angela's pov
io e valentina programmavamo di vederci il 17 settembre, qualche giorno prima della registrazione.
tuttavia avevo avuto qualche contrattempo e persi il treno.
oggi dovevamo uscire con questi altri due ragazzi mida e spacehippiez.
valentina conosceva da qualche tempo mida mentre space lo aveva incontrato ai primissimi casting.
"giuro che se non ci sei stasera ti spezzo le gambine"
mi avvisa mew
"giuro che non perderò anche questo treno""VALE SBRIGATI A PARCHEGGIARE"
dico alla mia migliore amica
"LA PROSSIMA VOLTA USCIAMO DI CASA PRIMA"
mi urla di rimando.
esco fuori dalla macchina e recupero la mia valigia dal bagagliaio.
corro fino ai tornelli della stazione e, senza più fiato nel polmoni, riesco a prendere il treno giusto 2 minuti prima della partenza.
decido di mandare un selfie a mew per avvisarle del mio traguardo e poi indosso le mie cuffie.esco dal treno, ancora con le cuffie addosso.
mi pento di essermi vestita cosi pesante in quanto il caldo di roma era semplicemente troppo.
guardo il telefono per chiedere a mew dove dovessimo incontrarci quando sento qualcuno letteralmente assalirmi
"amore!"
dice poi vale staccandosi, la saluto con un bacio sulla guancia e subito lei inizia a raccontarmi qualche cazzata
decidiamo di prendere un taxi e arriviamo in meno di 20 minuti all'hotel che lei aveva prenotato
"senti ho preso una sola stanza non è un problema?"
alzo le spalle, indifferente
"ma figurati"
saliamo al secondo piano e lei apre la porta.
È un disastro: vestiti sparsi dappertutto, aggeggi elettronici ovunque, persino il suo computer abbandonato a terra.
"si forse è un problema"
alza gli occhi al cielo, spostando giusto qualche vestito via dal mio lato del letto
"ormai non hai scelta"essendo che rimarremo in questo hotel solo per due giorni decido di non disfare la valigia.
vale è andata a farsi una doccia e quindi decido di guardarmi qualcosa su youtube, giusto per passare il tempo.
è in bagno da piu di 40 minuti, cosi mi spazientisco e busso alla porta.
"quanto ti manca?"
"TANTO"
urla direttamente dalla doccia, sbuffo e mi metto le scarpe.
decido di farmi un giro per l'hotel.
non è di certo da poveracci, anzi è piuttosto carino.
non fumavo da piu di mezza giornata, cosi esco fuori.
e proprio mentre accendo la sigaretta e faccio il primo tiro sento una voce. La avevo già sentita prima.
È forse la voce di quella ragazza?
il suo suono è come una melodia familiare che mi rilassa che porta con sé ricordi di quel breve incontro.
cerco di localizzare la fonte di quel suono.
ed ecco che la vedo:
poco lontano da me vedo una macchina nera, un signore sulla quarantina sta tirando fuori dal bagagliaio delle valige.
accanto a lui, la ragazza, sarah.
il suo viso attirerebbe lo sguardo di chiunque.
sembra una bambina felice, ha un sorriso smagliante e canticchia una canzone, riconosco il suo inedito dalle audizioni.
è vestita con un top bianco corto che risalta ancora la sua pelle abbronzata, che è ancora piu scura dell'ultima volta che l'avevo vista.dopo essersi messa uno zaino in spalla, padre e figlia si incamminano verso l'hotel.
spero veramente mi riconosca ma, contando che era stata solo questione di pochi secondi, non ci spero realmente cosi tanto.
appena passa accanto a me, mi guarda e sembra accendersi qualcosa nel sui sguardo, posso giurarlo.
le sorrido in risposta ma continua a parlare con suo padre.
sospiro e salgo le scale per la mia stanza, dovevo iniziare a prepararmi anche io per uscire.
mentre le salgo però, sento una mano bloccare la mia.
mi giro ed è proprio sarah!
"c-ciao"
dice col fiatone, ridacchio
"hai corso?"
mi fa con la mano di lasciare stare.
"eri ai casting giusto?"
annuisco, osservandola un pò meglio ora che era finalmente cosi vicina.
"già, suppongo che anche tu sia stata presa?"
ecco che le torna quel sorriso felice che aveva prima, mentre cantava.
sentendomi in qualche modo in dovere di fare la persona adulta e responsabile le faccio le congratulazioni.
"senti, io e altri cantanti sta sera usciamo, sei dei nostri?"
lei sembra pensarci su, per molto tempo.
"non so se mio padre accetterà"
ammette, tristemente.
le do una pacca sulla spalla
"in ogni caso, sono in stanza 57 secondo piano, non usciremo prima delle 20"
lei sembra imbarazzarsi, forse per la troppa gentilezza che le sto porgendo.
non so neanche il vero motivo, non sono veramente cosi gentile.mi saluta e se ne va.
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kiss me forever - finché non mi rompi, finché non mi vuoi
Romanceuna storia sulla ship migliore di questa edizione, sarah x liljolie. non credo abbia bisogno di una descrizione, le conoscete fin troppo bene