7.

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Accomodandosi meglio sulla sedia in vimini con una serie di cigolii lamentosi, Deirdre scrutò accigliata il via vai frenetico di Hazel tra il solido tavolo da lavoro e i fornelli, simile a quello di una laboriosa ape operaia, altrettanto piccola, graziosa e facilmente irritabile.

«Sangue di Giuda, se uno deve impazzire tra tutte queste cianfrusaglie, l'avevo messa proprio... Ah! Proprio te.» Con fiera soddisfazione aveva arraffato una vecchia frusta arrugginita tra gli utensili lavati e ammonticchiati sul tavolone e lesta aveva iniziato a sbattere con polso di ferro in una ciotola della densa e profumata panna fresca che prese a gonfiarsi sotto lo sguardo ammirato dell'irlandese che provò a proporre il proprio aiuto con un timido: «Haze, se serve posso rendermi utile e...»

«No» la interruppe ferma ma gentile, scoccandole una delle occhiate perentorie che dispensava quando si metteva ai fornelli. Hazel aveva un cuore d'oro, ma non dovevi metterti di mezzo nel momento in cui cucinava. E per quanto le fosse affezionata, l'ultima cosa che in quel momento voleva era la sua amica pasticciona, pronta a rovinarle il dessert per la cena nonostante tutte le migliori intenzioni. Già era abbastanza difficile lavorare in quella cucina, rimasta inutilizzata per anni e stipata di oggetti vecchi da cui aveva dovuto lavare più e più volte l'unto e la polvere per renderli utilizzabili, non voleva ulteriori complicazioni. «Non preoccuparti, Dee, io qui me la cavo benissimo, vedrai per stasera che syllabub vi preparo.»

Dee non se lo fece ripetere due volte e si alzò per lasciarla in santa pace, non senza essersi sporta a pulire qualche schizzo di panna volato tra i folti ricci della più giovane per poi scoccarle un bacetto sul capo. Stava per andarsene con passo cauto quando dalle alte finestre scorse tra i cespugli di ginestrone l'allampanata figura di Tom Lyon camminare tranquillo verso l'ingresso, così emozionata gli aprì la porta di servizio accanto alla dispensa i cui ripiani erano stati svuotati di tutti i vecchi barattoli che avevano lasciato segni tondi sul legno scuro, sventolando le braccia per richiamare la sua attenzione.

«Buongiorno Mrs Lockhart, sono venuto come richiesto dal capitano questa mattina» la salutò con un breve inchino ossequioso. «Oh, buongiorno anche a voi, Mrs... MacLeod, corretto? Bene, bene, la memoria è ancora buona, vedete? Lo dico sempre a Garlanda, mia moglie, stamattina si è svegliata presto per andare a St Just per la salatura delle sardine con le altre donne, quest'anno sono arrivate presto, mica come un paio di anni fa a settembre, si sono fatte proprio desiderare, sissignore!»

«Prego, Tom, spero di non avervi disturbato» con tatto Deirdre lo fece accomodare fuori dalla cucina prima che Hazel cacciasse entrambi malamente, in piedi davanti al grosso camino in pietra a ostacolare il suo bel daffare, ma lui imperturbabile si lasciò guidare nella sala da pranzo rivestita interamente in pannelli di legno scuro, la luce che filtrava fioca dalle vetrate sporche e dalle tende damascate rigide per la polvere.

«Affatto, Mrs Lockhart, tanto avrei dovuto...»

«Chiamatemi pure Deirdre, Tom, non fatevi problemi, vi prego.»

«E mancarvi di rispetto?» chiese incredulo, spalancando i piccoli occhi scuri.

Stava per aggiungere altro, lo sguardo colmo d'indignata deferenza, quando arrivò alla loro destra una voce impastata e roca che borbottò: «'giorno, Mrs D.»

Il viso ovale di Deirdre si illuminò. «Dia duit, Colin, dormito bene? Visto l'orario pomeridiano, direi di sì» lo salutò, senza evitarsi un sorrisetto ironico al volto stropicciato del nostromo, che però ribatté senza cogliere l'allusione che se l'era ronfata ininterrotto fino al primo pomeriggio: «Come un sasso. E, mh, grazie per avermi dato la possibilità di rimanere qui.»

Dee gli si avvicinò sventolando una mano con noncuranza. «Ci mancherebbe altro, abbiamo bisogno di braccia forti e volenterose, il caro Tom mi aveva raggiunto per un'ispezione della tenuta, così da farci un'idea di quali lavori siano necessari per rimettere in sesto Tremorvoren. Oh, ma che maleducata, Tom, permettetemi di presentarvi Mr Colin O'Leary, il valido nostromo della Wicked Mary. Colin, costui invece è Mr Tom Lyon, il custode di Tremorvoren...»

Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREADove le storie prendono vita. Scoprilo ora