Alessandro POV
Il volto di Marco, che ancora dormiva accanto a me, era illuminato dai pochi raggi di sole che entravano nella camera da letto. Le persiane erano abbassate, ma nonostante questo quella poca luce che entrava, sembrava fare l'amore con il suo bellissimo viso, che rilassato e senza barriere, riposava sul mio cuscino.
Quanto avrei voluto che al posto di quel cuscino ci fosse il mio petto.
Misi un dito sulle mie labbra, erano ancora gonfie, dopo le ore passate a muoverle su tutti i centimetro del corpo del ragazzo. Il mio dito passò dalle mie labbra alla sua schiena, sentivo un bisogno quasi fisiologico di toccarlo, ma non volevo svegliarlo. Volevo godere ancora dei suoi respiri accanto a me.
Lo sentii muoversi quasi subito, girandosi verso di me e stiracchiandosi le braccia spostando le coperte bianche del letto.
"Buongiorno" sospirò, con la voce ancora impastata dal sonno.
"Buongiorno" risposi sorridendo.
Lo tirai subito a me e finalmente come desideravo tanto, il suo viso era appoggiato sul mio petto nudo. Ero curioso come fossi io quello a volere tanto quel contatto, a volere le coccole, quando solitamente era sempre lui ad essere quello più dolce. Io ero sempre stato bravo in tanto altro, ma in quello un pò meno. Ora però tutto era diverso, io non volevo altro che sentirlo addosso, non desideravo altro che sentirlo respirare sopra di me.
"Come siamo coccolosi stamattina, Alessà." Mi prese in giro subito, sapevo lo avrebbe fatto.
"E ti dispiace?"
La mia mano scese sul suo viso, volevo solo accarezzargli la guancia, il mento, e poi risalire sui capelli. Gli lasciai un lento bacio sui capelli e poi sulla fronte. Le mia carezze erano dolci, rilassate, come se fosse un abitudine, come se fosse naturale così.
"La smetti di essere così bello anche alle 7 del mattino?"
Il suo sguardo si fece più prepotente, era completamente sveglio, la stanchezza della mattina aveva già lasciato il passo al desiderio che quelle poche carezze avevano acceso in noi.
"Se no?"
Abbozzò un sorriso, ma non riuscii ad evitare di deglutire, e con i suoi occhi profondi mi entrò dentro, ancora una volta.
"Perché adesso non posso farti alzare dal letto e ti farò fare tardi alla conferenza stampa. Pensa volevo andare a prenderti la colazione, invece mi tocca nutrirmi di te, se non ti dispiace."
La mia mano scese subito sulla sua pancia, giocai qualche secondo con l'elastico dei suoi boxer e poi con la bocca scesi sul letto per baciarlo e per raggiungere la mia mano, nel posto che più amavo al mondo.
"Sei... un... bastardo."
Marco era su di giri, iniziò immediatamente a godere sotto i miei tocchi e il suono della sua voce non poteva essere più soddisfacente di così. La mia bocca dettava un ritmo serrato su di lui, non volevo perdere tempo, avevo fretta e anche lui. Mise una mano veloce sulla mia testa, indirizzandomi nei punti migliori; strinse i miei capelli quasi a farmi male, quasi a volere di più. Non mi importava di strozzarmi, non mi importava che quello fosse un buongiorno molto poco amorevole, io volevo solo vederlo sempre così, con gli occhi luminosi e un gemito strozzato fra i denti.
"Quanto mi sei mancato."
Anche a lui, glielo si leggeva negli occhi.
-
"Ale mi porti la mia felpa?"
Bastò quella domanda a riportarmi indietro nel tempo, a farmi sentire come se fossi realmente a casa, e non solo per il sesso, era per la sicurezza che mi dava la sua presenza nella mia vita. Una lacrima scese sul mio viso, non era tristezza, al contrario era qualcosa di così profondo, che probabilmente non sarei neanche riuscito a dirlo ad alta voce.
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Marco Mengoni & Mahmood - Shades of the Moon
FanfictionCOMPLETA! Mi misi la camicia e allacciai la cintura dei pantaloni, non riuscivo più a guardarlo. "Quindi non mi ami?" mi chiese, con uno sguardo confuso, perso. "Non ti amo più." Il silenzio che portò quella frase, mi fece male, ma era necessario; s...