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angela's pov
tornare in casetta risulta traumatico per tutti noi.
nonostante le molteplici ore in pulmino dove tutti hanno dormito, una volta esserci risvegliati, nessuno è tornato al pieno delle proprie forze.
forse solo sofia, ma lei è un caso speciale.
"dio..."
dice sarah mettendosi le mani davanti agli occhi alla vista delle luci della casetta.
sono ancora le 16 ma a causa del brutto tempo fuori è ancora tutto buio.
"muoviti deficente"
le dico facendole notare che era ferma davanti all'entrata, bloccando il passaggio a tutti.
"ah scusate"
dice un po' imbarazzata, si sposta e si lancia sul divano poco piu avanti.
"se vuoi ti porto in braccio fino al tuo letto"
lei alza lo sguardo per guardarmi negli occhi, sbianco.
"si ti prego"
la tiro per un braccio, lei mi guarda confusa.
"sa', muovi il culo"
sbuffa
"solo se mi prendi tu"
si lamenta, ma devo fare qualcosa al più presto.
"sono seria sarah"
si lamenta ma mi segue in bagno.
"no angela te lo dico non ho le forze per limonare in questo momento"
dice sbadigliando, la prendo e la sposto davanti allo specchio, alzandole poi il mento
lei vede e sbianca.
"E QUANDO PENSAVI DI DIRMELO?"
mi gratto la nuca, fra le tante cose credo di essermi dimenticata di dirle del succhiotto e oggi essendosi preparata in fretta e furia pare non se ne sia accorta.
"scusa, ero cosi presa dal momento in discoteca.."
"OH IN DISCOTECA?"
lei mi guarda incazzata
"guarda che anche tu me ne hai fatti ieri notte!"
lei mi guarda ancora più incazzata (e rossa)
"non in parti visibili!"
dice prendendo subito il fondotinta e iniziando ad applicarlo.
"ti aspetto fuori"
le dico dandole un bacio sulla fronte e uscendo, sperando non mi ammazzerà.

quando esce e raggiunge i pochi in cucina, lucia ride
"minchia finalmente ti sei coperta quel enorme mostro!"
dice alludendo al succhiotto
"okay stai zitt-"
dice sarah ma io la interrompo.
"prima pensa al tuo fidanzatino che ha da tutto il giorno il tuo rossetto ancora in faccia!"
ayle la guarda scioccato
"PERCHE NESSUNO ME LO HA DETTO?"
chiede lui con gli occhi spalancati
"ASPETTAVANO FOSSE LEI A DIRTELO"
dico mentre lucia si mette le mani in faccia.
finalmente anche io ho del potere su di lei.
i due sono tornati dalla discoteca probabilmente allo stesso tempo in cui noi siamo tornati dalla spiaggia, quindi comprendo che non ci siano più con la testa per la stanchezza.
infatti poco dopo anche loro tornano a dormire, non prima di aver detto a lucia che dovrà raccontarmi molte cose.

ci mettiamo a letto e lei si rannicchia sotto le coperta, la testa appoggiata sul mio petto.
"l'unica cosa positiva della casetta è che il letto è piccolo e sei obbligata a starmi appiccicata"
dice sarah
"come se negli scorsi giorni eravamo in una situazione diversa"
averla vicino durante il sonno è diventato qualcosa di così rassicurante che non credo che riuscirò mai più a dormire senza di lei.
lei non risponde, già nel mondo dei sogni.

il giorno dopo le lezioni risultano più lunghe del normale.
è cosi strano tornare alla normalità che tanto normale non è.
con passo lento e stanco, arrivo in sala relax e lancio il giubbotto su un divano, vado in bagno a sciacquarmi la faccia e sento qualcuno piangere.
riconosco quel pianto.
busso alla porta del bagno.
"amo"
dico insicura, non siamo tornate da nemmeno un giorno e già sta male?
"lil lasciami sola ti prego"
dice con la voce spezzata dal pianto.
"vale..."
dico in un sussurro, faccio come dice ma l'aspetto in sala.
quando la vedo uscire mi guarda un po' storto, forse si aspettava io fossi andata via.
mi alzo e cingo le braccia intorno a lei, anche se lei cerca di fare resistenza.
tuttavia una volta nelle mie braccia si scioglie, stringendomi forte.
"ho paura lil..."
dice, ma temo che non stia parlando solo di musica.
"ho paura di star raggiungendo il limite"
oh, questo non promette bene.
la faccio sedere e le asciugo le lacrime.
"con la pausa stavo quasi bene, pensavo che una volta tornata sarebbe andata meglio, ma dopo queste 2 ore mi sento di nuovo una merda come prima"
lei si chiude a riccio e io le accarezzo il ginocchio.
continuiamo a parlare e quando si è finalmente calmata ci incamminiamo verso la casetta.
"so che è una lotta fra te e te stessa, ma sai che io ci sono sempre, per qualsiasi cosa.
non ti proccupare a disturbarmi, mai.
parlane, non tenerti tutto dentro"
dico mentre apriamo la porta della casetta.
"grazie, ti voglio bene"
mi dice quando arriviamo all'entrata.
ci diamo un ultimo abbraccio e poi ci incamminiamo verso la nostra camera.
per arrivarci passiamo per quella di sarah e la vedo lì, sul letto, mentre lavora al computer.
lei sposta la cuffia dell'orecchio, probabilmente aspettandosi qualcosa.
le faccio un cenno del capo e lei non sembra apprezzare particolarmente ma in questo momento sono troppo preoccupata per vale.
ho paura che possa fare qualcosa di azzardato.
ci sediamo poi sul suo letto e salutiamo dustin che cerca di dormire.
ormai tutti ci siamo ripresi tranne lui.
non potendo tornare a casa sua per questioni di tempo si è fatto ospitare da nicholas e temo che lo abbia portato in discoteca tutte le sere.
"che vuoi cantare in puntata?"
le chiedo curiosa
"videogames di lana del rey"
sorrido e annuisco
"è perfetta per te amò"
lei alza le spalle e inizia a cantare il ritornello, chiude gli occhi e noto che si rilassa anche se di poco.
io la canticchio pure visto che adoro questa canzone.
"voi due siete great, ma io stare dormendo"
dice dustin girandosi verso il muro, ridiamo entrambe.
"scusa dustin"

kiss me forever - finché non mi rompi, finché non mi vuoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora