Capitolo 15

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"Hai trovato il bagno, Potter?" chiese la voce di Draco, proveniente probabilmente dalla cucina. "Ho trovato qualcosa di meglio, Malfoy" rispose sibillino il bruno, fermo sulla soglia di una camera, sperando che l'altro incuriosito, lo raggiungesse. Quando il biondo arrivò, lo trovò appoggiato con una spalla al muro ed un sorrisetto soddisfatto sul viso, illuminato da un paio di lampade che era riuscito a far funzionare. Draco si fermò accanto a lui, osservando il letto al centro della stanza. Era antico e decisamente enorme, tutto in legno, il materasso ancora coperto da lenzuola e coperte apparentemente puliti. "Non sai, da quanto tempo" confessò Harry, scuotendo la testa: "Non dormo in un vero letto". Il biondo lo fissò con un'espressione sconcertata: "Sul serio, mi stai dicendo, che vorresti dormire, adesso?". Il bruno non rispose subito, combattuto. Fino a qualche ora prima, tutto quello che desiderava erano una doccia ed un letto comodo. Si era come spento, limitandosi a sopravvivere in un mondo ostile. Sollevò un sopracciglio, provocatorio: "Tu, invece, hai in mente altro?". Draco si avvicinò a lui con passo lento, senza abbassare lo sguardo, gli occhi improvvisamente di un grigio piombo e le guance leggermente arrossate. "Sì", sussurrò roco, leccandosi le labbra: "Quasi tutto il tempo". Harry annuì, gli occhi intenti e socchiusi, concentrato nel cercare di inquadrare l'altro. Erano uno di fronte all'altro, vicini ma senza toccarsi, i respiri leggermente accelerati. "Sei diverso" osservò il bruno, come riflettendo tra sé. "Anche tu" ribatté Draco con un sorrisetto malizioso, offuscato per un momento da un'ombra scura che gli attraversò lo sguardo. Harry notò gli occhi del biondo percorrere tutto il suo corpo, il respiro affannato, la postura rigida. "Quindi" tastò il terreno il bruno, in tono indagatore: "Che cosa, di preciso, occupa principalmente la tua mente?". Il biondo si sporse in avanti, il viso a un soffio da quello dell'altro, il respiro caldo che colpiva il volto del più basso. Non rispose. Così, Harry continuò, fissandolo direttamente negli occhi come sfidandolo: "Cosa intendevi, quando hai detto 'cosa non si fa per sopravvivere'?". Draco deglutì vistosamente, abbassando gli occhi: "Non è importante, quello che ho detto", si mosse sul posto come se fosse scomodo e gli occhi di Harry si abbassarono, notando che si stava eccitando. Il suo corpo reagì alla vista, il suo membro improvvisamente interessato ed un desiderio differente che si faceva strada dentro di lui, all'atteggiamento dell'altro.

"Io" sussurrò Draco, la voce che tremava lievemente: "Io ho una pozione, puoi stare tranquillo". Harry corrugò la fronte: "Cosa intendi?". Il biondo spostò lo sguardo intorno per la stanza, prima di rispondere a voce bassissima: "Contro, sai, le malattie", si passò una mano nervosamente tra i capelli, finendo tutto d'un fiato: "In caso fossi preoccupato, per quello". Il bruno comprese cosa intendesse ma, studiando il ragazzo di fronte a lui, sentì ci fosse ancora qualcosa che lo gli sfuggiva, qualcosa che razionalmente non riusciva ad afferrare ma che il suo istinto aveva iniziato a percepire. Ed era curioso. Ed era intrigato.

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