Capitolo 67

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Harry continuò a strusciarsi, spostando la mano libera su una coscia dell'altro e risalendo lentamente, sfiorandogli la base del membro con un dito e ritraendolo immediatamente. "Dimmi quanto vuoi il mio cazzo dentro di te, implorami di prenderti così, senza nemmeno prepararti" sussurrò crudo, portando i denti sul collo pallido e mordendo con forza, ritraendosi per fissare il segno che aveva lasciato. Draco tremava tutto, ormai, le gambe che sembravano sul punto di cedere ed il viso nascosto contro il muro. Ansimava rumorosamente, le mani che si muovevano frenetiche sulla parete. "Ti prego" sussurrò, con voce appena udibile. Harry si ritrasse completamente, esortandolo in tono di scherno: "Non ho sentito bene, dovresti alzare la voce. Hai preso troppi cazzi in bocca e, ora, hai un danno alle corde vocali?". Sentì la rabbia tornare a salire, al solo pensiero. Era stato uno stupido, illudendosi di essere speciale. Draco era solo una cagna in calore, sempre pronto a farsi toccare e comandare da chiunque. Si morse un labbro e afferrò per i fianchi il biondo, gettandolo a terra e urlandogli: "Mettiti su mani e ginocchia e allarga le gambe, tanto sai fare solo quello!". Il biondo rimase interdetto per qualche secondo, seduto a terra con le cosce aperte ed il membro eretto ed esposto. "Muoviti!" urlò il bruno, fuori di sé per la rabbia e la forte eccitazione. Il lampadario della stanza vibrò appena, per l'energia della magia involontaria che si sprigionò per un istante. Draco lo fissò con una strana espressione, non sembrava spaventato notò Harry, ma piuttosto preoccupato. Scuotendo la testa, imponendosi di non continuare a vedere cose che non c'erano, l'Auror si liberò velocemente di pantaloni e boxer, avvicinandosi al biondo. Si inginocchiò davanti a lui, con il busto eretto e la mano sulla propria erezione. Si masturbò brevemente, lasciando che Draco lo osservasse, prima di ripetere con voce più calma, ma fredda: "Voltati, avanti". Con un sospiro, l'altro eseguì. Si mosse lentamente, con una riluttanza che Harry non aveva mai visto in lui e che lo fece solo irritare. "Sei stanco?" lo prese in giro in tono malizioso, lasciando andare il proprio membro per allungarsi e usare le mani per sistemarlo come lo voleva. Era sempre una visione incedibile, vederlo così nudo e pronto per lui. Ma non aveva ancora finito, prima di penetrarlo lo colpì di nuovo sulle natiche, usando tutta la forza e ordinando gli: "Sto aspettando che mi implori, puttana!". Draco mugolò di dolore e si spostò istintivamente in avanti, all'assalto improvviso. Ma Harry fu veloce ad afferrarlo per i capelli e tenerlo, mentre continuava a colpirlo senza trattenersi. Il biondo si lasciò sfuggire un singhiozzo, mormorando: "Ti prego, ti prego". Ma l'Auror non era soddisfatto, gli strattonò i capelli e spostò la mano con cui lo stava colpendo, insinuandola tra le cosce dell'altro per schiaffeggiare con meno forza i testicoli che sporgevano tra le gambe. Draco piagnucolò e imprecò, cercando di scostarsi ma immobilizzato dalla presa impietosa sui suoi capelli. Ansimando e singhiozzando, cercò di mettere insieme le parole che l'altro si aspettava: "S-signore" la voce era roca e graffiante, distrutta in un modo che fece palpitare di desiderio il membro di Harry. "S-scopami, s-scopami", era un mormorio appena udibile ma il bruno decise che andava bene. Era dolorosamente duro, l'erezione grossa e bagnata che implorava il rilascio. "

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