Capitolo 4

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Erano a metà strada, quando un gesto del capo squadra davanti fece bloccare tutti. Si udì una specie di sibilo e rimasero tutti immobili e silenziosi. Facendo cenno agli altri di restare fermi, Harry si spostò in avanti per poter conferire con Hermione e Ron. "Fottuti Mangiamorte" esclamò Ron, come se quello spigasse tutto. La voce tesa di Hermione, gli sussurrò: "Sono tre, forse quattro, proprio davanti a noi. Al centro della strada, è impossibile passare senza essere notati. Sono un gruppo di sbandati che agita le bacchette e probabilmente attirerà l'attenzione degli inviati del Ministero". "Ma, nel frattempo, siamo bloccati" concluse Harry. "Preferirei essere lontano, quando arriveranno gli spazzini del Ministero" confessò Ron, decisamente pallido. Hermione ed Harry annuirono, consapevoli. Ormai, erano sullo stesso piano gli ex Mangiamorte in cerca di vendetta e riscatto e gli inviati del Ministero, spediti per perseguitare e catturare chiunque fosse sospettato di attività di "fiancheggiamento" ai seguaci di Voldemort. Non era Auror, ma piuttosto personaggi ambigui e privi di scrupoli, soprannominati "Spazzini" o "Repressori". Non era piacevole incontrare nessuna delle due categorie. Non c'erano notizie ufficiali, ma si diceva che da entrambe le parti c'erano state torture e maledizioni senza perdono. Molti maghi erano scomparsi senza lasciare traccia, dopo essere stati segnalati al Ministero così come diversi nati babbani erano morti per mano degli ex Mangiamorte. Scendendo al livello dei propri nemici, il Ministero aveva perso il rispetto e la fiducia di molti e non aveva più alcuna autorità. In pratica, valeva la semplice regola del "si salvi chi può" e coloro che volevano agire nel giusto, non avevano più nessuno a guidarli. Il Ministro della magia era stato temporaneamente sostituito da una specie di comitato speciale di tre membri che aveva sospeso tutte le leggi in uso, arrogandosi il diritto di riportare l'ordine. "Dobbiamo passare, prima che arrivino" suggerì Meville, preoccupato. Della sua famiglia, era l'unico scampato alla cattura da parte degli inviati del Ministero. I suoi erano maghi purosangue, quindi sospettati di simpatizzare per Voldemort e dovevano essere "interrogati". Suo padre, sua madre e la sua sorella maggiore erano spariti e non ne aveva più saputo nulla. "Ci serve una manovra diversiva" suggerì Harry, già pronto ad entrare in azione. "No!" si oppose subito Hermione, intuendo le intenzioni dell'amico. Ma il bruno si stava già allontanando, bacchetta in mano e sorriso sfrontato: "Sarò veloce, non mi prenderanno. Ci vediamo al punto d'incontro!". Con quelle parole, corse in una strada laterale per lanciare un incantesimo e farsi individuare dai tipi che bloccavano la strada. Hermione sospirò e Ron si affrettò ad informare gli altri: "Pronti a correre, appena si leveranno di mezzo".

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