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Deirdre aveva osservato le peripezie di quello che pareva un brigantino dalla finestra di camera propria da cui si godeva di un'ottima visuale di tutta Morvoren Bay, su cui si era allineata una fila scura di un centinaio di persone accorse per assistere all'avvenimento nei loro umili vestiti di tela grezza, ma ora che ce l'aveva davanti capiva quanto si fosse sbagliata sulle dimensioni dell'imbarcazione, i cui ponti erano rivolti verso la riva via via più affollata.

Arrivò una nuova ondata alta quanto una montagna che si frantumò sullo scafo nero di catrame di quella che era la Pride of Nassau, e nel giro di breve la gente arretrò spaventata ma vennero comunque tutti investiti dall'acqua fredda e schiumosa, e pure Deirdre faticò a piantare i piedi nella sabbia molle per non farsi risucchiare dalla marea insidiosa.

Rabbrividì e non certo per la temperatura dell'acqua, e si strinse il pancione in evidenza sotto il vestito di seta rosso ormai bagnato fino alla vita. Guardandosi attorno scorse un paio di donne incinte anche loro con ceste e sacchi in spalla, i volti smagriti e famelici che puntavano ai barili che il mare sospingeva nella loro direzione mentre gli uomini si facevano coraggiosamente in avanti per recuperarli, sfidando le correnti.

Non era certo quello che si era aspettata quando quel medesimo pomeriggio aveva udito Caoimhe commentare con espressione sognante di sperare di riuscire a partecipare al naufragio.

A quell'uscita Hazel aveva storto il naso, interrompendosi nell'atto di riempire un flacone con un decotto che aveva sobbollito per tutto il pomeriggio, diffondendo nella cucina l'aroma dolce della menta mescolato a qualcosa di più pungente che solleticava il naso all'annusarlo. «Non è una bella cosa, un naufragio» aveva notato con espressione seria, al che la cugina l'aveva guardata con cipiglio annoiato.

«Io ho sentito dire il contrario» l'aveva smentita ignorandola e continuando a grattare via lo sporco dai piatti a mollo in un catino la cui acqua aveva ormai una patina di unto maleodorante che galleggiava sulla superficie. «Si possono trovare vestiti, gioielli, scarpe...»

«Le scarpe sono dei vestiti» le aveva fatto notare Ellie senza smettere di passare un panno umido per pulire la superficie del tavolone, suscitando una serie di risatine divertite attorno a lei tranne che a colei alla quale aveva rivolto la sua osservazione, la cui smorfia di insofferenza era sempre più marcata sul bel visino imbronciato.

La notizia però aveva solleticato l'interesse di Deirdre, che aveva interrotto il lavoro della copertina ormai ultimato e domandato in tono casuale: «Ma non è pericoloso se qualche dragone o funzionario di terra venisse a sapere che è stato trafugato qualcosa dal carico di una nave?»

Felice di essere stata interpellata nuovamente, Caoimhe le aveva indirizzato un sorriso saccente. «Questo è il bello: sembrerebbe che in Cornovaglia è proprio vero che nessuno dica nulla su quanto viene recuperato da un naufragio.»

Hazel aveva messo il tappo alla fiaschetta in terracotta e preoccupata si era avvicinata all'amica che incalzava la più giovane con domande sempre più specifiche. «Dee, non mi sembra il caso di andare a recuperare chissà che da una nave naufragata, potrebbe essere pericoloso» l'aveva ammonita, accompagnando la frase a uno sguardo eloquente.

Deirdre si era morsa il labbro, combattuta. Avrebbe voluto spiegarle in quel momento stesso dei suoi recenti timori in merito alle loro finanze, accresciuti dal fatto che suo marito era sempre più reticente a farne parola, scoraggiandola ove possibile a spese inutili e non permettendole di prendere in mano i libri contabili con scuse sempre più fiacche e meno credibili; si rese conto che però avrebbe allarmato i MacLeod, lì attorno che ridevano e scherzavano tranquilli.

Si era promessa di parlargliene in privato quando, salendo nella propria stanza, aveva finalmente potuto scorgere il veliero che si dimenava all'altezza di Morvoren Bay. Come in un sogno, aveva visto il preciso momento in cui la nave, dopo una serie di manovre difficoltose per arenarsi di poppa, veniva colpita sulla fiancata di babordo da un'immensa onda scura per poi cadere di lato con un gemito cupo che era arrivato fino a loro. Si era così raccolta i capelli senza attendere un momento, colta da un'improvvisa frenesia, ed era uscita veloce, avvisando giusto Aileas che aveva incrociato mentre sgusciava quanto più in fretta le fosse possibile verso la spiaggia.

Of Seamen and Maidens - LUNA NUOVA E ALTA MAREADove le storie prendono vita. Scoprilo ora