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sarah's pov
diciamo che forse sono un po' una sottona, giusto poco.
non ho avuto neanche la forza di lasciarle finire il discorso perché volevo già buttarmi fra le sue braccia e far finta che nulla sia mai accaduto.
certo, sono ancora un po' insicura.
ho ancora molte preoccupazioni, ma in questo momento voglio vivermela al meglio.
finite le lezioni mattutine torno in casetta e per fortuna trovo il pranzo pronto.
quasi tutti sono già a tavola, molti immersi nel proprio cellulare per quel poco tempo che ci è rimasto a disposizione.
vedo angela seduta di fianco a martina, immerse in una conversazione.
ha però un posto libero accanto così decido di sedermi lì.
non mi guarda, rimane a parlare con martina, ma subito una mano si poggia sulla mia gamba, lontana dalla vista di tutti.
poco dopo però finalmente si gira verso di me
"com'è sono andate le lezioni"
mi chiede dandomi un bacio tenero sulla guancia.
"bene, tutto bene"
prendo uan forchettata della mia insalata e una volta finita di mastica decido di parlare di una cosa.
"senti, credi cbe dovrei avvertire i miei genitori?"
chiedo, ma lei sembea confusa.
alza un sopracciglio e mi chiede di spiegarmi meglio.
"voglio che lo sappiano vedendo la puntata, ma dovrei come dire, fargli intendere qualcosa?"
dalla sua espressione capisco che non ha compreso del tutto la mia domanda, ma decide lo stesso di rispondermi.
"se credi che sia meglio preparargli, allora accennalo soltanto"
fa le virgolette con le dita alla parola "preparargli".
annuisco e chiudo velocemente la conversazione.
mi perdo nei miei pensieri e dopo 2 minuti in cui non ho accennato a toccare cibo, angela cerca di attirare la mia attenzione.
"stai tranquilla okay? ci pensiamo dopo"
mi ruba dalla mano la forchetta e prende del cibo.
poi me la avvicina alle labbra dicendo "sta arrivando l'aereoplanino".
rido e alzo gli occhi al cielo, che deficente.
apro la bocca e addento il cibo.
ridiamo entrambe e a qualche posto da noi sentiamo un "che schifo" da parte di lucia.
angela si gira subito verso la ragazza, che le fa la linguaccia.

appena finiamo di mangiare angela scappa in giardino a farsi la sua solita sigaretta.
la seguo per cercare di distrarmi.
"fumi troppo sai?"
commento facendo il mio ingresso in giardino.
"io d'accordo"
aggiunge dustin nella panchina di fronte a lei.
lo ringrazio per il sostegno e lei fa una faccia drammatica.
"parla la santarellina"
mi risponde lei.
mi piazzo davanti a lei e per guardarmi alza la testa.
"guarda che se arrivi a 60 anni con la voce che sembri un cazzo di robot i9 chiedo il divorzio"
scherzo e lei alza un sopracciglio, all'improvviso sembra interessata.
"sei già arrivata al matrimonio?"
chiede cingendomi con un braccio la vita.
con un colpo secco mi spinge verso di lei e io finisco seduta a cavalcioni sulle sue gambe.
"solo se mi chiedi la mano"
lei annuisce, ispirando l'ultimo tiro della sigaretta.
la spegne sul posacenere vicino a lei e poi riporta tutta la sua attenzione su di me.
porta una mano ai miei capelli e li sposta dietro le mie spalle.
ora il mio collo è scoperto, infatti la sua mano finisce lì, facendo qualche giro.
"dovrei prima chiedere il consenso a tuo padre"
detto questo mi fa alzare e poi lei fa lo stesso.
"ma non posso se prima non sa che stiamo insieme, non credi?"
annuisco e improvvisamente tutta l'ansia torna in corpo.
"andiamo in studio dai, nel mentre pensiamo a cosa vuoi dire loro"
mi da la mano e poi usciamo dal cancello.

"io vado a parlare con i miei, ci incontriamo in sala relax dopo?"
mi chiede angela in corridoio, annuisco e dopo un ultimo bacio lei entra nella sua aula, mentre io nella mia.
faccio qualche respiro lungo mentre aspetto che i miei genitori si connettano.
"sarah?"
sento la voce di mio padre, mentre un groppo in gola mi blocca dal parlare.
"papà"
dico concentrandomi, ho studiato bene cosa dirgli.
"ehy bambina, allora?..."
chiede lasciando la frase in sospeso.
immagino che hanno già capito che ho preso la maglia o sarei gia dovuta tornare a vigevano, ma facciamo finta di nulla.
"c'è anche mamma"
dice, seguito appunto dalla voce di mia madre.
parliamo per poco e poi finalmente...
"indovinate chi ha la maglia?"
entrambi urlano "TU" e io rido dicendo si.
iniziano a esultare e questo mi calma un po', so che mi hanno dato molta fiducia per farmi venire qui.
e sapere che in qualche modo li sto ricompensando con tutti i progressi e successi che sto facendo mi rallegra.
mi dicono quanto sono orgogliosi di me e mi dicono che devono correre a dirlo a mio fratello e mia sorella, e soprattutto a mio zio.
li fermo però.
"aspettate"
dico e subito si ammutoliscono.
"sapete in realtà son succede delle cose in questa puntata"
continuano a rimanere in silenzio, probabilmente aspettando che io parli.
"e ci tengo molto, capirete solo in quel momento, però per piacere mi promettete che mi sarete sempre di sostegno?"
verso la fine la mia voce inizia a spezzarsi di nuovo e mi maledico per essere così emotiva.
loro ovviamente mi rispondo con certo e che così iniziano a preoccuparsi.
li avviso che non è nulla di brutto, anzi.

so che piango sempre, ma appena chiudono la chiamata io non riesco a trattenermi.
non per tristezza, solo stress.
stress e preoccupazioni.
non è un pianto disperato, è silenzioso.
esco e corro in sala relax.
bevo dell'acqua mentre cerco di riprendermi.
la porta della sala relax viene aperta ed entra proprio angela, con un genuino sorriso in viso.
quando mi vede però scompare e si avvicina subito.
"amore cos'è successo?"
mi chiede a bassa voce.
si inginocchia di fronte a me, con i pollici mi asciuga le lacrime.
scuoto la testa e mi scappa una risata, sono imbarazzante.
"non è nulla davvero"
si alza e si siede accanto a me.
"non importa, su, dimmi"
non riesco a resisterle.
"ho solo paura che non mi accetteranno, nient'altro"
lei mi guarda con sguardo comprensivo e poi apre le braccia.
mi stringo nelle sue braccia e lei mi accarezza la schiena.
"sono sicura che lo faranno"
dice con tono rassicurante.
"ma nel caso non fosse così, ti sposo e scappiamo, ci stai?"
rido e mi stacco da lei solo per gaurdarla negli occhi.
"si, mi piacerebbe"
mi bacia ma mi stacco subito.
"basta che fra 40 anni non hai la voce robotica"
alza le spalle.
"troverò un modo"
dice chiarendo che non smetterà di fumare.
torno a baciarla e mi sento rassicurata.
perché qualcuno non dovrebbe accettare qualcosa di così puro?

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è tardissimooo.
probabilmente ci sono tanti errori ma ecco voglio dormire

kiss me forever - finché non mi rompi, finché non mi vuoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora