angela's pov
sarah sembra titubante, le parole le si bloccano in gola mentre mi guarda con un'espressione incerta.
la vedo fermarsi di fronte a me, interrompendo il suo camminare nervoso.
c'è qualcosa di profondamente preoccupante nel suo atteggiamento.
"io..."
inizia, ma poi si blocca di nuovo. La sua voce è rotta, spezzata dall'emozione. "mi dispiace così tanto"
mi colpisce come un pugno allo stomaco.
tra tutte le cose che mi aspettavo, delle scuse non erano una di queste.
"che intendi scusa?"
chiedo, cercando di mantenere la calma, anche se il mio cuore batte forte.
sarah sbuffa, un gesto quasi di frustrazione verso se stessa.
si piega leggermente in avanti, infilando una mano nella tasca della mia giacca.
il gesto mi stupisce, facendomi sussultare.
ne estrae il mio pacchetto di sigarette e, con mani tremanti, ne accende una. osservandola, capisco che sta cercando di calmarsi, e la cosa mi rattrista.
anche se sarah fumava già, so che l'ho influenzata in questo, trasformando l'ansia in una scusa per fumare.tra un tiro e l'altro, tenta di dire qualcosa, ma le parole escono incomprensibili.
"sarah, se qualcuno deve scusarsi qui, sono io.
sono stata una stronza, e se ti senti in colpa per avermi respinta, è tutto okay, è normalissimo"
mi fissa intensamente, i suoi occhi sembrano scrutarmi l'anima.
"non è per quello... o meglio, sì..."
dice, confusa. la mia mente si affolla di domande.
"perché non inizi sedendoti?"
le propongo con un tono dolce, sperando di calmarla.
esita, come se avesse paura di starmi vicino, il che mi ferisce.
alla fine, si siede, mantenendo una certa distanza, ma almeno ora non devo vederla camminare in modo nevrotico.
"quando ti ho sentito dire quelle cose sulla mia musica, ci sono rimasta malissimo"
inizia, ogni parola una pugnalata.
"non potevo crederci e non capivo perché tu avresti dovuto dire queste cose, in quel modo."
vorrei interromperla, gridare che non ho mai pensato male della sua musica per l'ennesima volta, che amo tutto ciò che crea.
ma rispetto la sua necessità di parlare. "poi, confrontandomi con marisol e christian, sono arrivata a una conclusione"
il nome di christian mi lascia un amaro in bocca, ma tento di mascherarlo.
"sono stanca di litigare sempre per queste piccole incomprensioni, o come vuoi chiamarle.
siamo due persone completamente diverse e abbiamo modi di fare diversi. non ti sto giustificando di certo, devi cambiare questo atteggiamento"
annuisco con forza, cercando di mostrarmi d'accordo e pronta a fare del mio meglio per cambiare.
sarah abbozza un piccolo sorriso, e per un momento sento un calore di speranza.
"ti conosco benissimo, dalla testa ai piedi, e quindi voglio fidarmi di te"prende l'ultimo tiro dalla sigaretta, ma invece di gettarla, la tiene stretta tra le dita, come se avesse bisogno di quel contatto per proseguire.
"ma c'è un 'ma'..."
dico adesso abbastanza sicura di ciò, per quanto non mi fa piacere.
abbassa la testa, fissando le sue mani. "c'è un 'ma'..."
il silenzio che segue è pesante, quasi tangibile.
mi preparo per il peggio, sentendo un nodo formarsi alla gola.
"ormai avevo del tutto superato questi sentimenti ostili nei tuoi confronti.
poi però... ho parlato con sofia.
è stata sofia a suggerirmelo, ma non è colpa sua perche sono stata io ad accettarlo.
abbiamo pensato di escogitare una specie di piano, e non so acceccata da cosa, ma ho deciso di seguirlo"
il mio respiro si blocca. un piano?
una specie di vendetta?
"ho deciso di ignorarti, di farti sentire in colpa per ciò che avevi detto. volevamo farti 'pagare'.
ma più tempo passava, più mi rendevo conto di quanto fosse sbagliato.
ogni volta che ti vedevo soffrire, mi sentivo una persona orribile"
la rabbia e il dolore si mescolano dentro di me.
è come se avessi appena ingoiato centinaia di frammenti di vetro, dolorosi uno più dell'altro.
non mi aspettavo nulla del genere da sarah..."e così hai deciso di giocare con i miei sentimenti, solo per vendicarti? non perché stessi realmente male?"
sarah annuisce, gli occhi colmi di lacrime
"si e mi dispiace così tanto.
so che non posso chiederti di perdonarmi subito, ma volevo essere onesta con te, perché tu meriti la verità e la consapevolezza dello schifo che ho fatto"
queste ultime parole, se possibile, mi fanno stare anche peggio.
mi alzo dalla panchina, sentendo le lacrime formarsi dietro gli occhi.
"come hai potuto? pensavi davvero che ignorarmi e farmi sentire in colpa fosse la soluzione? e per fortuna che eri te che parlavi tanto di 'comunicazione' "
sarah tenta di avvicinarsi, ma io alzo una mano per fermarla.
"no, sarah. non ora"
sarah, con una voce tremante e gli occhi lucidi, tenta disperatamente di spiegarsi mentre mi avvio verso la porta.
"angela, volevo venire a scusarmi prima, davvero.
ma holden mi ha suggerito di aspettare fino a dopo la puntata, per non agitarti o farti arrabbiare ulteriormente e compromettere la tua performance"
c'è sincerità nel suo tono, ma in questo momento anche solo in nome di holden mi manda fuori di testa.
la ferita è aperta e ci vorrà tempo per chiuderla.sto per lasciare il giardino, ma proprio mentre mi avvicino alla porta, questa si spalanca all'improvviso.
rimango immobile, sorpresa, mentre una folla di volti sorridenti e allegri irrompe nel giardino.
tutti sono vestiti elegantemente, con espressioni di eccitazione.
alcuni di loro tengono in mano delle bottiglie di champagne, pronti a farle scoppiare.
senza nemmeno un attimo di esitazione, le bottiglie vengono stappate, spruzzando bollicine dappertutto.
"auguri!"
urlano in coro, mentre il giardino si riempie di risate.
mi volto verso sarah, ancora sconvolta e confusa.
vedo la sua espressione che si fa incerta mentre, con un sussurro quasi impercettibile, dice:
"buon compleanno?"
tutto sembra fermarsi per un istante. possibile che io mi fossi dimenticata del mio compleanno fino a questo momento?
dopo l'ultima esclamazione di sarah, è come se il tempo si congelasse e l'aria si riempisse di una tensione palpabile.
mi volto di nuovo verso il gruppo di amici, che adesso sembrano realizzare che qualcosa non va.
le loro espressioni di gioia si trasformano rapidamente in smarrimento, i loro sorrisi svaniscono quando capiscono che stavamo litigando.
il brusio di conversazioni felici si spegne, lasciando solo un silenzio imbarazzato.
la tensione è quasi insopportabile, mentre sia io che sarah cerchiamo di nascondere le lacrime.- - - - - -
dai oggi per farmi perdonare pubblico anche questo.
2 capitoli in meno di 12 ore è un record dopo tantooo tempo
STAI LEGGENDO
kiss me forever - finché non mi rompi, finché non mi vuoi
Romanceuna storia sulla ship migliore di questa edizione, sarah x liljolie. non credo abbia bisogno di una descrizione, le conoscete fin troppo bene