Sulla via di ritorno a Tremorvoren House, nessuno dei quattro uomini osò fiatare, fatta eccezione per qualche mormorio in gaelico che Ross rivolse alla moglie, ancora priva di sensi, come a volerle tenere compagnia e allo stesso tempo cercare un po' di conforto in quella situazione infernale. James si voltò per l'ennesima volta a controllare che non ci fosse qualche compare del ceffo che aveva tentato di accoltellare MacLeod in agguato in mezzo ai cespugli di ginestra o celato dalle foglie del corinoli comune, pronto ad avventarsi su di loro da un momento all'altro. Le loro andature avevano un che di febbrile e disperato, mentre cercavano di macinare più in fretta possibile la distanza fino alla casa, dove, una volta sprangato il grosso portone di legno, sarebbero stati finalmente al sicuro. Forse, si disse Lockhart, soffocando una bestemmia a mezza voce, furioso e ansioso allo stesso tempo per ciò che era accaduto, ma anche ciò che sarebbe potuto succedere. Che rischiassero il collo con il contrabbando, era qualcosa che avevano messo in conto, eppure mai avrebbe pensato che quella sera qualcosa sarebbe andato tanto storto. Memore di esperienze passate, aveva intuito che c'era una probabilità molto alta che chi avesse attentato alla vita di Ross MacLeod fosse qualcuno che aveva ricevuto una soffiata riguardo all'operazione di scarico. Mentre bussava con forza e insistenza sul portone sprangato di Tremorvoren House, in un angolo della mente gli si affacciò l'idea che fosse stato sbagliato coinvolgere Kenneth, che era troppo giovane e inesperto. Sapeva che Tom Lyon si sarebbe fatto tagliare una mano piuttosto che parlare e lo stesso valeva anche per O'Leary e il maggiore dei MacLeod, quindi l'unico che rimaneva era il più piccolo.
Scambiò una fuggevole occhiata con Ross, le cui pupille erano talmente dilatate dall'ansia per le condizioni della moglie svenuta tra le proprie braccia, che il verde attorno era ridotto a un cerchio fine, quasi invisibile.
«Andate a chiamare il dottor Trevithick» intimò James brusco a Kenneth, lanciandogli uno sguardo significativo che lasciava intendere che più tardi avrebbero fatto quattro chiacchiere faccia a faccia, lontano da orecchie indiscrete.
Dopo aver varcato la soglia, nell'ampio ingresso della casa, Ross si guardava intorno con aria smarrita, il volto bagnato non solo dal sudore dovuto alla corsa e allo sforzo. «Cristo, perché non smette di perdere sangue?» si ritrovò a dire, interdetto, così il capitano gli fece cenno di salire le scale in direzione della camera da letto, dove sarebbero stati più comodi e avrebbero fatto portare stracci e acqua per poter lavare le ferite di Hazel, in attesa dell'arrivo del dottore. Non riuscì a evitarsi di pensare con una fitta di nostalgia a Gabriel Evans, che in quel momento avrebbe saputo esattamente cosa fare.
Come apparsa dal nulla, la figura massiccia di Ian MacLeod si palesò sulla soglia della stanza, affiancata dalla moglie.
«Che cosa è successo?» domandò Ian con la voce ancora impastata dal sonno, mentre si sistemava la camicia nei calzoni infilati in fretta e furia.
«Ken ha bussato come un ossesso alla nostra porta, dicendo qualcosa su un medico da chiamare» gli fece eco la moglie, seguendo con occhi attenti il figlio che fissava una Hazel che pareva aver ripreso un po' di conoscenza stesa sulle lenzuola bianche quanto il suo colorito, tenendole le mani sollevate per rallentare il flusso del sangue, che ormai aveva imbrattato i vestiti di entrambi. Quando i coniugi notarono lo stato degli abiti della nuora, inorridirono all'unisono e la donna esclamò con voce stridula, dopo essersi fatta il segno della croce ed essersi portata una mano davanti alla bocca spalancata: «Santa Vergine, cosa le è capitato?»
«Un borseggiatore ha cercato di aggredirmi per derubarmi, mentre tornavamo dal pub, e lei si è messa in mezzo» pronunciò Ross a fatica, serrando poi forte le labbra per darsi un contegno.
Nel frattempo anche le ragazze MacLeod erano giunte dal piano inferiore, stipandosi sulla soglia della camera da letto, e Caoimhe si era messa a strillare di fronte alla vista del sangue sui vestiti del cugino, per poi ammutolire notando lo stesso liquido viscoso e scarlatto addosso a Hazel. Gli occhi di Ava erano spalancati ed Eleanor rimase un attimo interdetta, poi disse: «Vado a chiamare Colin, se il Dottor Trevithick non fosse reperibile può andare a cercare qualcun altro.»
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Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREA
Ficción histórica[COMPLETA] Quarto capitolo della serie Of Seamen and Maidens. Seguito di VECCHI FANTASMI E CIELI OMBROSI. Cornovaglia, 1801. Dopo anni di lontananza dalla tenuta di famiglia, il Capitano James Lockhart si ritrova ad abitare di nuovo tra le mura di...