Capitolo 49

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L'impatto della faccia con il pavimento, non fu piacevole. Harry grugnì in protesta, controllando di essersi materializzato con tutte le parti del corpo al posto giusto. Sollevò la testa, rimpiangendo la sua decisione impulsiva e guardandosi intorno per cercare di orientarsi. Comprese di trovarsi in una camera di un qualche hotel economico, con mobili dozzinali e poco illuminata. Un movimento attirò il suo sguardo e notò una figura distesa sul letto. "Potter?" chiese una voce roca, il tono sorpreso. Harry si sollevò a sedere, spolverandosi nervosamente i pantaloni, dopo aver riposto la bacchetta. Indossava ancora i suoi abiti da lavoro, un completo scuro con il mantello d'ordinanza del Ministero. Non aveva avuto neppure voglia di cambiarsi per andare a cena con Ginny.

Una volta abituatosi alla penombra, riuscì a distinguere la persona che lo fissava con un'espressione indecifrabile. I capelli lunghi e biondi erano spettinati, incorniciando il volto pallido di Draco. Non c'era segno degli ultimi avvenimenti sul suo viso, quindi Harry dedusse si fosse curato con qualche incantesimo. Il bruno si schiarì la voce, in imbarazzo per essere piombato in quel modo in quella che era evidentemente la stanza del biondo. Non aveva potuto trattenere l'impulso di rivederlo, ma ora non sapeva come comportarsi. "Ciao, Draco" lo salutò con un piccolo sorriso. Il biondo corrugò la fronte, sedendosi sul letto. Indossava una maglietta a mezza manica e dei pantaloni larghi, probabilmente stava dormendo. Era a piedi nudi. "Che ci fai qui, Potter?" domandò distaccato Draco, fissandolo con sospetto. "Io" spiegò con voce incerta il bruno: "Io volevo sapere come stai". "Come sto?" lo prese in giro Draco, un sorrisetto di scherno su viso: "Eri preoccupato per me, Potter?" . Lasciò il letto per sedersi sul pavimento, proprio di fronte all'altro. Le loro gambe si sfioravano, Harry prese un respiro per cercare di mantenersi distaccato. Il biondo si sporse verso di lui, gli occhi brillanti e le labbra che si muovevano mentre parlava, a pochi centimetri da lui. "Sicuro, Potter? Non ci sarà magari un'altra ragione per cui sei piombato nella mia camera da letto in piena notte?". La voce roca ed il tono allusivo ebbero un effetto immediato su Harry, sentì il proprio corpo reagire immediatamente e si mosse per trovare una posizione più comoda. Draco si spostò ancora, arrivando praticamente sopra di lui. Il bruno si morse un labbro, sentendo ogni pensiero logico lasciare repentinamente la sua mente. Il cuore iniziò a battergli più forte, aveva caldo e il suo respiro era accelerato. "Ti piacerebbe ci fosse un'altra ragione, Malfoy?" rispose a voce bassa, le mani che gli tremavano per lo sforzo che stava facendo per non toccarlo. Erano mesi che non lo vedeva, lunghi ed interminabili mesi in cui aveva ignorato i propri desideri, combattuto ogni giorno contro la tentazione di cercarlo ed abbandonarsi di nuovo a quelle sensazioni che solo lui sembrava riuscire a dargli.

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