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angela's pov
la serata diventa velocemente una festa.
purtroppo non ci forniscono molto alcol oltre un paio di bottiglie di champagne perché domani iniziano le lezioni per il serale.
ma essendo già passata la mezzanotte, il delirio a causa del sonno compensa la sobrietà.
mettiamo la musica, fra cui i nostri inediti usciti giusto ieri e inizialmente balliamo tutti come dei deficenti.
okay, diciamo che i ballerini sembrano meno deficenti, anche se gaia inizia a sembrarlo quando fa un passo a due con me.
martina sta letteralmente registrando tutto e spero vivamente che non pubblicherà nulla.
dopo veramente poco sono già stanca così mi allontano un pochino dal casino e vado a fumare qualcosa.
kumo e giovanni sono nella panchina di fronte ma sono talmente indaffarati a parlare che non si accorgono della mia presenza.
mi accendo una sigaretta con qualche difficoltà, c'è il vento e l'accendino continu a spegnersi.
poi ispiro del fumo, lo tengo nei polmoni per una manciata di seconti e mi rilasso osservando il fumo uscito dalla mia bocca.

"ehy"
sento dire da una voce a me fin troppo conosciuta.
mi giro verso di lei e la vedo dentro il giubbotto che deve essere di mida, perché sembra così piccola così.
"ehy"
rispondo con un piccolo sorriso.
si siede accanto a me e prontamente le passo la sigaretta.
fa le mie stesse mosse praticamente e io la guardo in silenzio.
quando me la ripassa decide di prendere parola.
"mi dispiace per nahaze e kia"
inizia, è chiaro che questo non è decisamente quello di cui vorrebbe parlare, ma in qualche modo deve pure iniziare una conversazione.
"già, anche a me. erano di gran supporto"
annuisce e si morde un labbro.
"in amicizia"
sottolineo e a lei scappa una risatina, kia era motivo della sua gelosia molto spesso.
"ah si?"
chiede rubandomi dalla mano la sigaretta.
"e come definiresti un supporto non in amicizia?"
chiede buttando fuori il fumo direttamente sul mio viso, strizzo il naso.
sta cercando di flirtare proprio nello stile di quando non stavamo ancora insieme e onestamente non mi dispiace.
"non credo io abbia bisogno di spiegartelo"
inizio, lei spegne la sigaretta nel posacenere del tavolino di fronte a noi.
così prendo una sigaretta e me la porto alle labbra, le passo l'accendino e le copro la mano con le mie, per non far passare il vento.
eppure questo piccolo contatto mi provoca tante cose.
"ma immagino che qui dentro solo tu sappia come considero quel rapporto"
lei non risponde ma ha un sorriso malizioso sulle labbra.
si alza e mi passa la sigaretta, io la guardo dall'alto al basso.
"appena finisci vieni a ballare"
mi dice rientrano in casetta.

kumo, che fino a quel momento non sembrava interessato alla mia presenza attira la mia attenzione, anche giovanni mi sta guardando.
"dammi quella sigaretta ed entra, cogliona"
sbuffo, anche se decisamente non rispecchia le mie emozioni in questo momento.
mi alzo, gli regalo la sigaretta ed entro.
cerco sarah con lo sguardo, ma a occuparmi la vista è martina.
mi fa qualche complimento sul mio inedito e io la ringrazio brevemente.
noto con piacere che nessuno sta effettivamente più ballando, ma di sarah non c'è traccia.
finché non la vedo appoggiata al muro, intenda a scrivere qualcosa al cellulare.
alza lo sguardo, come a cercarmi e quando effettivamente mi trova spegne subito il telefono e se lo porta in tasca.
mi avvicino e credo sia l'ora che anche io sia un po' sbavalda.
il fatto che sia già appoggiata al muro mi da spazio per tanti scenari.
inizio tranquilla, mi piazzo davanti a lei e porto una mia mano sul suo fianco.
"non volevi ballare?"
le chiedo ironica.
"non voglio sfigurarti, sono troppo brava"
in realtà, non sta dicendo troppe bugie.
ricordo la volta in discoteca, cosi come ricordo le varie volte in cui ha dovuto fare qualsiasi cosa minimamente atletica.
anche quando si esibisce, il suo corpo si muove perfettamente.
certo, non ha alcuna tecnica, ma quando si muove lei ti cattura, non riesco a staccare gli occhi da lei.
"non hai tutti i torti"
alza un sopracciglio, improvvisamente interessata.
"che intendi?"
chiede facendo diventare gli occhi due fessure.
porto anche l'altra mia mano sul fianco, facendo della leggera pressione.
"ti muovi bene, sei nata per stare sul palco"
questo è un genuino complimento, cosa che la fa arrossire sempre.
sposta lo sguardo, evitando improvvisamente il contatto visivo.
"e poi il tuo corpo..."
lascio la frase in sospeso, troppo impegnata a portare le mie labbra sul suo collo.
forse un po' avventata come mossa, ma voglio vedere fino a dove posso spingerla.
un piccolo verso di piacere le scappa dalle labbra, ma per fortuna posso sentirlo solo io.
so che in questa situazione di certo stiamo dando nell'orecchio, ma immaginate se si mettesse a gemere, così, in mezzo alla stanza.
i miei baci sono leggeri, la pressione è minima.
poi improvvisamente lei porta le sue mani sulle mie spalle, facendomi staccare da lei.
mi guarda quasi con serietà o un sottospecie di preoccupazione
"fino a quando ignorerai che ci siamo baciate, o il filmato, o qualsiai altra cosa?"
chiede in una frase poco formulata, confusionaria.
sospiro, devo affrontarlo.
"vuoi parlare?"
le chiedo portando la mia mano sulla sua, ancora appoggiata alla mia spalla.
annuisce e allora le stacco la mano dal mio corpo ma la intreccio alla mia.
"allora andiamo piccola"

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dai con questo capitolo vi ho sfamato un pochino.

ma vogliamo parlare di sarah che tagga lil sotto i video, CARINEEE

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ma vogliamo parlare di sarah che tagga lil sotto i video, CARINEEE

kiss me forever - finché non mi rompi, finché non mi vuoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora