Capitolo 52

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"Oddio" mormorò cercando di riprendersi dal potente orgasmo. Si sforzò di recuperare abbastanza lucidità per spostarsi da sopra Draco, che stava tossendo mentre cercava allo stesso tempo di prendere dei respiri profondi. Si sollevò, quindi, dal suo torace e si sedette su un lato del materasso, mentre aspettava che anche il proprio respiro si regolarizzasse. Appena si fu calmato, spostò inevitabilmente lo sguardo sul biondo disteso sul letto, che respirava con la bocca e stringeva le mani a pugno senza osare muoversi. Era bellissimo ed osceno, una visione che gli faceva battere il cuore in modo preoccupante. "Sei stato così bravo" sussurrò, sollevandosi sulle ginocchia per sporgersi contro di lui. Draco voltò il viso per fissarlo, aveva le guance rosse e gli occhi lucidi. Lentamente, senza smettere di guardarlo, Harry abbassò una mano per insinuarla dentro i pantaloni sbottonati dell'altro, sfiorandogli gli slip umidi e tesi sul membro eretto. Al contatto, il biondo si irrigidì e rilasciò un gemito. "Sei così eccitato" osservò, in tono gentile. "H-Harry" bisbigliò Draco, scuotendo la testa come se non potesse sopportare altro. "Vuoi che ti tocchi, vero?" chiese sensuale e malizioso, scostando gli slip per liberare il membro rosso e gocciolante. "Oh, cazzo" gemette il biondo, dal tono sembrava sul punto di piangere per la disperazione. Harry lo prese in mano, stringendolo con decisione e iniziando a muovere la mano. "Oddio, ti prego, Oddio" mormorava senza senso Draco. Doveva essere già vicino, comprese Harry. "Guardati, come ti muovi e gemi per il semplice tocco della mia mano! Sembri una cagnetta in calore!" lo prese in giro, aggiungendo poi in tono serio: "Ma non provare a venire così, hai capito? Non farlo!". Draco rilasciò un singhiozzo a quelle parole, implorando: "Ti prego, ti prego, non riesco, non posso". Cercò inutilmente di spostarsi, ma Harry lo teneva stretto per i fianchi con la mano libera. Draco piegò le gambe, le ginocchia che gli tremava per lo sforzo ma alla fine, con un movimento veloce del polso di Harry, si abbandonò all'inevitabile e gettò la testa all'indietro mentre veniva, la bocca spalancata nel piacere ed il membro pulsante che schizzava liquido, nella mano del bruno.

Harry fece un verso di disapprovazione, ritraendosi immediatamente e recuperando la bacchetta per pulirsi. Draco, tremante e ansimante, impiegò qualche minuto per sollevare la testa e fissarlo con aria colpevole. "Mi hai disobbedito" era un'affermazione, secca e precisa. Il bruno si risistemò gli abiti e lo fissò con aria delusa ed arrabbiata. "Mi-mi dispiace" mormorò Draco, distogliendo lo sguardo. "Spogliati" ordinò poi, senza aggiungere altro. Il biondo annuì, senza dire nulla. Sapeva che ora lo avrebbe punito. Harry lo fece distendere con la schiena sul materasso, gambe e braccia allargate, poi pronunciò un incantesimo che fece comparire delle corde che gli circondarono i polsi e le caviglie, legandolo alle estremità del letto. Il biondo era teso, infreddolito e scomodo in quella posizione. Il bruno annunciò: "Vado a dormire in camera mia. Come punizione, ti lascerò così tutta la notte". Draco protestò immediatamente: "Ma congelerò!", la sua voce tremava: "E se devo andare in bagno?". Harry si voltò per lasciare la stanza, senza voltarsi indietro: "Farai bene a trattenerti".

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