Tu non sei più solo al mondo.
Non ti lascerò.{Christine - Il Fantasma dell'Opera}
Cress
Leggo l'agitazione negli occhi di Elric. Ma se vogliamo che questa cosa funzioni dobbiamo superare le nostre rispettive paure e questa è la peggiore per lui.
«Non mi faccio vedere nudo da quando avevo quattordici anni. Quando ho avuto necessità di farlo... non mi sono mai scoperto» ammette.
L'ultima volta deve essere stato con quel porco di Markus, quindi sono passati più di dieci anni dall'ultima volta in cui qualcuno l'ha visto nudo per intero. Gli faccio un sorriso di incoraggiamento. Sono agitata anche io. Non so bene come gestire questa situazione o cosa mi troverò davanti. Ho visto le sue cicatrici sulle braccia e sul volto, ma l'intero corpo mai.
Inizio a sbottonargli la camicia, i suoi occhi sono fissi sulle mie mani. Segue i miei gesti e non fiata. Bottone dopo bottone metto a nudo il suo petto. Arrivo fino in fondo e spingo verso il basso la sua camicia. Lui mi aiuta facendola finire a terra.
Il suo corpo è sodo e muscoloso. Il pettorale sinistro ha la pelle di un rosa intenso e tante piccole cicatrici vicino il capezzolo. Avvicino le dita e poso l'indice su una di esse. Sussulta. Alzo lo sguardo e lo vedo stringere gli occhi.
«Fa male?»
Scuote la testa. «No... non ci sono abituato» borbotta. Passo il pollice sulla cicatrice vicino. «Cosa sono?»
«Bruciature di sigaretta» ammette atono.
Sgrano gli occhi. Gli hanno spento decine di sigarette addosso. Come può la gente arrivare a una simile crudeltà nei confronti di un bambino?
«Li odio.»
Emette una risata che fa vibrare il suo sterno. «Non preoccuparti, piccola musa, hanno avuto quello che si meritavano.»
Un brivido mi attraversa la spina dorsale. So cosa significano le sue parole eppure non provo ribrezzo, solo un senso di appagamento. La vendetta può essere dolce, quasi fruttata, se fatta nei confronti delle persone giuste.
«Spero che tu li abbia fatti soffrire.»
Mi afferra il volto con due dita e mi costringe a guardarlo.
«Questa sete di vendetta da dove esce fuori?»
I suoi occhi luccicano di divertimento. «Durante la nostra conoscenza ho imparato che esistono le sfumature di colore, non soltanto il bianco e il nero. E quelle persone meritano di soffrire per quello che ti hanno fatto.»
«Oh... Cress. Questa è la cosa più eccitante che qualcuno mi abbia mai detto.»
Mi afferra per i fianchi e mi prende in braccio, lancio un gridolino divertito. Mi sbatte sul letto facendomi rimbalzare. Un istante dopo si issa sopra di me, a cavalcioni sul mio bacino.
«Cosa vorresti fare a quegli uomini cattivi?» chiede mentre preme la sua erezione coperta contro il centro delle mie gambe. Mi mordo il labbro inferiore. Allungo le dita e gli sbottono i pantaloni. Lui mi lascia fare.
«Ferirli. Nello stesso modo in cui loro hanno ferito te.»
Elric alza le ginocchia e mi aiuta a sfilargli i pantaloni.
«Vederli chiedere aiuto. Pregare. Osservare il terrore nei loro occhi. Queste sono le cose che mi mandano su di giri, Cress. Non hai paura?» domanda.
Qualche mese fa la mia risposta sarebbe stata sì. Ho una maledetta paura di non riuscire a essere parte del suo mondo. Di non essere in grado di gestire una persona come lui. Ma non riesco a stargli lontana. Voglio abbracciare le sue tenebre senza lasciare che oscurino del tutto il mio sole.
«Finché il tuo odio si concentrerà su persone del genere non proverò paura.»
Le sue labbra si posano sul mio collo. Alzo la testa per lasciarlo fare. «Sei ossessionata dal tuo stalker, Cress?»
Mi succhia il labbro inferiore facendomi gemere. «Sì.»
Si distende sopra di me, ogni centimetro del suo corpo a contatto con il mio.
