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angela's pov
dopo aver parlato con maria, l'ansia torna a farsi sentire.
certo, rispetto a prima è più gestibile, visto che durante la puntata ero completamente nel pallone e non riuscivo a capire più nulla.
ora però ogni minuto che passa sembra intensificare la mia preoccupazione.
"dai amo, forza"
mi incita gaia, accarezzandomi la schiena con un gesto rassicurante.
poi si alza e mi offre una mano per fare lo stesso.
dubbiosa, la prendo e mi alzo, seguendola lungo il corridoio.
rientrare nel salotto mi fa capire che il momento decisivo sta davvero arrivando.
le poche voci che stavano parlando si zittiscono immediatamente quando sentiamo la voce di maria dire di sederci davanti al televisore.
kumo si alza e si avvicina a me, dandomi l'ennesimo abbraccio.
"ti voglio bene"
gli dico, sincera. ripenso alla conversazione avuta neanche tre giorni fa con lui, dopo l'uscita di holden.
gli avevo detto che gli sarei stata accanto per il resto del percorso, e lui aveva detto lo stesso a me.
e invece ora uno dei due dovrà andarsene.

ci sediamo sul mobiletto e il mio sguardo, inevitabilmente, ricade su sarah.
non credo che lei si aspettasse che io potessi uscire alla prima puntata, e mi dispiace profondamente di aver deluso le sue aspettative.
si è spostata da dove eravamo prima e ora è seduta di fianco a mida, che le sta sussurrando qualcosa nell'orecchio. suppongo che la stia rassicurando, visto che è abbastanza in ansia anche lei.
inizio a guardare in basso, incapace di sostenere lo sguardo di chiunque altro. appena maria dirà chi sarà l'eliminato, non voglio vedere la reazione di sarah o potrei crollare.
finalmente, la voce di maria risuona nell'aria, rompendo il silenzio e facendo salire la tensione a livelli insostenibili.
do la mano a kumo e lui la porta alle labbra per lasciarci un bacio sopra.
"non farei tanti giri di parole"
inizia maria.
"se siete d'accordo"
entrambi diciamo di si anche se la verità è che il mio cuore perde un battito.
"esce kumo"
spalanco gli occhi, il battito si blocca, e i rumori circostanti diventano ovattati. alzo lo sguardo, più per la confusione che per altro, e vedo l'espressione affranta di kumo.
capisco allora di aver sentito bene. un misto di sollievo e tristezza mi travolge: sono sollevata di essere rimasta, ma vedere kumo così mi spezza il cuore.
appoggio la testa sulla tv dietro di me e chiudo gli occhi, cercando di riordinare i pensieri.
"grazie maria"
dice kumo, stringendomi la mano più forte.

prima ancora che io possa fare qualcosa, lui si alza e va verso tutti gli altri.
ovviamente, essi scendono subito per abbracciarlo.
l'unica a rimanere sulla scalinata è sarah.
è in piedi, con le lacrime agli occhi, come bloccata.
con un impulso improvviso, vado verso di lei.
appena sono di fronte a lei, mi butto sulle sue labbra.
sarah mi prende il viso, ma questo la sbilancia, facendola cadere sullo scalino.
rimango attaccata a lei, senza il minimo interesse a interrompere il bacio.
porto le mani ai lati delle sue gambe per sostenermi, cercando di non schiacciarla.
ci stacchiamo, entrambe senza fiato. sarah mi guarda con occhi lucidi, e vedo in lei lo stesso sollievo che provo io.
"dovrai sopportarmi ancora per un po' "
dico facendola ridere.
scendiamo anche noi anche se gli altri non hanno ancora finito di stritolare kumo per bene.
quando riusciamo ad avere un po' di spazio sarah gli da un abbraccio affettuoso e poi si fa da parte.
"rompi i culi a tutti"
dice kumo stringendomi a se, con le sue parole mi ricorda un po' valentina.
"mi dispiace"
sussurro ma lui dice di far silenzio.
"te lo meritavi quanto me"
continuo nonostante il suo rimprovero.
"sono felice di aver perso contro di te rispetto che ad altri"
dice scompigliandomi i capelli.

gli offrono una borsa di studio e, dopo aver cenato tutti insieme, io, martina, holden e nicholas ci ritroviamo ad aiutare kumo a fare le valigie.
sentiamo bussare alla porta e mico, senza esitare, dice di entrare.
la porta si apre leggermente ed entra sarah, visibilmente imbarazzata.
si avvicina a me con un sorriso timido.
"finisco io di aiutare qui, tu vai a cambiarti"
dice quasi supplicando, ma non capisco il motivo.
la sua insistenza mi confonde, e per un momento rimango a fissarla perplessa.
sarah alza gli occhi al cielo con un gesto esasperato.
"così dopo possiamo passare del tempo insieme, deficiente"
dice con un tono scherzoso che la fa sembrare una bambina.
c'è qualcosa di incredibilmente dolce nel suo modo di parlare che non posso fare a meno di sorridere.
porto una delle mie nocche sulla sua guancia e la schiaccio leggermente tra di esse, nonostante il suo sguardo di disaccordo.
"va bene"
le sussurro, accettando la sua richiesta. mi allontano, lasciandola a occuparsi delle valigie insieme agli altri.
arrivata in camera mia, cerco qualcosa di comodo da indossare.
opto per dei pantaloni della tuta e una canottiera nera, solite cose con cui dormo.
mi lavo anche i denti e ritorno nella stanza di kumo.
sarah è impegnata ad aiutare gaia con le ultime cose.
la vedo ridere per qualcosa che gaia ha detto, e posso giurare che sia una qualche presa per il culo nei miei confronti.
sarah si accorge della mia presenza scoppia a ridere più forte, facendo un cenno con la testa per invitarmi ad avvicinarmi.
"tutto pronto?"
chiedo mettendo una mano sopra la sua testa, sapendo che le da un pizzico fastidio.
annuisce freneticamente, quindi mi sale il dubbio che sia solo un tentativo di levare la mia mano dalla sua testa. l "ora andiamo, abbiamo ancora un po' di tempo prima che kumo parta"
ci richiama gaia prendendo una borsa in mano.
io prendo una valigia e ci raduniamo insieme a tutti gli altri in giardino, proprio di fronte al cancello.
"dai raga non fate così"
dice kumo, cercando di alleggerire l'atmosfera.
"ci vediamo fuori"
ci abbracciamo tutti e poi kumo esce, lasciando per sempre il programma.

kiss me forever - finché non mi rompi, finché non mi vuoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora