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sarah's pov
non riesco a chiudere occhio, ormai sta diventando una tortura stare qui dentro.
prima era lì che scherzava e rideva con kia e io mi chiedo se angela stia anche solo un poco soffrendo.
sto per alzarmi ma sento dei passi e per evitare di parlare con qualcuno mi fingo dormiente.
questi passi sono leggeri, come se fossero intenzionati a evitare di fare rumore.
si fermano, ma si fermano esattamente accanto a me.
questa cosa inizia a esser inquietante, soprattutto quando quel qualcuno rimane immobile, davanti al mio letto.
poi sento rumore di carta, di un foglio che viene appoggiato sul mio comodino.
un rumore che probabilmente in altre circostanze non percepirei ma il mio orecchio è proprio di fianco ad esso.
poi, con mia grande sorpresa, le labbra di quel qualcuno si posano sulla mia fronte.
e si che la riconosco.
riconoscerei quelle labbra fra milioni.
il suo tocco delicato, le labbra morbide.
quanto vorrei gustarle di nuovo.
cerco di non fare alcuna mossa, rimanendo impassibile.
lei mantiene quel contatto a lungo e io mi faccio coccolare da questo gesto.
quando si allontana mi accorgo di aver mantenuto il respiro per tutto il tempo.
rilascio l'aria, iniziando ad affannare leggermente.
domani devo assolutamente ricevere spiegazioni.

mi sveglio e la prima cosa che penso è che sono riuscita a fare un sonno tranquillo, dopo ormai più di una settimana, dalla sera dove nahaze ha raccontato della ex di angela.
guardo il comodino e prendo il foglietto in mano, non ci credo...
forse lasciarlo in sala relax non è stata una brillante idea.
beh, deve essere un segno, dovrò metterlo nel mio inedjto.
lo conservo in uno dei casetti, accarezzandolo con il dito al pensiero che angela me lo abbia voluto ridare.
vado in cucina e la cerco con lo sguardo, starà ancora dormendo.
"ehy saretta"
mi saluta giovanni e io mi muovo a preparami la colazione.
mi siedo in modo da poter vedere l'entrata per le camere.
infatti quando la vedo camminare accanto a dustin la intercetto con lo sguardo.
cerco di farle capire qualcosa, che vorrei parlare, discutere.
ma lei sposta lo sguardo e inizia a parlare con dustin.
non mi do per vinta.
mentre mi passa accanto per prendere un bicchiere d'acqua io tossisco, sapendo che avrei catturato la sua attenzione.
mi guarda e io le faccio capire col tutto il mio cuore il bisogno che ho di lei.
ma di nuovo lei vira lo sguardo, andandosene fuori e accendendosi la sua solita sigaretta mattutina.
okay fanculo.
mi alzo e me ne torno in camera, ributtandomi sul letto.
"che hai?"
mi chiede sofia appena sveglia.
"nulla, certa gente non capisce cosa vuole e mi manda fuori di testa"
lei si alza e fa un po' stretching.
"devo litigarci?"
mi chiede abbassandosi per toccarsi le punte dei piedi.
"no grazie, tanto sono sul punto di farlo io"
seriamente, un passo falso e quella ragazza è morta.
se vuole chiudere, devo saperlo ora

il pomeriggio sono di nuovo sottotono e marisol lo percepisce.
cerca di rallegrarmi, guardiamo un film insieme e ci vestiamo provando qualcosa per la prossima puntata.
trovato dei vestiti carini ci dirigiamo verso dove troviamo più gente, per fargli una piccola sfilata.
solo che quando passiamo davanti a angela e nathalie, angela mi guarda e sussurra qualcosa all'altra.
okay, non so cosa le abbia detto, potrebbe essere qualsiasi cosa.
ma provate a mettervi nei miei panni, questo è il passo falso di cui parlavo prima.
"okay che cazzo vuoi angela"
sbotto con tono alto, tutti i presenti si girano, da me non ci si aspetta mai reazioni di questo tipo.
"non mi sembra di aver detto qualcosa"
dice con tono spocchioso, capisco che si sente attaccata.
"si vaffanculo"
inizio e marisol mi mette una mano sulla spalla, dicendomi di andare via.
la spingo via.
"sei una stronza angela! prima mi spali merda addosso, dici che non sono matura, che sono complicata e poi mi ignori come se io avessi fatto qualcosa di male!"
alzo sempre di più il tono, anche lei sussulta, non aspettandosi nulla del genere.
"NON ME NE FOTTE PIÙ UN CAZZO DI QUELLO CHE PENSI VOGLIO SOLO CHIUDERLA IN MODO DECENTE, SE È QUESTO CHE VUOI!"
spalanca gli occhi e si alza, rimanendo a una altezza comunque inferiore a me, visto che indosso dei tacchi.
"MI SONO DAVVERO ROTTA IL CAZZO DI STARE AL TUO GIOCHETTO DI MERDA PERCHÉ POTRÒ PURE ESSERE IMMATURA MA FINO A DUE GIORNI FA MI DICEVI CHE MI AMAVI!"
inizio a piangere, non riuscendo più a trattenermi.
mi metto le mani in faccia e mi mordo una mano, per fermare un urlo.
"e suppongo che fosse anche quella una bugia"
dico camminando a passo veloce verso la mia stanza.
quando entro però angela è stata troppo veloce e non ho il tempo di chiudere la porta.
stupidi tacchi.
"che cazzo vuoi adesso!"
dico fra un singhiozzo e un altro.
"sarah.."
mi allontano, puntandole un dito contro.
"NO! sta volta non te lo permetto! non pretendere di venire qui facendo un po' la faccia triste e due baci e riuscire a ottenermi di nuovo! che poi tra l'altro se volevi una tipa per passare il tempo non venivi qui dentro cogliona, perché purtroppo quando poi la gente capisce le tue prese per il culo ci devi convivere!"
piango ancora più forte e nello stesso momento che dico queste parole capisco solo di più quanto io sia stata stupida a credere che mi amasse davvero.
non siamo compatibili e mai lo saremo.
"sarah non stanno cosi le cose davvero lasciami spiegar-"
faccio di no con la testa
"NO ANGELA NON VOGLIO ASCOLTARTI, MI DAI SEGNALI CONTRASTANTI DA GIORNI!
se posso dirtelo quella che si sta comportando in modo più immaturo sei tu e ora per favore esci"
rimane con la bocca aperta, volendo parlare ma senza la possibilità di farlo.
si gira e si incammina verso la porta
"mi hai almeno amato? anche solo per un istante"
le chiedo e lei si ferma, guardando in basso.
è chiaro che vuole aggiungere qualcosa, ma non lo fa.
esce dalla porta e io mi piego sulle ginocchia, distrutta.
mi odio per averle permesso di rubarmi il cuore, avrei dovuto prendere le distanze sin da subito.
guardo il mio vestito rosa macchiato di mascara e mi maledico.

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voi avete voluto il capitolo a tutti i costi e ora voi soffrite

kiss me forever - finché non mi rompi, finché non mi vuoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora