35. Voglio qualcosa per cui soffrire.. che niente per cui vivere

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Marco POV

Quando tornai da Andrea ero più confuso di prima, mi sentivo in balia delle emozioni contrastanti che sentivo, forti dentro il petto. Da una parte la voglia di qualcosa di nuovo e dall'altra la certezza che Alessandro fosse l'unico amore possibile, come era stato per tutta la mia vita.

"Tutto bene?"

"Scusami, mi dispiace tanto."

Lui sorrise immediatamente, era così dolce, buono, comprensivo. "Non preoccuparti Marco, lo posso capire. Ti si legge in faccia che lo ami."

Mi si avvicinò lentamente, mi posò una mano sul viso. Chiusi gli occhi immediatamente, godendomi quel tocco gentile, forse tanto esagerato, quando rincuorante.

"Ho sbagliato a uscire con te, non dovevo coinvolgerti. Perdonami davvero."

Abbassai lo sguardo, sentendomi per la prima volta in vita mia in colpa in quel modo, non avevo mai "usato" qualcuno per superare un momento difficile.

"Perché ti stai scusando? Marco sono felice di averti conosciuto, sei una bellissima persona e possiamo essere amici, se anche a te fa piacere."

Lo abbracciai istintivamente, per ringraziarlo e perché mi dispiaceva realmente.

"Molto volentieri, mi farebbe davvero piacere. Lo so che non ci conosciamo bene, però non so mi sembra di conoscerti da una vita."

Sorrisi e lui ricambiò l'abbraccio, accarezzandomi i capelli dolcemente.

"Forse in una vita dove Alessandro non esiste, potevamo davvero essere una bellissima coppia."

Ridiamo entrambi e lo invitai a sedersi sul divano, così da non finire troppo presto quella che in ogni caso era stata per me una bellissima serata.

"Mahmood giusto?"

Feci una smorfia, sospirando. Sapevo che me l'avrebbe chiesto e forse avevo voglia di parlarne. Annuisco e lui sorrise lievemente, aspettando che io dicessi qualcosa, senza doverlo chiedere.

"Proprio lui. Siamo stati insieme 4 anni più o meno, poi quando siamo andati a vivere insieme qualcosa si è rotto. Ci siamo lasciati, ma mai del tutto. Abbiamo fatto entrambi molti sbagli, forse lui un po' più di me, ma poco importa. La verità è che non riesco a guardare nessuno come guardo lui, non riesco ad immaginarmi con nessuno che non sia lui."

Le parole mi uscirono da sole dalla bocca, non avevo deciso di pronunciarle, forse neanche era giusto parlarne proprio a lui, ma fu più forte di me; lui continuava a sorridere, mostrandomi il lato di lui che già avevo visto.

"E perché allora non siete insieme ora?"

"Perché è complicato."

Lui scosse la testa e mi toccò il braccio, come avrebbe fatto un mio amico.

"Pensi davvero che ci sia qualcosa di realmente complicato nell'amore? A volte basta solo guardare le cose da un punto di vista diverso."

Le sue parole mi stupirono, mi fecero sentire quasi stupido da non aver capito prima quanto in realtà fossimo noi esseri umani a complicare l'amore, che restava invece un sentimento puro e semplice.

"Forse hai ragione, ma al momento ho voglia solo di godermi la libertà di questi giorni."

Ci salutammo due ore dopo, con in corpo una quantità esagerata di vino e tante risate, che mi sarei portato nel cuore per diverso tempo. Forse stavo sbagliando a non darmi una possibilità diversa per essere felice, ma non potevo coinvolgere un'altra persona in qualcosa che io non potevo controllare.

Marco Mengoni & Mahmood - Shades of the MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora