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Quando Hazel bussò alla porta di casa dei Choake, ad aprire fu Garlanda, fasciata in uno dei suoi abiti scuri dall'aria castigata e pratica. «Buongiorno, benvenute! Mrs MacLeod vi stavamo proprio aspettando, la mia cara Jane è disperata perché i piccoli vogliono attaccarsi per poppare ma lei ha pochissimo latte. La moglie di Stephen Michaels ha appena partorito e ha latte in abbondanza anche per i gemellini, ma sapete che non c'è gioia più grande per una madre che allattare al seno le proprie creature.»

Eleanor scorse un minimo tremolio affiorare sulle labbra di Hazel prima che quest'ultima entrasse con passo deciso nella piccola casetta, oltrepassando il tavolo in legno un po' traballante circondato da quattro sedie dall'aspetto più nuovo e raggiunse la neomamma seduta sul pagliericcio nell'angolo opposto dell'abitazione. Teneva in braccio uno dei figli mentre l'altro, identico ma con una massa di capelli più folta, stava sonnecchiando tranquillo nella culla.

«Buongiorno, Mrs, come state?» domandò Jane gentile, mentre Haze si chinava a carezzare la testolina del piccolo Tommy, che si riconosceva perché era quello con meno capelli e più agitato, infatti sventolò le braccine e strinse l'indice di Hazel tra le piccole dita.

«Bene, grazie. Come va la vita da mamma? Ti ho portato del crescione, da preparare per pranzo. Ho visto che ce n'è molto anche qui vicino. Ti aiuterà a far tornare il latte. In più ti ho portato del pane d'orzo e dell'avena.» Mentre lei parlava, Eleanor posava il cestino sul tavolo e lo svuotava, con Garlanda che recuperava tutto e lo sistemava in diverse ciotole di legno.

«Oh, ma non dovevate disturbarvi così tanto, Mrs. Sono tutte cose che potevamo recuperare noi...»

Cominciò a schernirsi Jane, ma Hazel spostò la mano dal capo di Tommy al braccio della madre. «Nessun disturbo. Se riuscite a procurarvi anche della malva, un infuso non farà altro che bene a Jane» aggiunse infine, rivolgendosi a Garlanda che stava armeggiando con un barattolino di tè per poterne preparare per le ospiti.

«Ne coglierò io stessa più tardi. Nel giardino della chiesa ne cresce in abbondanza e Reverendo Peter sarà ben lieto di lasciarmene prendere un pochino.»

«Dovete andare in chiesa più tardi?» indagò Hazel, notando appena in tempo le mani rapide di Garlanda che cambiavano una delle tazze che aveva preso dalla credenza. In effetti, anche se di fattura migliore, quella che era stata sostituita era sbeccata. «Il disegno su quella ceramica è davvero delizioso, mi ricorda un servizio che c'era a Tremorvoren House appena arrivati...» osservò distrattamente.

«Il naufragio» intervenne Jane. «Drake ha portato a casa degli oggetti molto belli dal naufragio, però come vedete di quel servizio tanto elegante si è salvata solo una tazza, perlopiù sbeccata.»

«Mi avevate chiesto se devo andare in chiesa dopo, Mrs MacLeod?»

«Oh, sì. Il reverendo mi ha detto che fatica a dormire in questo periodo, quindi gli ho preparato un infuso di lavanda e, ora che ci penso, anche la malva risulterà perfetta allo scopo.» Così dicendo posò una scatolina sul tavolo accanto al crescione, al pane e all'avena.

«Allora ne coglierò di più, anche per il caro Reverendo Peter» proruppe Garlanda entusiasta, gli occhi che le brillavano.

Ellie e Hazel si scambiarono un'occhiatina maliziosa. Avevano sentito voci in paese di molte donne che si erano prese una cotta per quel giovane reverendo dal fisico alto e massiccio e magari Garlanda era tra loro, nonostante il suo comportamento tanto serio e rigido nei confronti della religione.

«Dite che la lavanda farebbe bene anche al piccolo Tommy? Vedete, ogni volta che lo metto nel lettino accanto al fratello comincia ad agitare i pugnetti e a strillare. Non ne vuole sapere di riposare da bravo bambino.»

Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREADove le storie prendono vita. Scoprilo ora