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angela's pov
"angela"
sento chiamarmi, seguita da un lamento.
è un suono che somiglia a un singhiozzo.
nonostante sia appena sveglia e incapace di collegare la voce con la persona, mi preoccupo immediatamente e spalanco gli occhi.
di fronte a me si staglia una gaia completamente a pezzi.
è già vestita con i vestiti della giornata, quindi suppongo di aver dormito un po' troppo.
"amore, che succede?"
chiedo, anche se dentro di me conosco già la risposta.
provo ad alzarmi per andare da lei, ma solo ora ricordo della presenza accanto a me. sposto con gentilezza sarah e mi infilo le ciabatte.
mi alzo e mi avvicino a gaia, che si lancia fra le mie braccia, tremante e vulnerabile.
ci sediamo sul letto fra il mio e quello di dustin, che ormai è libero da un mesetto, e lei continua a piangere sulla mia maglia.
la lascio sfogare e le accarezzo la schiena con movimenti lenti, dandole il tempo di raccogliere i pensieri.
"ci siamo lasciati"
dice infine tra un singhiozzo e l'altro, la voce rotta dal pianto.
le do dei baci sulla fronte, cercando di trasmetterle tutto il conforto possibile. "mi dispiace così tanto"
le sussurro, sentendo il cuore spezzarsi per lei.
onestamente, per lui non me ne può fregare di meno, ormai so quanto sbruffone e altezzoso può essere.
mi dispiace per lei, perché nonostante lui sia una persona schifosa, riusciva a farla stare bene.

solo quando sembra essersi ripresa un pochettino, gaia si stacca da me.
mi accorgo che il trucco le sta colando, segno delle lacrime che ha versato. nonostante tutto, è comunque bellissima, e non posso fare a meno di pensare a quanto fosse sprecata con uno come lui.
"non so cosa ho sbagliato"
dice con la voce spezzata. in passato è stata molto insicura, visto che era la sua prima vera relazione e il suo primo amore.
spesso veniva a chiedere consiglio a me, nonostante io sia un caso perso, specialmente nelle mie vecchie relazioni.
"non hai fatto nulla di sbagliato, è lui che non ci metteva impegno"
le dico cercando di rassicurarla. lei si stropiccia gli occhi per togliere le ultime lacrime.
"ha detto che lui ha bisogno dei suoi spazi, ma non mi sembra di essere stata troppo assillante"
dice più come una domanda.
"per niente amo. gli lasciavi giornate intere da solo se lui non se la sentiva" rispondo, cercando di farle capire che non è colpa sua.
lei sbuffa e noto che i suoi occhi stanno tornando a pizzicare.
le prendo il viso a coppa fra le mani, cercando di farla ragionare.
"sai com'è fatto, preferisce sempre dare le colpe agli altri o a cause esterne.
ma ti posso assicurare che non è colpa tua e neanche del lavoro"
lei però non mi ascolta del tutto e continua a "spiegare" le motivazioni di lui.
"mi ha detto perfino che merito di meglio"
dice cambiando voce su quella frase detta e ridetta.
le lacrime scendono di nuovo come cascate, ma in modo più silenzioso.
"non capisco, se petit e mari ci riescono così bene, voi riuscite alla perfezione... perché noi non riusciamo a far funzionare le cose?"
mi chiede, confusa, aspettando la risposta più sincera che io possa darle.
so che la verità fa male, ma a volte è ciò che dobbiamo sentire.
"perché lui non ti ama quanto tu ami lui"
dico con voce calma e ferma. con queste parole, lei crolla di nuovo.
mi si spezza il cuore mentre la porto fra le mie braccia, stringendola forte.
mentre siamo strette in questo abbraccio, apro gli occhi e vedo sarah che ci guarda.
è dispiaciuta, ma onestamente non credo abbia il permesso di esserlo, visto come protegge christian.
la guardo come per dirle "te l'avevo detto" e lei distoglie lo sguardo, evidentemente a disagio.

