Capitolo 46

93 4 0
                                    

C'erano tre ragazzi in piedi, uno vicino all'altro, e uno di loro era quello che aveva parlato. Avevano sicuramente più di vent'anni ed erano voltati di lato, così non si poteva vederli in volto. Facendo un paio di passi avanti, nonostante gli altri cercassero di trattenerlo, Harry notò tre giovani piuttosto robusti, uno di loro voltò solo la testa per vedere chi si stesse avvicinando. Strinse le mani a pugno, rivolgendosi ai nuovi arrivati a voce alta: "Non rompete i coglioni! Non sono affari vostri". Gli altri due annuirono e concordarono a voce più bassa. Spostando lo sguardo dai tre, il viceministro notò una quarta figura, appoggiata contro il muro di fronte a loro, gli mancò praticamente il fiato quando notò i capelli incredibilmente chiari della persona che stavano fronteggiando. Harry cercò di calmarsi, dicendosi che Draco non era sicuramente l'unico con i capelli di quel colore. Ma in fondo, sapeva, sentiva che era lui. Gli accompagnatori del viceministro si fermarono appena dietro a lui, mostrando il loro numero come per intimidire silenziosamente i ragazzi. "Ma, insomma!" protestò ridacchiando un altro ragazzo: "Non stiamo facendo niente di male, signori!". Gli altri due ridacchiarono a loro volta, perché la parola 'signori' era stata pronunciata per schernirli. "Non avete scuola, ragazzini?" chiese l'ex Auror con voce severa. I tre risero più forte, stringendosi tra loro e avvicinandosi al tempo stesso alla persona stretta contro il muro, che sembrava cercasse di rendersi invisibile. "Scuola? Cazzo, vecchio, ma per chi ci hai preso?" e altre risate. "Signor viceministro, sarebbe meglio allontanarsi" suggerì a bassa voce uno dei funzionari: "Questi ragazzi cercano evidentemente lo scontro e non penso sia il caso di usare la magia". Harry scosse la testa e si avvicinò ancora, rivolgendosi con voce calma ma severa ai tre: "Perché non ve ne andate a casa? Credo sarebbe meglio per tutti". Il ragazzo più vicino a lui alzò gli occhi al cielo, Harry notò che aveva le maniche della camicia sollevate come gli altri due. "Ascolta, coglione vestito a festa" rispose praticamente sputando le parole il giovane: "Ci stavamo divertendo prima che voi stronzi arrivaste a rompere! Stiamo facendo un servizio alla società! Dovreste ringraziarci!". Senza realmente ascoltarlo, il viceministro si voltò per poter vedere meglio la persona che stavano evidentemente infastidendo o peggio. Dovette mordersi le labbra per non muoversi o parlare, quando incrociò gli occhi grigi di Draco. Era appoggiato al muro, il viso pallido graffiato e ammaccato, il corpo abbandonato come se non avesse le forze per tenersi in piedi. Il biondo lo fissò senza dare segno di riconoscerlo, tranne un piccolo cenno del capo impercettibile che era come un ammonimento silenzioso. Harry sapeva di non doversi tradire, ma sentì le mani tremargli e la mente si annebbiò improvvisamente mentre udiva appena la voce dell'ex-Auror rimproverare i tre: "State picchiando quel ragazzo?". "Vi conviene sparire" stava aggiungendo un altro funzionario. "Non staremo certo qui a guardare" aggiunse un altro. "Quante cazzo di storie, per un frocetto pervertito!" protestò acido uno dei ragazzi. "Quelli come lui meritano solo questo!" si unì un secondo. "Magari così capirà come deve comportarsi!" aggiunse l'ultimo. 

Tentazione oscura - Drarry fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora