Capitolo 47

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Quel poco autocontrollo che aveva era volato via alle parole "frocetto pervertito". Forse si era sentito offeso personalmente o semplicemente, in fondo, teneva a Draco. Comunque, Harry strinse la bacchetta fino quasi a farsi sanguinare la mano. Non la estrasse, ma pronunciò a bassa voce un incantesimo ed i tre ragazzi si ritrovarono sbattuti a terra con violenza, increduli e storditi. I funzionari impallidirono all'uso della magia, mentre Draco si staccò dal muro con uno sforzo, lanciando uno sguardo intenso verso il viceministro, prima di iniziare a correre con le poche forze che gli restavano e sparire poi dalla vista. Harry fissò a lungo il punto in cui era scomparso, sollevato perché era in salvo ma anche abbattuto per aver dovuto fingere di non conoscerlo. Avrebbe voluto parlargli, sapere cosa era accaduto. Nel frattempo, anche i tre ragazzi si erano dileguati. "Signor Potter" lo chiamò il funzionario più anziano: "Presto, allontaniamoci. Fortunatamente, nessuno sembra aver notato l'accaduto". Lo spinsero praticamente via, dirigendosi verso un punto sicuro in cui smaterializzarsi mentre parlavano tra loro in tono concitato.

Una volta al Ministero, tutti i presenti al piccolo incidente, informarono prontamente il Ministro Granger. Quindi, la sera stessa Hermione piombò nell'ufficio del suo vice, seguita dal marito. "Harry, Harry" lo rimproverò con un sorriso: "Sempre il solito impulsivo difensore dei deboli!". Il bruno scrollò le spalle, non aveva voglia di parlarne. "Hai rischiato!" aggiunse Ron, con aria preoccupata. "Infatti" continuò la donna, fissandolo in viso: "Avresti dovuto lasciar fare agli altri. So che sai cavartela in tutte le situazioni, ma ora ha in ruolo di prestigio. A beneficio della nostra credibilità e nel rispetto dell'istituzione che rappresentiamo, sarebbe meglio non essere associati a risse per strada e a pratiche sessuali estreme". Harry sollevò un sopracciglio a quelle parole. Hermione agitò le mani come a liquidare la questione, mentre il suo bruno amico cercava di nascondere quanto quella velata allusione stesse accendendo la sua fantasia. Fortunatamente, nessuno aveva riconosciuto Malfoy e il viceministro ne era incredibilmente sollevato.

Lasciò il Ministero che era ormai buio, aveva mandato un gufo per avvisare Ginny che avrebbe fatto tardi e si sarebbero visti direttamente l'indomani. Non aveva le forze di essere il fidanzato perfetto, al momento. Essere costantemente sotto i riflettori era molto stressante. Una volta a casa, senza neppure cenare, si fece una rapida doccia e si mise a letto. Ma era troppo agitato per dormire, continuava a rivedere il volto pallido di Draco, il modo in cui i suoi occhi quasi argento nel vicolo scuro gli avevano trasmesso un messaggio silenzioso. Si erano guardati e si erano capiti. 

Tentazione oscura - Drarry fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora