Alessandro POV
"Quindi?"
Camilla mi guardava con uno sguardo che non riuscivo a decifrare. Pensai conoscendola e conoscendomi che non avrebbe mai potuto definire Marco una semplice fiamma e quindi non avevo la minima idea di chi potesse essere.
Mi porse il telefono e vidi una chat di Instagram e un nome che non mi sarei mai aspettato. Non era Marco ovviamente, ero un po' deluso, però non ci potevo fare nulla. Il destino anche questa volta era contro di noi, e forse questa cosa avrebbe dovuto iniziare a farmi riflettere seriamente.
"Manu? Non lo sento da una vita. Perché parlate di me?"
Sbuffai, mi annoiava terribilmente in quel momento pensare a quel ragazzo. Sapevo che in passato aveva una cotta per me, ma era passato più di un anno e non aveva alcun senso tornare e riprendere qualsiasi tipo di discorso, soprattutto perché per me con lui era stato sempre e solo semplice sesso.
"Ha commentato una storia che ho messo prima."
"Che ti ha detto?"
Sbuffai di nuovo, osservandola mentre ancora leggeva qualcosa sul telefono.
"Dice che è a Milano e vorrebbe salutarci."
Rido nervosamente, ma mi ritrovo a pensare che forse una sana scopata non sarebbe neanche stata così una cattiva idea.
"Digli di venire dopo cena."
"Ale sei sicuro di non fare cazzate?"
Mi alzai in piedi per prendere il posacenere. "Si Cami, che sarà mai. Piuttosto Marco che fa?"
La vidi trafficare con il suo telefono e poi sorridere. "Prima ha pubblicato una storia che era a giocare a tennis."
"Fa vedere." Feci uno smorfia, probabilmente era una cattiva idea, probabilmente invece ne avevo bisogno come un bicchiere di acqua in pieno agosto, o come un capello di lana in pieno inverno.
Girò il telefono verso di me e io sorrisi, non si vedeva nulla, solo la sua mano che teneva in mano la racchetta. "Posso trovare bella una mano?"
Scoppiamo a ridere. "Sottone."
"Lo ammetto, lo sono."
-
"Perché non mi hai più richiamato?"
Quello era il momento peggiore, quando dopo il sesso, le persone si sentivano in diritto di pretendere risposte che io non volevo dare. Forse sembravo uno stronzo, ma la verità era che non avevo mai promesso nulla né a lui né a tutti gli uomini con cui ero stato recentemente e io le spiegazioni non volevo darle neanche a me stesso, figuriamoci se mi sentissi nella posizione di darle a persone di cui mi interessava così poco.
"Lo sai che sono una persona incostante. Ho avuto troppi impegni."
Gli diedi un bacio sul petto, per distrarlo forse, per spostare l'attenzione su altro, per ingannare ed evitare il discorso.
"Piuttosto dillo che non te ne frega nulla."
Sbuffai, quella doveva essere la giornata dei musi lunghi, visto che continuavo a sbuffare. La stessa smorfia ma per situazioni completamente diverse.
"Ho mai detto che provavo qualcosa per te? Mi sembra di essere stato sempre chiaro o sbaglio?"
Lo vidi subito cambiare espressione, i suoi occhi diventarono cattivi e in un baleno mi vennero i brividi. I suoi occhi ora non erano più i suoi, ma erano quelli di Noah.
Mi alzai in piedi e dopo essermi coperto con la prima cosa che trovai mi girai verso di lui, con gli occhi a palla e un'espressione contrariata sulle labbra.
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Marco Mengoni & Mahmood - Shades of the Moon
FanfictionCOMPLETA! Mi misi la camicia e allacciai la cintura dei pantaloni, non riuscivo più a guardarlo. "Quindi non mi ami?" mi chiese, con uno sguardo confuso, perso. "Non ti amo più." Il silenzio che portò quella frase, mi fece male, ma era necessario; s...