Dopo la notizia della gravidanza di Ava, la tensione tra i MacLeod era diventata più che palpabile tra occhiatacce e silenzi pesanti, ma, nonostante tutto, il brio per l'annuncio del matrimonio di Colin ed Eleanor non era stato smorzato. La futura sposa si sentiva radiosa, anche se c'era quella piccola nube a gettare ombra sulla sua felicità: non era ancora riuscita a scambiare più di poche parole con la gemella, che pareva essersi fatta ancora più schiva del solito, evitando persino la compagnia di Caoimhe.
Ellie era rimasta scioccata dalla tirata che Ian aveva rifilato alla sorella non appena era riuscito a metterci le mani sopra il giorno successivo alla sua rivelazione, ma la tecnica della fuga usata da Ava era risultata ancora una volta vincente in quanto almeno si era evitata le botte e se n'era rimasta a capo chino a prendersi le parole dal padre, lo sguardo noncurante perso nel vuoto e i crudeli insulti che le scivolavano addosso come se fossero acqua, concentrata solo sul figlio di Ben Thomas che le cresceva lento in grembo. Le urla roche furono udibili persino da Tremorvoren House, tanto che il giorno seguente Ross abbandonò ogni possibile animosità nei confronti della sorella e andò a cercarla per chiederle come stesse.
«Bene» fu la sua schiva risposta prima di sgusciare fuori per tornare finalmente sola con il suo piccolino e i propri pensieri a raccogliere il crescione dall'orto, lasciando il fratello maggiore corrucciato e impensierito.
L'unica persona a cui Ava pareva rivolgere più di qualche monosillabo era Mrs Lockhart, che raggiungeva sempre più spesso nelle sue stanze per aiutarla a pettinarla o a vestirsi mentre gettava continue occhiate sognanti al pancione sempre più ingombrante dell'altra. A Dee quell'attaccamento aveva profondamente commosso, non capiva se quelle emozioni tanto travolgenti fossero proprie o dovute agli sbalzi d'umore sempre più vertiginosi a cui sentiva di essere sottoposta, ma le piaceva pensare di avere qualcosa in comune con la giovane MacLeod e di poter condividere assieme qualche piccola confidenza. Da quando era arrivata in Cornovaglia, Deirdre si era ritrovata catapultata in una nuova quotidianità che, lo ammetteva apertamente solo a se stessa, per alcuni aspetti le stava stretta. Non era il tipo da starsene volentieri con le mani in mano, a meno che non c'era di mezzo un romanzo, e anche in quel caso, negli ultimi anni in giro per i mari con James, a trattare con gente di ogni cultura e origine, aveva di gran lunga preferito concludere affari e scambi vantaggiosi e relegare la lettura alla sera, quando si accoccolava sotto le coperte con il marito. Provò una fitta di nostalgia al ricordo di quando, dopo cena, lei e il capitano si rintanavano nella loro camera a Kingston, oppure in cabina sulla Wicked Mary o in una stanza di una locanda di qualche paese esotico e fingevano di litigare su cosa leggere, se i sonetti del Bardo o un romanzo d'avventura. Quanto le mancava trascorrere del tempo con James, a volte pensava con più di una punta di timore, che non si sarebbero più riavvicinati come un tempo, poi però dava la colpa agli ormoni della gravidanza, anche se in un angolo del suo cuore la paura non l'abbandonava mai.
Perciò, in mezzo a tutti quei pensieri sulla mancanza di intimità con il marito e di interazioni con lui e con i suoi soliti affari, Dee era felice di avere trovato in Ava più che una domestica, una confidente.
«Il tè oggi ha un sapore orrendo» le aveva rivelato quel tardo pomeriggio Ava, in piedi in mezzo alla stanza con le braccia aperte.
«Anche a me era successo a inizio gravidanza di avvertire certi sapori cambiati... ecco, ricordo perfettamente di aver rigettato un caffè il cui sapore mi ricordava qualcosa di ferroso, terribile insomma» rievocò Deirdre, farfugliando a labbra strette con un'aureola di spilli che le uscivano dalla bocca, ottenendo un debole sorriso sul viso tirato dell'altra.
«Oh, Mrs D, non dovreste affaticarvi troppo nelle vostre condizioni.»
Dee le lanciò un'occhiata veloce e un sorrisetto divertito in un baluginio argentato di aghi prima di tornare sull'ampio abito in seta blu pavone che pendeva floscio attorno all'esile corpo della ragazza. «Suvvia, si tratta solo di dare un'aggiustata a questo vestito – in alto le braccia, grazie cara – per poter rimediare un pensiero per le nozze di tua sorella.»
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Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREA
Historical Fiction[COMPLETA] Quarto capitolo della serie Of Seamen and Maidens. Seguito di VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSI. Cornovaglia, 1801. Dopo anni di lontananza dalla tenuta di famiglia, il Capitano James Lockhart si ritrova ad abitare di nuovo tra le mura di...