosse un dolore lancinante allo stomaco la colpii facendola contorcere emettendo un piccolo sospiro.
Era inutile, non poteva muoversi o avrebbe fatto troppo rumore con i suoi lamenti. Per questo ritornò nella posizione di prima.
Ma non appena sentii la porta di ferro aprisi, sei cominciò a tremare. Vide una figura altra venire verso di lei, e lei cercava di allontanarsi tenendosi la pancia. <<Ti prego, basta.>> scosse la testa piangendo mentre la sua schiena toccava la parete. Si portò una mano davanti alla faccia per paura di essere attaccata di nuovo.
<<Basta? Ma abbiamo appena iniziato.>>
Diana si bloccò. Il suo sangue smise di scorrere ed il suo cuore di battere.
Quella voce la poteva riconoscere tra mille, ma pensava che fosse solo un ricordo. Cominciò a tremare talmente tanto che cominciò a singhiozzare. <<C-come è possibile?>>
Era la voce di suo padre.
L' uomo si chinó alla sua altezza e cominciò a sorridere. <<Un mago più forte di te mi ha salvato, e ora è il mio turno, piccola Diana.>> Diana cercò di allontanarsi quando vide il padre slacciarsi i pantaloni. <<No, ti prego no->> pregò lei scuotendo la testa nuovamente. Sentii il respiro mancarle quando vide il padre masturbarsi su di lei. Mano a mani che lei si allontanava, lui aumentava la velocità, fino a venirle sui pantaloni.
Diana singhiozzava, si teneva le mani sulla faccia per non vedere.
Aiutami Draco, ti prego.
Draco era l'unica cosa che le serviva.
-
Draco era disperato. Erano passati giorni da quando Diana era stata rapita da Terence. Si, perché lui era sicuro che fosse stato lui. Non dormiva, non mangiava, non rispondeva a nessuno se non in modo aggressivo. Stava tutti il giorno in camera, non usciva mai.
Blaise invece sfruttò la situazione, e visto che il golden trio era ancora ad Hogwarts, andò da loro. Li informò della situazione e per poco Hermione non si sentiva male.
<<E vi chiedo in ginocchio, per favore aiutateci a ritrovarla. Ho paura che Draco ne esca fuori di testa se non la riportiamo qui.>> li pregò con le mani unite.
Hermione balzò davanti a lui. <<Ma certo che vi aiuteremo, anzi, inizieremo subito.>> Hermione fece un sospiro mentre si portava le mani alle tempie per pensare. <<Dov'è Malfoy?>>
<<È in camera, fate attenzione, è parecchio nervoso.>>
<<Andrò solo io, voi due, cercate di chiedere a qualche studente se sanno qualcosa su Higgis, provate con Goyle, sono sempre insieme.
Harry si scambiò un'occhiata con Ron. <<Perchè vai da lui? E poi non è meglio se andiamo tutti?>>
Hermione scosse la testa. <<È una delle poche persone che conosce bene Diana, e poi è meglio di no, se vede voi penserà che lo stiamo attaccando. State tranquilli, c'è la posso fare.>> e quindi, a passo spedito, Hermione si diresse nel dormitorio serpeverde.
Quando arrivò davanti alla porta del dormitorio di Draco, bussò. <<Levati dal cazzo!>> esclamò una voce da dentro.
<<Malfoy, sono Hermione.>> parlò lei sistemandosi i capelli dietro l'orecchio.
Ci furono dei secondi di silenzio. <<Sparisci, non mi interessa quello che hai da dire.>>
<<Nemmeno se riguarda Diana?>>
Dopo pochi secondi, la porta si aprii, rivelando Draco. Aveva i capelli scompigliati, le occhiaie e le sue nocche erano spaccate. <<Cosa sai di Diana?>>
<<Per il momento niente, ma ti voglio aiutare a trovarla. Posso entrare?>> Draco ci rifletté un attimo, per poi farle spazio per entrare. Quando Hermione entrò, fu accolta dal disordine più totale. Ma adesso aveva cose ben più importanti di pensare al disordine della stanza di Draco. <<Ti volevo chiedere, sai qualcosa in più sulla scomparsa?>> si voltò.
Draco si appoggiò alla scrivania e si passò una mano tra i capelli, frustrato. <<Higgis. L'ha rapita lui.>>
Hermione restò un secondo impalata, ma poi si illuminò. <<Sai dove abita Higgis?>>
<<No! Altrimenti ci sarei già andato.>> esclamò.
La bruna si portò una mano alle tempie per riflettere. Dovevano scoprire dove abitasse Terence, ma come? Viaggiò per qualche secondo nella sua mente, e poi sobbalzò non appena trovò un'idea. <<Ma certo!>> esultò lei. <<Malfoy, nell'ufficio di Silente c'è un libro dove tiene scritto tutte le informazioni personali degli studenti. Possiamo provare li.>>
Draco alzò immediatamente il volto per guardarla. <<Ti sei dimenticata che l'ufficio è chiuso a chiave e per di più sorvegliato?>>
<<Ah lo so, ma che esiste a fare la magia se non permetterci di fare queste cose? Andiamo.>>
Draco sperava con tutto se stesso che riuscissero a trovare l'indirizzo, ma soprattutto che Diana fosse li. Era pronto a uccidere se si trattava di Diana.
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Butterfly || Draco Malfoy
FanfictionLei gli sorrideva con i capelli grondanti d'acqua. I loro occhi si fusero di nuovo, ma questa volta più profondamente, quasi come una freccia conficcata nel petto. Draco sentii una strana sensazione mai provata prima. I loro cuori battevano all'unis...