«Voglio qualcosa in cambio.»
Gli afferro i capelli obbligandolo a guardarmi. La parte sinistra del suo volto ancora coperta dalla maschera.
«Totale fiducia. La certezza che tu sappia che puoi toglierti la maschera in mia presenza. E devi almeno provare a stare un po' di più alla luce. Vicino a me. Uscire ogni tanto da qui.»
Mi guarda a lungo, il divertimento di prima sparito. I suoi occhi si conficcano a fondo nella mia anima.
«Ci proverò» dice a denti stretti.
So cosa gli sto chiedendo e so che non è facile per lui. Ma già il fatto che ci voglia provare è un passo avanti per me.
«Adesso fammi fare l'amore con te» mormora sfilandomi la maglietta.
Mi metto a ridere. «Concesso.»
«È la prima volta in vita mia che sono più nudo io che la persona sotto di me.»
Rido un po' più forte e lo accontento. Mi metto seduta e mi sfilo i pantaloni e il reggiseno restando soltanto con le mutandine. I suoi occhi divorano il mio corpo e i miei lo fanno con il suo.
È come guardare due facce della stessa medaglia. La metà sinistra del suo corpo è di un colore più scuro di quella destra. Le cicatrici gli tirano la pelle e in alcune parti appare raggrinzata. Non è bella. Ma è diversa. La parte destra, invece, a parte le cicatrici bianche è perfetta.
«Potresti vivere questo orrore tutti i giorni, Cress.»
Sbuffo. «Per essere uno ossessionato da me, mi dai troppe possibilità di scappare. Prendimi e basta.»
Non se lo fa ripetere due volte. Mi aggredisce con la sua bocca. La sua lingua si intreccia alla mia. Il suo sapore fa danzare le mie papille gustative. Stringo le gambe attorno ai suoi fianchi per avvicinarlo di più a me. I miei seni aderiscono al suo petto e quel contatto mi eccita.
«Quanto sei bella, piccola musa» sussurra accarezzando il mio corpo. La sua mano scende giù fino alle mie mutandine. Le strappa e accarezza il mio clitoride con un dito.
«Sai qual è il mio canto preferito?» domanda.
Scuoto la testa. Infila un dito dentro di me. Ansimo e chiudo gli occhi. Inizia a muoversi più veloce. I miei ansiti si fanno più prolungati e intensi.
«Questo. Tu che ansimi per me.»
Quelle parole sono la mia scoccata finale. Vengo sulla sua mano inseguendo quelle ondate di piacere. Si porta il dito alle labbra e lo succhia. Stringo le cosce attorno a lui per il piacere che quel gesto mi provoca.
«Elric...»
«Sì, piccola musa?»
Spingo verso di lui il bacino incitandolo a continuare. Ho bisogno di sentirlo. Un sorriso gli incurva le labbra. Si allunga sul comodino per prendere un preservativo dal primo cassetto. Si sfila i boxer e si inginocchia per indossarlo. Osservo il suo membro sentendomi un po' una guardona.
«No, non ho cicatrici lì» mormora divertito.
Arrossisco. «No... io... non cercavo quelle» blatero.
Scuote la testa. Sistema la punta verso la mia entrata. Sospiro di nuovo e stringo le dita attorno ai suoi capelli. Entra lentamente dentro di me e mi bacia.
Mi bacia così tanto da togliermi il respiro.
Mi bacia come se ne andasse della sua stessa vita.
Gemo contro le sue labbra quando inizia a muoversi. Spinta dopo spinta mi abituo a quell'intrusione.
«Sei stata fatta per me, Cress.»
Annuisco, senza fiato.
«E farò a pezzi chiunque proverà a portarti via.»
Ansimo di piacere. Non credevo che delle parole così forti potessero farmi eccitare. La sua possessività mi inebria. Il suo tono di voce mi ipnotizza. Farei di tutto per Elric. Diventerei qualsiasi cosa per lui.
«Mia.»
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Dietro la maschera
Romance«Sarai la mia rovina o io sarò la tua.» «Magari ci rovineremo a vicenda.» Cress fin da bambina ha sempre avuto il sogno di diventare un'attrice di teatro. Suo padre, un noto pianista, le ha infuso la sua passione per le arti sceniche e musicali e do...