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Nei giorni seguenti Kenneth aveva frequentato con assiduità il Pysk Inn, in quanto voleva parlare con Endelyn, per capire se era stata lei a spifferare qualcosa ai gabellieri oppure no, ma anche perché si sentiva così frustrato e incazzato che sapeva che l'unico modo per utilizzare in maniera produttiva quella rabbia repressa era menando le mani in qualche incontro e lì c'era sempre qualcuno pronto ad accontentarlo. Il rischio che venisse mandato via da Tremorvoren non era qualcosa di fumoso e inconsistente, perché se c'era qualcuno che parlava dannatamente sul serio ogni volta che apriva bocca, quello era il Capitano Lockhart, e lui ci aveva messo ben poco per capirlo. Preferiva quindi avere le spalle coperte, nel caso in cui si fosse ritrovato in mezzo alla strada da un momento all'altro, e ogni modo per guadagnare gli sembrava buono come un altro.

Tuttavia Endelyn non si era più fatta vedere e, dopo quasi una settimana, Ken si era deciso a chiedere al vecchio Samuel Teague dove si fosse cacciata la figlia. In risposta aveva ricevuto un'occhiataccia e alcune parole intervallate da grugniti e sbuffi, con le quali l'oste l'aveva informato che Endelyn si sarebbe trattenuta a Tintagel fin dopo Natale, per assistere un'anziana zia molto malata. Solo per un istante fu tentato di prendere Dash e andare in cerca della ragazza, ma poi si disse che, se il capitano ne fosse venuto al corrente, la sua situazione già precaria sarebbe peggiorata ulteriormente. Per il momento si mise perciò l'animo in pace e continuò con le sue solite mansioni a Tremorvoren, stando attento anche al compito più piccolo e insignificante come pulire la merda dalla stalla. Sentiva gli occhi attenti del fratello addosso e gli veniva da pensare che lui e James Lockhart facevano proprio una bella coppia, pronti ad avventarsi su di lui per rimproverarlo al minimo sgarro.

Tutti gli altri, alla tenuta, fremevano per i preparativi del matrimonio ormai imminente di Eleanor con Colin O'Leary e lo zio Donald aveva mandato una lettera avvisando che il viaggio stava proseguendo bene e che sarebbe arrivato in tempo per la data prestabilita.

A meno di una settimana dalle nozze, una piovosa mattina oltre la metà di ottobre, Ken vide il suo futuro cognato arrivare dalla strada che portava a Mousehole, trascinandosi dietro un vitello dal manto candido come la neve, con le orecchie e il muso neri. Il pastrano scuro lungo oltre il ginocchio di O'Leary era inzuppato così come il tricorno e gli stivali sciaguattavano nella fanghiglia mista a erba che era il terreno in quel momento, ma l'espressione sul volto dell'uomo era gioiosa e soddisfatta. Si fermò giusto tra la stalla e la casa dei MacLeod.

«Tempo da lupi, eh, a charaid?» commentò Ken, che stava pulendo dei ferri di cavallo per poi rimetterli agli zoccoli delle bestie. Dal pollaio proveniva il debole pigolio dei tre pulcini che Garlanda Lyon aveva insistito a regalare a Mrs Lockhart, mentre il prodigioso – per modo di dire – Drake Choake era passato ad accertarsi che tutto fosse sistemato con delle assi, "non marce, questa volta!".

«Aye, puoi dirlo forte, cognato.» L'irlandese aveva preso a chiamarlo così anche se lui ed Ellie non avevano ancora pronunciato i voti di fronte al prete, ma a Ken la cosa non dispiaceva, perché alla fine la sorella avrebbe potuto mettersi con un uomo molto peggiore di lui. Perlomeno Colin O'Leary non era il solito lumacone che sbavava dietro alla sottana di Eleanor solo per il gusto di ottenere un bacio o chissà che altro, senza alcuna intenzione di impegnarsi.

«Quello è un British White, deve esserti costato parecchio» commentò con tono ammirato.

Colin liquidò quell'osservazione con un gesto della mano. «Si tratta di un regalo per i genitori di mia moglie, che spero verrà apprezzato.»

«Di sicuro farai contento mio padre. Lui adora i bovini.»

Gli occhi scuri di O'Leary brillarono di piacere, anche se in realtà lo sapeva già perché aveva chiesto consiglio a Eleanor su quale potesse essere il dono più adatto ai suoi genitori e, dopo avere insistito perché lei continuava a dirgli che non doveva regalare nulla, era riuscito, tra un bacio e una carezza, a strapparle quale fosse il debole di Ian MacLeod.

Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREADove le storie prendono vita. Scoprilo ora