Alessandro POV
Giovedì 08 Febbraio 2024 - ore 7:00
Mentre guardavo Noah dormire accanto a me, non riuscivo a smettere di pensare a Marco e alla sua rabbia di qualche giorno prima. E lo so, sembrava un paradosso, perché era tutta colpa mia e forse non aveva neanche troppo senso che io continuassi a pensare a lui.
Avrei voluto che le cose fossero andate diversamente, avrei voluto non ferirlo ancora, avrei voluto tante cose, ma alla fine non sarebbe cambiato nulla, perché per l'ennesima volta mi ero incasinato da solo, avevo rovinato tutto con le mie stesse mani.
Ero steso sul fianco, presi il telefono e scrissi un paio di appunti nelle note, cercando di mettere nero su bianco i miei pensieri. Decisi di aprire la chat con Marco, lessi i messaggi, a cui non avevo ricevuto risposta. Sentii una stretta alla stomaco, e una tristezza che divampò per tutto il mio corpo.
Perso nei pensieri non mi accorsi che Noah si fosse svegliato, mi strappò il telefono dalle mani e io rimasi immobile, completamente sorpreso da quella reazione assurda.
"Che cazzo stai leggendo" disse, con uno sguardo cattivo verso di me.
"Noah dammi il telefono." Il mio tono di voce era calmo, pacato. Non ero preoccupato che avesse potuto leggere chissà che cosa, ero più che altro sconvolto dal suo modo di agire.
Lesse i messaggi e io per la prima volta nella mia vita mi sentii impotente, davanti al suo sguardo, aveva le pupille dilatate e la bocca che tremava dalla rabbia.
"Che cazzo hai fatto con il tuo ex?"
Il ragazzo scagliò il telefono immediatamente con ira contro il muro, il botto procurò un tonfo così forte da farmi fare uno scatto in avanti, per proteggermi. Rimasi in silenzio, sentendo un brivido intenso percorrermi il corpo. La mia mano tremò leggermente, non riuscendo a capire l'emozione che stavo provando. Forse paura, forse preoccupazione.
Non risposi e lui venne davanti a me, mi prese per il polso, lo strinse da subito con una stretta troppo forte, troppo violenta. Tutto era troppo in quel momento, tutto completamente esagerato.
I suoi occhi, non sembravano neanche i suoi occhi. Un altro brivido, ora l'emozione la riconobbi eccome: terrore.
Cercai di divincolarmi, ma lui strinse più forte, facendomi ancora più male.
"Rispondi!" Alzò la voce.
"Non..." mormorai, abbassando lo sguardo. Non potevo mentire, dai messaggi era palese cosa fosse successo.
"Mi dispiace Noah, siamo stati insieme. Però ti prego stai calmo, è stato un errore."
Cercai però un modo per placare quella situazione che sembrava poter degenerare da un momento all'altro, dando una verità a metà, era chiaro che per me non fosse stato assolutamente un errore.
Mi lasciò immediatamente il polso, che mi bruciò così tanto, che quasi lo sentii pulsare. Lo guardai per qualche attimo, la mia pelle era segnata da un segno rosso e gonfio e io completamente senza saliva, non riuscivo realmente a credere a quello che era riuscito a fare. Poi successe tutto velocemente, la sua mano si alzò, non ebbi il tempo di fare nulla, neanche di prevederlo. Uno schiaffo forte, duro, mi colpì in pieno viso.
Restai immobile, con lo sguardo perso, il volto spinto indietro da quel colpo inaspettato e una voglia fortissima di sparire nell'oblio. Perché come avrei dovuto rispondere a quel gesto? Con altra violenza? No, non lo avrei mai fatto, anche se potevo farlo immediatamente.
Mi spostai e corsi in bagno, chiudendo la porta alle mie spalle, a chiave. Mi guardai allo specchio, la guancia era rossa, reduce da uno schiaffo che non era sicuramente stata una carezza. Ma quello che mi fece tremare non era quello, ma l'umiliazione che sentivo stretta nel petto.
STAI LEGGENDO
Marco Mengoni & Mahmood - Shades of the Moon
FanfictionCOMPLETA! Mi misi la camicia e allacciai la cintura dei pantaloni, non riuscivo più a guardarlo. "Quindi non mi ami?" mi chiese, con uno sguardo confuso, perso. "Non ti amo più." Il silenzio che portò quella frase, mi fece male, ma era necessario; s...