3. E lì il mio cuore si ferma

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EDOARDO

«Ja uagliò, sono solo quindici mila lire», insisto con il ragazzino.

«Per cinque grammi? Nah, tieniteli».

«È l'ultima che mi è rimasta te lo giuro, altrimenti ti davo di più».

«Facciamo cinque».

«Dieci, ultima offerta» propongo, porgendo la mano.

«E va bene» accetta sbuffando, e con una stretta di mano facciamo lo scambio.

«Ciao bello, sempre un piacere fare affari con te», gli sorrido mentre mi lancia un'occhiataccia e se ne va.

Idiota.

Mi dirigo al bar, quello elegante vicino Piazza Plebiscito, oggi mi voglio trattare bene, ho venduto tutto al doppio del suo valore, coi ragazzini è facile.

«Buongiorno! Uno dei vostri squisiti caffè alla nocciola, gentilmente», chiedo appoggiandomi al bancone di marmo bianco, mentre il barista vestito come un pinguino mi accenna un sorriso forzato.

Mi squadrano tutti da capo a piedi, come se fossi entrato per rubare, così per evitare fraintendimenti, inizio a cacciare i soldi dalle tasche.

Poggio sul bancone una banconota da dieci mila e il pinguino se li prende appena mi porge il caffè, preparato in una di quelle tazzine di vetro eleganti.

Lo bevo d'un fiato ed esco.

«Tenete pure il resto», dico sulla soglia.

«Grazie signore arrivederci, buona giornata», sento in lontananza.

Altolocati del cazzo.

Mai giudicare un libro dalla copertina, io non sono un ladro, solo un criminale; rifletto mentre mi accendo una sigaretta.

Espiro il fumo, mi guardo attorno, godendomi la bellezza della mia città, ma vedo qualcosa che cattura la mia attenzione.

Un ragazzo e una ragazza che sembrano palesemente turisti, ma mentre passano davanti Piazza Plebiscito, non si fermano minimamente ad ammirarla, strano.

Mi sembra di averli già visti...

Poi improvvisamente si fermano, lei alza lo sguardo dalla mappa che tiene in mano, e si volta, in modo che finalmente i miei occhi possano avere una visuale più chiara.

E lì il mio cuore si ferma, la sigaretta mi cade dalle mani, ancora a metà, non credo ai miei occhi.

Non può essere lei...

I suoi occhi azzurri persi in questa grande città, mi ricordo ancora quando li ho incrociati per la prima volta.

I riccioli biondi che le cadono morbidi sulla schiena,

E quel...

Okay basta, Edoardo svegliati, nasconditi, scappa prima che ti veda.

Il mio corpo pero, non ascolta il cervello, e decido di seguirli.

Ma c'è anche...Andrea Scipione? Quel deficiente che ha sempre avuto una cotta per lei, anche se Miriana ha sempre negato.

Che cazzo stanno facendo così lontani da Roma? Un weekend romantico?

Spero di no, lui non è assolutamente alla sua altezza.

Mi avvicino, abbastanza da poterli sentire, ma non troppo da farmi notare, in mezzo al caos di Napoli.

«Sai dove stiamo andando Mì?» le chiede lui con aria preoccupata.

«Andre, devi stare tranquillo, per di qua si arriva al lungomare di Mergellina, vicino a dove sono stati ritrovati i corpi, quanti bar potranno mai esserci nel raggio di due chilometri?» esclama lei, anche troppo ad alta voce, tanto che lui gli fa cenno di abbassare il tono.

I corpi?

Non starà parlando mica...

Stanno ancora lavorando al caso del Club 44?

Ad interrompere i miei pensieri è un telefono che squilla.

Cazzo, è il mio.

Li guardo un'ultima volta, prima di perderli tra la folla.

«Pronto?»

«Uagliò», esclama una voce profonda dall'altro capo del telefono.

«Sono un po' occupato ora», rispondo non curante.

«Devi portare i soldi», dice ignorando la mia risposta.

«Ora?» chiedo, guardando l'orologio.

«Non sono neanche le otto», aggiungo, ammirando il sole tramontare con occhi socchiusi.

«Hai venduto tutto, vero?» chiede in tono minaccioso.

«Sì sì è che...»

«Allora muoviti», urla, per poi riattaccare immediatamente.

Merda, mi tocca andare, se non voglio ritrovarmi un proiettile nella gamba.

Non avrei mai voluto rientrare nel giro di quando ero solo uno scugnizzo, ma a quanto pare erano gli unici rimasti nella loro piccola bolla fuori dal mondo, e non sapevano cosa avessi combinato nel Lazio.

*Scugnizzo=in dialetto napoletano viene utilizzato per indicare i ragazzini, soprattutto quelli vivaci.

*"Ja uaglò"="Dai ragazzo"

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