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Come annunciato da James, la sera seguente, il 7 ottobre, grazie alla luna nuova, sarebbe stata l'ideale per poter far arrivare e scaricare merce di contrabbando. Quella notte, senza né luna né stelle, il buio era tanto denso da poterlo tagliare con un coltello.

Lockhart aveva atteso con il cuore in gola in cima alla scogliera con la lanterna cieca in mano, in balia della sottile pioggia che da quel pomeriggio aveva iniziato a cadere con delicati ticchettii. Sul mare di pece davanti a sé aveva scorto le luci della Willow che da sud-ovest si avvicinava lenta con il suo pesante carico di due tonnellate di bacche di caffè, venti fusti di indaco, dieci barili di melassa soggetti a dazio, mentre dirette a Morvoren Bay sarebbero arrivate venti botti e sei barili di rum e altri dieci di tabacco più cinquanta balle di cotone. Una luce in coda alla nave si mosse piano in verticale al che lui alzò la propria lanterna cieca e rispose aprendo appena uno spiraglio per poi richiuderlo in fretta, gesto che ripeté tre volte, al termine del quale la fiamma lontana si spense: era il segnale. Mosse lo schermo per tornare a oscurare la lanterna di completo e in silenzio tornò verso il boschetto alle proprie spalle dove lo attendevano O'Leary, Ross e Kenneth MacLeod con i due cavalli e Tom Lyon assieme al fido asinello.

Il freddo era pungente e penetrava nelle ossa, reso ancora più aspro dall'umidità del mare che scrosciava sotto di loro: in testa stava Lockhart, avvolto nel vecchio pastrano nero, lo seguivano Kenneth, Colin e Tom mentre Ross chiudeva la fila, i passi attutiti dall'erba bagnata. In cima alla ripida discesa, si fermarono per far passare i cavalli, il tutto senza aprire bocca, quando a un tratto nella pace della notte si udì chiaro uno scricchiolio di ramoscelli che si spezzavano: i due fratelli MacLeod avevano preso dei fuscelli asciutti e li avevano posizionati strategicamente vicino alla strada che portava a Porthrose e a quella che conduceva a Newlyn più altri angoli sul sentiero che conduceva a Tremorvoren House. La pioggia sottile aveva permesso non si bagnassero ed era stato un accorgimento portato avanti da Ross, che ora stava come tutti quanti inchiodato nella sua posizione, il cuore che aveva preso a martellargli più in fretta in petto.

Voltò appena il capo e scambiò un cenno di intesa con Lockhart prima di dare una decisa pacca ai dorsi dei cavalli per farli andare via con un alto nitrito che vibrò vivido nel buio pastoso della notte, per poi voltarsi e correre verso il bosco.

Kenneth e Colin erano guizzati rapidi nel fitto della vegetazione e si erano poi arrampicati in un mormorio di fronde tra i rami più alti di una grossa quercia nodosa; James e Tom con le loro gambe lunghe erano riusciti a correre lontano; l'unico rimasto indietro fu Ross, che zigzagava tra gli alberi con passo via via più stanco, inseguito da qualcuno che gli correva appresso, a giudicare dagli sbuffi e rantoli che si facevano sempre più forti. Maledisse tra sé il ginocchio destro, i polmoni che gli bruciavano come in fiamme, saltò oltre una radice che spuntava dal terreno, e scartando a destra si nascose dietro allo spesso tronco umido di un albero facendovi aderire la schiena, gocce di pioggia che dalle foglie gli finivano tra i ciuffi spettinati e grondanti di sudore.

Controllò il respiro per calmare il battito furioso del sangue in circolo e cercò di aguzzare l'udito: il bosco era pieno di piccoli rumori e scricchiolii ma gli ansiti pesanti che lo avevano perseguitato fino a pochi attimi prima parevano essersi zittiti. Guardandosi attorno scorgeva le sagome scure di tronchi e cespugli, provò a mettere a fuoco per capire se davanti a sé ci fosse davvero qualcuno o se si trattava proprio una roccia dalla forma irregolare quando udì alle proprie spalle un lieve rumore di passi veloci.

«No!»

Scattò a sinistra e d'un tratto il tempo rimase come sospeso, dandogli dolorosi momenti per poter osservare nel dettaglio la scena che gli si parò di fronte.

A meno di mezzo metro da lui scorse il viso stravolto di sua moglie, il cesto con i medicinali a terra e i vasetti rotolati tutt'attorno nella melma ai loro piedi, le braccia tese davanti a sé che stringevano convulse qualcosa di lungo che puntava dritto al suo cuore; l'oggetto era sfoderato da un individuo sconosciuto in semplici abiti scuri dai lunghi capelli e grandi occhi acquosi, l'espressione scioccata all'apparizione improvvisa della giovane donna in quel contesto tanto sbagliato. Ci fu un baluginio improvviso catturato dalla lama dell'oggetto stretto tra le mani tremanti di Hazel, che si rivelò essere un grosso pugnale, e sul taglio vide colare qualcosa di denso e viscoso.

Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREADove le storie prendono vita. Scoprilo ora