gaia continua a piangere tra le mie braccia, e io resto lì, ferma, non intenzionata ad andarmene.
"a volte la persona che amiamo non è quella giusta per noi"
inizio cercando di farle capire che avrà altre possibilità, anche se non è facile dimenticare il primo amore.
"ma so che troverai qualcuno che saprà apprezzarti davvero"
sarah si avvicina lentamente, cercando di non essere invadente.
"gaia, mi dispiace tanto"
dice, appoggiandole una mano sulla spalla.
gaia annuisce, asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.
"grazie, saretta"
dice con un filo di voce. tuttavia, noto che mi guarda con un’espressione che tradisce un certo disagio.
capisco subito che, nonostante adori sarah, non si sente a suo agio a parlare del suo ex davanti alla, praticamente, migliore amica di lui.
"sarah, potresti prepararle una tisana?" le chiedo, sperando in una risposta positiva.
so che gaia ha bisogno di parlare liberamente e senza sentire di dover frenarsi dal dire certe cose.
probabilmente sarah avrebbe risposto di si senza esitazioni, se non fosse che i miei occhi mi tradiscono sempre.
non so mentire di fronte a lei, e lei capisce immediatamente cosa sto cercando di fare: non farle ascoltare qualsiasi cosa detta su christian.
mi guarda male, davvero male, e sento il peso del suo disappunto.
ma dopo un piccolo sospiro, si allontana.
"scusa"
mormoro a gaia, accarezzandole i capelli.
"so che è difficile parlare di lui quando sarah è nei paraggi."
dico con un pizzico di fastidio.
forse però gaia lo percepisce e sa che non è il caso di far scattare delle reazioni che portano solo a litigate.
"la capisco"
aggiungo sentendomi un po' in colpa.
"lei vuole solo aiutare, ma a volte è difficile staccarsi da certe dinamiche.
tu però non devi sentirti obbligata a spiegarti o giustificarti."
concludo.

gaia solleva lo sguardo verso di me, i suoi occhi ancora lucidi e pieni di gratitudine.
"grazie, angela. non so cosa farei senza di te"
sorrido, gaia è così pura.
"totò e peppino, ricordi?"
le dico, cercando di strapparle un sorriso con uno dei nostri vecchi ricordi.
proprio in quel momento, sarah torna con una tazza di tisana fumante.
la posa sul comodino accanto al letto e ci guarda per qualche secondo, incerta sul da farsi.
"grazie, sarah"
dice gaia, prendendo la tazza con mani tremanti.
"apprezzo davvero"
sarah accenna un sorriso e fa per andarsene, ma gaia mi lancia uno sguardo che mi fa capire che vorrebbe che sarah restasse.
alza leggermente le spalle, come per chiedermi di intervenire.
mentre sarah fa il primo passo verso la porta, chiaramente delusa, mi sollevo un pochino e allungo una mano per cingerle la vita, tirandola verso di me. sarah cade goffamente sulle mie gambe e ridacchia, le guance leggermente arrossate.
si sistema più comodamente sulle mie gambe, improvvisamente felice.
il sorriso di gaia mi rassicura.
avevo temuto che vedere me e sarah insieme potesse farla riflettere ancora di più sui problemi nella sua relazione, ma ora sembra più serena.
"cosa hai preparato, sarah?"
chiede gaia, cercando di spezzare questo silenzio.
"una tisana alla camomilla e miele. è sempre un toccasana"
risponde sarah, sorridendo con un pizzico di orgoglio.
gaia sorseggia la tisana, chiudendo gli occhi per un momento.
"oddio è così buona"
dice gaia, ho forti dubbi.
queste due hanno entrambe una grande ossessione per le tisane ma sincero non capisco cosa ci sia di buono.
"non devi ringraziarmi"
risponde sarah, accarezzandole un braccio.
"cosa ne dite di guardare un film stasera?"
suggerisco, cercando di portare la conversazione su un argomento più interessante delle tisane.
"magari proprio totò e peppino, così ridiamo un po' "
propongo io, entrambe sembrano entusiaste.
gaia perché insomma, cosa c'è di meglio? nulla.
e sarah perché non ne ha mai visto uno e da mesi mi chiede di guardalo insieme, ma io rifiuto solo per scherzare sulla nostra differenza di età.

qualche minuto dopo, in stanza entrano lucia e martina, entrambe super preoccupate.
io però decido che è tempo di farsi da parte.
io, non il mio stomaco che brontola.
insieme a sarah, ci allontaniamo verso la cucina.
guardo l'orologio e mi maledico per essermi svegliata così tardi, son già le 9.30.
preparo velocemente il mio caffè e la colazione a sarah, visto che è ormai la mia dose di romanticismo mattutina.
le porgo la sua tazza e vado a sedermi accanto a lei.
mentre sorseggio il mio caffè mischiato con un goccio di latte, non riesco a toglierle gli occhi di dosso.
sono in qualche modo orgogliosa di lei.
certo, è dato per scontato che avrebbe aiutato un'amica, ma ho visto in lei un vero cambiamento.
sarebbe stata disposta a sentire tutti gli insulti possibili su di lui, nonostante i suoi forti sentimenti nei suoi confronti.
ha accettato in un certo sento che, almeno in questo caso, lui ha sbagliato.
"che guardi"
mi provoca lei con un sorriso.
"niente niente"
dico un pochino imbarazzata.

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angela che parla attivamente delle ingiustizie che subiscono le donne nella musica x sarah che ascolta orgogliosa

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angela che parla attivamente delle ingiustizie che subiscono le donne nella musica x sarah che ascolta orgogliosa

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e poi giustamente è intervenuta anche lei.
girl power fr

kiss me forever - finché non mi rompi, finché non mi vuoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora