Capitolo 78

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"Come ti senti?" Harry chiese a Ron. Erano passati alcuni giorni dalla nascita di suo figlio e due settimane dalla cena in cui aveva conosciuto Oliver. "Non ho ancora realizzato in pieno" confessò l'amico. Harry annuì, erano seduti al tavolo dell'appartamento in cui viveva l'Auror. "Tu, invece? Come vanno le cose, con il collega di papà?" lo prese in giro Ron. Harry abbassò lo sguardo, in effetti aveva visto spesso Oliver in quei giorni. Erano andati a cena insieme quasi tutte le sere, ma solo un paio di volte erano andanti a casa del più giovane ed Harry non era mai rimasto a dormire, dopo il sesso, anche se il ragazzo gli aveva chiesto di rimanere. Gli aveva risposto di non essere ancor pronto per una relazione. Stavano bene insieme, ma l'Auror non provava alcun sentimento per il più giovane. Ovviamente, questo non glielo aveva detto. Oliver era molto felice della loro frequentazione, non faceva che sorridergli e prenderlo in giro: "Non sai che onore, sia per me essere qui con il salvatore del mondo magico!". Harry lo trovava eccessivamente rumoroso ed esuberante, soprattutto quando erano in pubblico. Tuttavia, sentendosi in colpa perché ci andava a letto pensando ad un'altra persona, non lo aveva mai rimproverato per quel comportamento sopra le righe. "Bene, tutto bene" rispose alla domanda di Ron, distogliendo lo sguardo. L'amico lo fissò, attento. "Stai mentendo?" gli chiese ancora, il tono più serio. "Non voglio parlarne, Ron. Cambiamo argomento" borbottò infastidito. Quando stava con Oliver si sentiva meno solo, i complimenti sfacciati e le attenzioni del più giovane lo facevano sentire desiderato. Ma mancava qualcosa. No, in realtà, mancava tutto. Oliver non gli faceva battere il cuore, Harry non sentiva il corpo andare a fuoco per il desiderio quando erano da soli in camera da letto. Tutto era tranquillo, tiepido, ripetitivo. La sensazione più forte che avesse mai provato con l'altro era l'imbarazzo quando lo riempiva di complimenti sfacciati, in pubblico. Ron sospirò, dicendogli: "Hermione è molto impegnata tra il suo ruolo da Ministro ed il bambino, ma mi ha chiesto di dirti una cosa", si fermò prendendo tempo. "Cosa?" chiese Harry, con un filo di voce. L'amico esitò, sembrava a disagio. "Prima o poi verresti a saperlo comunque, dato che tu sei un Auror ed il tuo ragazzo lavoro nell'Ufficio per l'uso improprio dei manufatti babbani" iniziò a parlare a raffica, nervosamente: "Certo, sia tu che Oliver lavorate al livello due, mentre l'ufficio per gli sport magici è al settimo livello". "Si può sapere di cosa stai parlando, Ron?" chiese Harry confuso. "Mi ha chiesto Hermione di avvisarti, perché potresti incontrarlo. Quindi, te lo dico, Malfoy lavora nell'Ufficio per gli sport magici, nella sezione dedicata al quiddicth. Ha avuto esperienza come giocatore e nell'ultimo anno è stato vice allenatore per una squadra di un'altra nazione, non so i dettagli". Harry scosse la testa, incredulo. "Ha iniziato da qualche giorno, un paio di impiegati sono stati trasferiti e Malfoy era qualificato e disponibile" concluse Ron, fissando l'amico con aria preoccupata.

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