Deirdre e Caoimhe camminarono a passo lento tra gli avventori, evitando con cura l'angolo dei teatranti e dal proprio nascondiglio accanto al grosso albero di magnolia, Ava ringraziò mentalmente Mrs D per quella silenziosa gentilezza. Arrossì pensando a come doveva aver capito dai propri farneticamenti l'identità del padre di suo figlio, e le fu doppiamente grata per aver salvaguardato il segreto.
Si riscosse e tornò a concentrarsi sul gruppetto di teatranti che sciamavano indaffarati dal grosso carro in legno variopinto allo spiazzo designato a palcoscenico dove già si stava esibendo un omone imponente vestito in chiassosi abiti sgargianti ornati di foglie rosse, gialle e arancioni, e una vistosa corona di rami secchi intrecciata, presentandosi come il Re delle Fate. L'attore stava interrogando con voce tonante i possibili spettatori che pian piano si accalcavano tutt'attorno, ridacchiando per le buffe domande che rivolgeva loro con smorfie particolarmente esagerate ("Noi fate non mangiamo queste cose profumate che avete voi, non sarà mica veleno?", "Che abiti curiosi, signore, servono per nascondere le vostre ali? Voi umani non ne avete? Che cosa buffa!"). Edith Thomas faceva anche lei avanti e indietro nella sua semplice quanto graziosa toga drappeggiata addosso a un vestito più pesante per far fronte alle temperature non più certo estive, e con voce suadente invitava la gente a farsi più vicina che presto lo spettacolo sarebbe iniziato, e dal nulla, come sbucato dalla natura stessa, suo fratello le era accanto. L'aveva atteso per così tanto, che Ava rimase impalata nella sua riparata postazione a guardarlo, con aria sognante, mentre si faceva burla del pancione di un corpulento spettatore, per poi profondersi in un elegante inchino alla volta di una giovinetta dai lunghi capelli scuri. Vestito con abiti che parevano dei cenci sgualciti delle tonalità calde della terra, era stato truccato in viso enfatizzando i suoi occhi magnetici, e sorridendo aveva il ghigno dispettoso e furbo di un vero folletto.
Venne colta da un'improvvisa vertigine alla prospettiva di lasciare il solido e sicuro tronco al quale era stata abbracciata fino a quel momento, si massaggiò la pancia e prese una serie di lunghi respiri per calmare lei e il piccino. «Adesso andremo lì e gli parleremo» si disse a mezza voce per farsi coraggio, in quanto più si accorciava lo spazio che la divideva da Ben Thomas e più sentiva le forze venirle meno.
«Ava, tutto bene?»
Si sentì afferrare da un gomito e sua sorella era lì al suo fianco, scrutandola preoccupata a labbra tirate. «Sì, certo, grazie Els» la liquidò in fretta, abbassando lo sguardo per evitare la sfilza di domande che sapeva la gemella le avrebbe indirizzato.
«Sidro caldo per la mia signora» arrivò Colin O'Leary con due boccali fumanti e profumati, sorridendo raggiante alla volta della moglie che però ribatté: «Danne uno a mia sorella, non credo si senta bene.»
Ava avrebbe voluto che la terra si aprisse per inghiottirla, imbarazzata dalla preoccupazione del nuovo cognato che prontamente obbedì a quanto richiesto da Eleanor, borbottando: «Sei molto pallida, forse dovresti rientrare.»
«Sto bene» insistette allontanando il boccale che le porgeva l'irlandese, rischiando che si rovesciasse in parte sul proprio semplice abito arancione.
«Non temere, ne prenderò uno nuovo per Mrs O'Leary» provò a rassicurarla conciliante, e lei resistette all'impulso di sorridere in quanto quella mattina Ellie le aveva confidato divertita che Colin appena riusciva si riferiva a lei come "Mrs O'Leary" con un tono così orgoglioso che mancava solo facesse la ruota come un pavone e se l'erano ghignata assieme all'immagine evocata, lasciandole un sapore dolceamaro in bocca.
Gli scuri occhi affilati di Colin brillavano al posarsi sulla lunga chioma ricciuta di Els, e di rimando il sorriso di sua sorella perdeva quella piega di sfida per addolcirsi, smuovendo qualcosa all'altezza del cuore di Ava: non aveva mai visto l'amore tanto da vicino da poterlo quasi carezzare, così come le mani dell'irlandese fremevano sempre per anche solo sfiorare l'unghia della moglie in un'intimità che escludeva chiunque tranne loro due, rinchiusi in una magica bolla.
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Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREA
Historical Fiction[COMPLETA] Quarto capitolo della serie Of Seamen and Maidens. Seguito di VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSI. Cornovaglia, 1801. Dopo anni di lontananza dalla tenuta di famiglia, il Capitano James Lockhart si ritrova ad abitare di nuovo tra le mura di...