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Hazel sentiva il cuore pesante come un macigno al rievocare quella scena spiacevole, per non parlare di quelle dei giorni precedenti, in cui si era sentita tanto inutile e frustrata, travolta dal forte senso di impotenza di fronte alle condizioni di Ross e al fatto che più lei volesse aiutarlo, più lui la respingesse. Si tirò a sedere sul letto, controllando di non aver svegliato il marito, poi s'infilò una vestaglia sulla camicia da notte e l'allacciò per bene, prima di uscire nel corridoio avvolto dalle tenebre di Tremorvoren House. Si fermò di botto ancor prima di arrivare alle scale, perché c'era un buio pesto e si pentì di non aver preso con sé una candela, fiduciosa della luce della luna che sarebbe bastata a guidare i suoi passi fino al piano inferiore. Le assi di legno scricchiolavano, lo avevano sempre fatto, eppure, da quando aveva ascoltato la storia sul fantasma di Edward Nightingale, ci aveva pensato spesso a quei rumori che sembravano a volte non avere nulla di terreno. Cosa poteva essere successo di così grave a un uomo che era apparso tanto felice con la moglie e la figlia in quel dipinto di famiglia? Qualcuno aveva tentato di far loro del male e lui era morto per difenderle? Hazel si immaginava Edward Nightingale come un uomo d'onore, coraggioso, che avrebbe fatto di tutto pur di salvare la sua amata e la loro prole. Era affascinante quanto il protagonista di un romanzo, forse anche di più. Si sentì strana a formulare quel pensiero avvolta dall'oscurità della casa, mentre scendeva piano i gradini della scalinata fino ad arrivare al piano terra, dove fu attratta come da una forza invisibile fino alla sala da ballo. Desiderava vedere di nuovo quell'immagine, l'espressione tormentata sul bel volto dell'antenato del Capitano Lockhart e poi contemplarne il sorriso, gli occhi accesi per la felicità e l'amore accanto a Julia e Lowenna. Mentre attraversava il corridoio fino alla destinazione che le sue gambe si erano prefisse ancor prima del suo cervello, le parve di notare qualcosa di strano, come se mancasse qualcosa, forse un portavaso, e le sovvenne anche il servizio di porcellana di cui aveva parlato con Dee. Si chiese dove potesse essere stato spostato e si ripromise di cercarlo, alla luce del sole. La porta della sala da ballo era socchiusa e dall'interno filtrava una luce che le sembrò troppo luminosa per essere provocata solo dal bagliore della luna. Hazel spinse piano il pannello di legno, che si mosse sui cardini senza cigolare, e i suoi occhi andarono subito a cercare il quadro di Edward Nightingale appeso alla parete. Il volto dalla forma allungata e dai lineamenti attraenti spiccava nel buio, come se fosse sotto il bagliore diretto di una stella, poi si diede della stupida perché era solo un raggio di luna che filtrava in maniera provvidenziale dalle tende all'altezza degli occhi nel dipinto. Stava per avvicinarsi per poterlo studiare meglio, quando si rese conto che sul tavolino basso posto accanto al clavicembalo – non avevano ancora finito di sistemare l'arredamento della stanza – c'era una candela accesa: ecco spiegato il motivo della luce più intensa. Si stava chiedendo se andare a recuperarla per utilizzarla lei stessa, quando sentì aleggiare nell'aria un buon profumo di acqua di colonia e menta e si voltò di scatto.

Il cuore per poco non le uscì dal petto per lo spavento, perché di fronte a lei c'era Edward Nightingale in carne e ossa. O forse, spirito e anima sarebbe stato più corretto. La fissava con aria sorpresa, come se non si fosse aspettato di trovarla lì e lei fu combattuta se scappare dentro la sala e chiudersi a chiave con i volti degli antenati di Lockhart che la guardavano severi dalle loro cornici o rimanere lì a chiedergli cosa gli fosse successo, perché il suo fantasma continuasse a infestare la casa.

«Ms Miller, che ci fate qui a quest'ora?» parlò lo spirito, con voce bassa e suadente e Hazel si sentì percorrere la schiena da un brivido, prima di realizzare che quello non era affatto lo spettro di Edward Nightingale, ma il Capitano James Lockhart in persona.

«Capitano, perdonatemi, pensavo che... che foste... sì, insomma, voi e vostro nonno materno vi somigliate così tanto e...» s'impappinò, sentendosi arrossire fino alla punta dei capelli e si voltò verso l'interno della stanza per non dover fronteggiare l'occhiata di scherno che di sicuro lui le avrebbe lanciato quando avrebbe realizzato cosa intendesse.

Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREADove le storie prendono vita. Scoprilo ora