MIRIANA
Dopo tre quarti d'ora di abbracci e lacrime, non la smetto di rimuginare sul racconto di Edoardo quella sera in spiaggia.
I suoi genitori adottivi, di Posillipo, sono qui. Era ovvio che li avesse abbandonati, sembra un puzzle della famiglia perfetta, la loro, ed Edo il pezzo che non s'incastra con gli altri.
Il padre non è così alto, ma in mezzo ai capelli grigi, noto quei ciuffi scuri, proprio come quelli del figlio adottivo, e una folta barba che gli ricopre il volto.
La madre invece, tutt'altra storia: capelli completamente bianchi, cortissimi, acconciati in una piega perfetta anni '50, e due occhi azzurri che spiccano nel suo incarnato chiaro.
Nessuno dei due ha gli occhi verdi come i suoi, mi chiedo se invece i suoi genitori biologici li abbiano e quanto assomigli a loro.
«Buonasera cara, scusaci tanto, che maleducati che siamo», esordisce la madre voltandosi nella mia direzione. Mi è sembrato giusto rimanere in disparte.
«Sì scusate signorì, ma non vedevamo Edoardo da tanto tempo», si giustifica il padre.
«Oh non preoccupatevi signori», sorrido cortesemente.
«Mamma, papà, lei è Miriana. Miriana, mamma e papà», ci presenta il figlio senza nascondere il fastidio nella voce.
«Miriana, che nome soave» commenta la madre, stringendomi la mano.
«Grazie», forse sono un po' arrossita.
«Ci diamo del tu, Miriana?» chiede il padre, mentre sento la sua delicata stretta di mano; in quel frangente noto quanto le sue mani siano segnate, oltre che dal tempo, da schizzi di pittura e argilla secca.
«Certo», gli sorrido ancora, quasi mi cade la mandibola, ma sono imbarazzata e preferisco non darlo a vedere.
«Raffaello Mariani, molto lieto. Lei è Margherita Mariani, mia moglie», la presenta con un tono solenne, come se fosse una regina. Che romantico.
«Anche i vostri nomi sono stupendi», cerco di non cadere nel silenzio, anche perché Edo non è d'aiuto.
«I miei amati genitori mi chiamarono così in onore di Raffaello Sanzio, il pittore» mi spiega orgoglioso il padre. «E abbiamo chiamato nostro figlio così per il suo significato: Guardiano».
«Sì ma adesso non stiamo ad annoiarci coi nomi come sai fare tu, papà», sbotta Edoardo con la sua solita finezza.
«Be' Raffaello era un grande pittore, e il nome di vostro figlio, molto azzeccato devo dire. Anche a me piace scoprire i significati dei nomi», replico invece io, fulminando Edo con lo sguardo.
«Miriana», interrompe la donna, ripetendo il mio nome un paio di volte, quasi inquietante devo dire.
«Come?» le chiedo incerta.
«Miriana, il tuo nome cara, è l'anagramma di Mariani, il cognome di Edoardo. Non è un'incredibile coincidenza? Anzi, come dico sempre io, destino», esordisce la signora.
«Il vostro cognome, se mai», sento borbottare dietro di me.
«Oh ma perché non venite a cena? Ci farebbe tanto piacere, vero tesoro?» chiede la donna rivolgendosi prima a noi e poi al marito.
«Assolutamente sì», risponde l'uomo entusiasta, appoggiando la mano sulla spalla della moglie.
«No, abbiamo da fare», risponde lo stronzo, indifferente.
«E invece credo che potremmo rimandare. Sì, ci farebbe proprio piacere!» lo metto a tacere, sentendo il suo sguardo incenerirmi, ma non m'importa. Sono brave persone, non si meritano tutto questo dal loro unico figlio.
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Incastro Perfetto
Mystery / ThrillerEdoardo Mariani, ex agente dei Servizi Segreti Italiani e attuale latitante, dovrà rivedere i suoi piani per la vita dopo un fortuito incontro con una sua ex collega, ancora in carica, Miriana Mancini. Una discoteca esplosa in circostanze misteriose...