Marco POV
"Si può sapere che cazzo hai?"
La voce di Marta interruppe i miei pensieri. Eravamo sul van che ci avrebbe portati alla conferenza stampa e continuavo a lamentarmi di qualunque cosa, dal trucco, ai vestiti che avevano scelto, persino del tempo; ma era chiaro che non fosse quello il motivo del mio malumore.
Odiavo Alessandro per avermi rovinato quella giornata, che era realmente una delle cose più importante che avessi mai fatto. Ma sopratutto odiavo me stesso per avergli permesso per l'ennesima volta di entrare dentro di me e di sconvolgermi qualunque cosa. Ci avevo messo così tanto tempo ad andare avanti ed ora dopo una notte d'amore, di nuovo ero sprofondato dentro il turbine di dolore che conoscevo già benissimo.
Fuoco e gelo.
Inferno e paradiso.
Amore ed odio.
Odiavo il fatto che ora fossi lì, arrancante mentre desiderato contro ogni logica, che quella giornata passasse in fretta, per poter tornare a casa mia a leccarmi le ferite. Odiavo con tutto me stesso, il potere che quel ragazzo aveva su di me e odiavo il fatto che nonostante tutto, io avrei rifatto tutto ciò che che avevo fatto la sera precedente.
Mi sentivo male al pensiero, mi sentivo stupido al pensiero. Ma non mi ero sentito mai così vivo, come nelle sue braccia. E forse alla fine, questo era quello che odiavo realmente di tutta questa storia.
"Marta, sono solo nervoso."
Il suo sguardo era tagliante, mi entrava dentro e se alle volte quella era stata una cosa positiva, in quel momento non lo era per niente. Non avevo alcuna voglia di parlare, di sfogarmi, non avrei detto ad alta voce quello che era successo, avevo solo bisogno di concentrarmi sulla giornata che mi aspettava, di sentirmi me stesso su quel palco e non pensare almeno per quel giorno a tutti i problemi e i dubbi che avevo nel cervello. Forse non sarebbe stato facile, ma era l'unica cosa che potevo e dovevo fare.
Presi il telefono sbuffando e mi misi a leggere le notifiche.
6 chiamate senza risposta: Alessandro
1 chiamata senza risposta: Claudia
12 messaggi non letti: Alessandro
1 messaggio non letto: Andrea
Come sempre facevo le scelte sbagliate, anche se era solo prendere in mano il telefono. Decisi di spegnerlo e lo consegnai a Marta, continuando a sbuffare, con una smorfia sul viso.
"Tienilo tu, lo prenderò stasera dopo la puntata."
Lei non disse nulla, aveva capito che fosse successo qualcosa e conoscendomi sapeva benissimo che non ne volevo parlare, non in quel momento, e forse mai.
-
"Come è andata?"
Eravamo di nuovo sul van e nonostante il vuoto che aveva generato tutto quello, mi sentivo abbastanza soddisfatto di tutto ciò che avevo detto alla conferenza.
"Benissimo Marco, sei stato impeccabile."
"Rek e Nenga."
Feci ridere tutti i presenti e forse a fatica mi sentii più leggero, più me stesso. Ero bravo ad allontanare i problemi, anche se facevano male come in quel caso, ero bravo davvero tanto bravo. Arrivammo al ristorante che Marta aveva prenotato per tutti, dove mi aspettavano i miei genitori, che erano venuti per assistere alla prima serata.
Corsi dentro e vidi mia mamma in lontananza, mi sorrideva come suo solito e non riuscii a non stringerla forte, affogando ogni dolore fra le sue braccia. Se non ci fossero state altre persone probabilmente sarei scoppiato immediatamente a piangere, lei si accorse subito che qualcosa non andasse, ma non chiese nulla, mi conosceva e sapeva quanto fosse sbagliato insistere con me. Il pranzo passò veloce e io non avrei mai voluto salutarli così velocemente.
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Marco Mengoni & Mahmood - Shades of the Moon
FanfictionCOMPLETA! Mi misi la camicia e allacciai la cintura dei pantaloni, non riuscivo più a guardarlo. "Quindi non mi ami?" mi chiese, con uno sguardo confuso, perso. "Non ti amo più." Il silenzio che portò quella frase, mi fece male, ma era necessario; s...