T.W: +18. Contenuti sessuali espliciti.
MICHAEL
Una notte sola.
Ci eravamo "promessi" questo. Inutilmente. Sapevo che sarebbe accaduto prima o poi; mi conosco troppo bene. E sto imparando a conoscere anche lei. Il suo corpo mi parla nonostante la sua lingua tagliente ci tenga tanto a sottolineare quanto mi disprezzi. Da quando ho "assaggiato" Janette, ho dimenticato completamente l'esistenza delle altre donne. Che si tratti di Marion o chiunque altra, non mi importa. Janette ha qualcosa che le altre donne non hanno; è come se lei fosse un fuoco e io volessi bruciarmi a tutti i costi. È assurdo, irreale, da matti. Ma è così.
«Michael, hai per caso del balsamo o solo shampoo scadente?», urla, dal bagno.
Balzo dal letto, sbuffando. Raggiungo la stanza a passo lento, non curandomi delle sue lamentele.
«Shampoo scadente, quello?», dico, entrando e indicando il Philip B che sta spalmando sui capelli.
Arriccia il naso in un'espressione buffa, volgendo lo sguardo altrove. Sorrido divertito.
Michael 1- Janette la stronza 0.
«Puoi uscire, ora», continua, acidula.
«Questo è il mio bagno, fino a prova contraria», la rimbecco, ponendomi davanti alla vasca che l'accoglie.
L'odore di bagnoschiuma al cocco permea nell'aria mentre il suo corpo è completamente ricoperto dalla schiuma densa e bianca. Sembra una Dea, con i capelli bagnati che le incorniciano il volto, le guance rosee e le goccioline di acqua che le scendono ovunque. Allunga una gamba sul bordo della vasca, incatenando i suoi occhi ai miei. Trattengo il fiato per qualche secondo; una scarica improvvisa di adrenalina ed eccitazione arriva dritta al mio membro. Diamine, non riesco a non notare il luccichio furbo che invade i suoi occhi. Sa cosa sta facendo, lo sa benissimo. Incrocio le braccia al petto e faccio appello a tutto il mio autocontrollo affinché il mio pene non si metta troppo in tiro. Ho indosso un pantalone di tuta... grigio. Non nero. Grigio. E sappiamo tutti quanto questo colore metta in risalto tutto.
«Già che ci sei, ti andrebbe di aiutarmi? Ricordo che sei molto bravo a farlo», cinguetta, poggiando l'altra gamba sul bordo opposto.
Inspiro ed espiro tutta l'aria che mi ritrovo nei polmoni. Inumidisco il labbro inferiore con la lingua mentre mi godo quel piccolo spettacolo per qualche secondo, indugiando un po' troppo con lo sguardo sulle sue gambe aperte. Completamente aperte. Per me. Quanto sarà passato? Mezz'ora? Un'ora? Insaziabile Janette Jensen.
«Mi stai forse invitando a fare il bagno con te?», la stuzzico, avanzando leggermente nella sua direzione.
«Tu che dici, Moore?»
«Stasera sei troppo sfacciata, novellina», abbasso volontariamente di un tono la mia voce, facendo scendere i pantaloni della tuta lungo i piedi.
Janette sorride compiaciuta nel notare quanto la sua proposta sia piaciuta al mio amico la sotto.
E mi detesto per questo. Perché avrei preferito farla penare un po' prima di darle questa soddisfazione.
«Fammi spazio», le ordino.
Janette fa ciò che dico, spostandosi in avanti. Il movimento brusco e improvviso fa ondeggiare appena l'acqua della vasca, spogliandola della schiuma che poco prima la ricopriva.
Cazzo.
Le goccioline di acqua imperlano la sua pelle, infuocando ulteriormente i miei pensieri poco casti. L'attiro al mio petto, obbligandola a poggiare la testa nell'incavo della mia spalla. Socchiude gli occhi per qualche secondo, sorridendo. Lo so. È a causa della mia erezione che preme contro la sua schiena. Ma non posso farci nulla. Non. Posso. Farci. Nulla. Cazzo.
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(UN)fortunately we are in love
ChickLitJanette Jensen ha trent'anni e per la prima volta in vita sua da quando si è laureata in economia e marketing, è stata contattata per lavorare in una delle più prestigiose aziende di Manhattan: la Royals & Fashion. Michael Moore ha trentatré anni, u...