6. E lì il mondo ha smesso di girare

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MIRIANA

«È questo? Sei sicura?» chiede Andrea, fissando l'edificio malandato che abbiamo davanti.

«Nei fascicoli non c'erano molte informazioni su questo tizio», gli rispiego.

«E credi che dei barboni fatti per strada a cui hai mostrato la sua foto segnaletica siano più attendibili?» ribatte.

«Sì lo so che non sono affidabili, ma tutto ciò che sappiamo è che sicuramente gestisce uno dei piccoli giri di droga della città, quindi chi meglio dei suoi clienti abituali per indirizzarci da questo fantomatico Gianni?»

«Va bene Miri, ma stammi vicino, non voglio che nessuno ti sfiori neanche con un dito», dice serio, bloccandomi prima di entrare.

«Non è la prima volta che ci infiliamo in ambienti del genere Andre», obietto.

«Sì lo so, ma se dobbiamo fingere di essere tossici qualunque, senza distintivo e pistola, chi credi ti porterà rispetto e terrà le mani a posto?»

Lo fisso in silenzio per un attimo, ma il rumore di uno sparo ci distoglie dalla nostra conversazione.

Entrambi d'istinto tendiamo la mano sulle nostre armi, nascoste sotto i vestiti, tenendo focalizzato il punto da cui proveniva il rumore: il retro del palazzo.

E d'improvviso dal vicolo esce un ragazzo a petto nudo, che corre tenendosi il braccio sinistro.

Andrea si posiziona davanti a me, facendomi indietreggiare di poco, il giusto per non farmi scontrare con lui.

Appena riesco a distogliere lo sguardo da quei pettorali...mi accorgo di chi si tratta davvero.

Ad un tratto rallenta, quel poco che basta per guardarci negli occhi.

Quegli occhi verdi li riconoscerei tra mille identici.

Le sue ciglia lunghe, e le sopracciglia folte e scure, proprio come le ricordavo.

Si ferma per un istante di fronte a me, a pochi centimetri, e una ciocca dei capelli neri gli cade sul viso.

E lì, il mondo ha smesso di girare.

Sento la gola completamente secca, sono incapace di parlare, di sbattere le palpebre, di respirare, non sento più i muscoli sorreggermi; com'è possibile?

È Edoardo.

Prima che Andrea faccia un passo, lui riparte a gambe levate, e lo vedo svanire, come una nave all'orizzonte.

«Era davvero lui?» borbotta Andrea.

Annuisco con la bocca spalancata.

Era davvero lui.




(Grazie a te che stai leggendo. <3)

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