56. Per ogni bacio in disuso

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Marco POV

"Io non voglio tornare a Milano. Voglio stare qui con te, per sempre."

Mi stavo lamentando da una mezz'ora buona, ormai la nostra mini vacanza stava per finire e quella sarebbero stata le ultime ore prima di tornare a casa, la mattina seguente.

"La smetti di fare il bambino?"

Ale mi prendeva in giro, ma sapevo quanto anche lui provasse le stesse identiche cose, solo che io avevo il coraggio di dirlo ad alta voce.

"Piuttosto andiamo in spiaggia, godiamoci un po' il mare che poi non lo vediamo chissà per quanto."

Lui era sempre così entusiasta in quei giorni, io cercavo di godermi il tempo con lui con leggerezza, ma dentro di me pensavo solo al fatto che gli avessi mentito. Certo, lo avevo fatto per lui, ma questo non cambiava che quando lo avrebbe saputo, mi avrebbe odiato.

Con un telo mare fucsia sulla spalla, ci incamminammo verso la spiaggia. Sentire sotto i piedi i granelli di sabbia era quasi terapeutico, così come la sua mano che stringeva la mia mentre camminavamo. Sorrisi, non era da lui prendermi la mano come due ragazzini, ma negli ultimi giorni lo aveva fatto spesso, che quasi mi ci stavo abituando.

"Non sono il tipo che convive né che ti chiede la mano in cortile
Se c'è freddo, ti do la mia giacca
Se ferisci, sarò motherfucker"

Canticchiai a bassissima voce, provocando in lui una leggera risata.

"A parte con te, non sono il tipo da smancerie lo sai."

"Quindi io sono speciale?"

Alzò immediatamente gli occhi al cielo, sbuffando. Il suo sguardo ironico, mi faceva sempre sorridere.

"No, sei uno qualunque. Il primo che passava per strada."

Gli tirai un leggero buffetto sul braccio nudo.

"Ah si? E non l'hai scelto poi così male sto sconosciuto che passava per strada."

Ridemmo entrambi, mentre le nostre mani si staccarono e il mio braccio cadde sulla sua spalla, per abbracciarlo.

"Quindi se ferisco che fai?"

"Ti meno."

"Se dovessi ferirti lo sai che non lo farei consapevolmente vero?"

Mi avvicinai con un gesto secco e gli rubai un bacio sulle labbra, veloce, rapido, che sapeva di abitudine.

"Dai vieni qui, facciamo una foto."

Prese il telefono in mano e lo alzò in alto sopra di noi, per scattare un foto.

"Mahmood niente baci."

Lo presi in giro mentre lui scattava foto a raffica, facendo smorfie bellissime. Mi morse la guancia e continuò a scattare.

"Lo sai che odio quando mi chiami così."

"L'hai scelto tu.. Mah-Mood"

Quanto amavo provocarlo e giocare senza armi con lui, ritrovandoci presto a baciarci, con la lingua, duramente e fra le risate, quel bacio ora era al profumo di salsedine.

"Ora pubblico questa. Così tutti sapranno che mi guardi con quella faccia."

Mi mostrò una foto mentre io facevo una faccia schifata e lui mi baciava la guancia.

"Provaci."

Lui entrò su Instagram e andò nelle storie, caricò la foto e iniziò a guardarmi divertito.

Marco Mengoni & Mahmood - Shades of the MoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora