«Dunque, Mr O'Leary?»
Il nostromo si riscosse un attimo, passandosi una mano tra i folti ricci scuri prima di riportare diligente: «Dodici barilotti di brandy, dieci di whisky e quindici di vino, capitano.»
«Più sette casse di tè» aggiunse Ross, sforzandosi di non fare smorfie mentre il fratello lo aiutava a sedersi su una delle sedie della cucina.
Lockhart scrutava un foglietto con occhio febbrile, annuendo appena alla luce fioca della candela accesa sul tavolone da lavoro. «Da quel che mi ha indicato Pascoe, dovrebbe esserci tutto. Mr Lyon, avete coperto bene la merce?»
«Certamente, capitano. Ho messo due teli per sicurezza, tutto ben chiuso a chiave» confermò, consegnando al capitano il mazzo tintinnante delle chiavi della casa della servitù in cui avevano appena finito di stipare casse e barili contro una delle fresche pareti bianche da poco intonacate.
James se le rigirò in mano con espressione inquieta. «Grazie Mr Lyon, domattina passate pure per ritirare il compenso. Buona notte.»
«Buona notte a voi, capitano, e a tutti voi.»
«Non mi sento sicuro a lasciare la merce in quella casa incustodita» aggiunse Lockhart con cipiglio scuro, scrutando dalle finestre tra le ombre l'indistinta figura di Tom Lyon allontanarsi tra i cespugli del giardino a passo stanco con il buon asinello che stava trasportando l'equivalente del doppio del proprio peso.
«Se serve, capitano, posso restare io in casa...»
«Gli farò io da guardia.»
Interrotto in maniera tanto repentina, Colin si voltò a guardare Kenneth MacLeod, e con lui anche James e Ross.
Ken deglutì rumorosamente, gli sguardi degli altri attorno che lo fissavano con un'intensità che non si era aspettato a quell'ora tarda dopo quella sfacchinata. Gli occhi di ghiaccio del Capitano Lockhart erano quelli che lo mettevano più in soggezione, ispezionandolo con attenzione prima di spezzare quella breve pausa di silenzio.
«Ne siete sicuro, Mr MacLeod?» gli fece presente educatamente, inarcando appena un folto sopracciglio scuro. «Si tratta di un carico con un discreto valore, la pena per il contrabbando è la forca.»
«Aye, lo sapevo sin dal principio accettando l'incarico» rispose raddrizzando le spalle. «Rimarrò di guardia fino a domattina, potete fidarvi di me.»
Lockhart giochicchiò pensoso col folto pizzetto scuro sul mento, prendendosi qualche secondo a studiarlo prima di annuire. «Sia. Voi potete pure ritirarvi, Mr O'Leary, domattina dovrà passare Pascoe per il ritiro della spedizione.»
«Ricevuto, capitano. Buona notte.»
Ken si vide sventolare sotto il naso l'uncino scintillante da cui pendeva il mazzo di chiavi. «Abbiatene cura» lo ammonì Lockhart con espressione severa.
Dalla sedia, Ross si mosse a disagio. «Capitano, se serve posso...»
«Silenzio, MacLeod, voi non andrete da nessuna altra parte che non sia il vostro letto» lo zittì James secco.
Ken guardò il fratello con le sopracciglia aggrottate. «Ross, hai bisogno di una mano per andare in camera?»
«Non preoccupatevi, lo aiuterò io» lo rassicurò il capitano. «Prima ho bisogno però di qualcosa di forte da buttare giù.»
Ross allungò un braccio sotto il tavolo, una delle postazioni strategiche che tanto sua madre quanto Hazel usavano quando dovevano cucinare, e le dita sfiorarono il collo di quella che prometteva essere qualcosa di adatto all'occasione. «Credo che seguirò il vostro esempio per allentare un po' la tensione.»
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Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREA
Historical Fiction[COMPLETA] Quarto capitolo della serie Of Seamen and Maidens. Seguito di VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSI. Cornovaglia, 1801. Dopo anni di lontananza dalla tenuta di famiglia, il Capitano James Lockhart si ritrova ad abitare di nuovo tra le mura di...