Capitolo 54 - Vodka e confronti

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Giovane insolente!
Questo schiavo della moda
che si bea nella tua gloria!

{Il Fantasma dell'Opera}

Richard

La terza bottiglia di vodka.

Ne ho finita una soltanto questa mattina e due ieri sera dopo che Cress mi ha raccontato tutto. Ho vomitato per due ore tra le due e le tre di notte poi sono ritornato a bere come se non fosse successo niente.

È da poco passato mezzogiorno, dovrei essere alle prove, manca un solo giorno allo spettacolo ma fatico a reggermi in piedi. Ho rimandato lo scontro con mio padre per poter metabolizzare il suo passato. Quello che mi aveva tenuto nascosto per così tanto tempo. Ma tre bottiglie di vodka dopo non ci sono ancora riuscito.

Le immagini delle cinghiate che gli dava sulla schiena mi tormentano ogni volta che chiudo gli occhi.

La sua mano poggiata sul collo di Elric per costringerlo ad abbassarsi e prenderlo.

Una nuova ondata di nausea mi fa girare verso il water, rilascio soltanto i succhi gastrici perché non ho altro nello stomaco.

Mio padre è la peggior feccia di essere umano che esista sulla terra e io ci ho messo davvero troppo a capirlo.

Volevo soltanto essere accettato.

Volevo che mi volesse bene.

Ho fatto tutto per lui. E cosa ho ottenuto? Bugie, verità nascoste, menzogne.

Mi sono stancato di fare il burattino. Questo ruolo non mi appartiene più. Da oggi sarò una persona nuova.

Stesso cognome ma persona diversa.

Mi alzo in piedi a fatica. Mi tengo alla tazza del water e barcollo fino al lavandino. Mi guardo allo specchio e non mi riconosco. Ho l'aspetto di un ubriacone.

Il vizio dell'alcool mi accompagna da anni.

Quando c'è qualcosa che mi turba particolarmente, bevo.

Ho anche imparato a nasconderlo bene, nessuno si rende mai conto di quanto sono ubriaco. Ma oggi devo aver esagerato.

«Richard?» mi chiama qualcuno da dietro la porta della mia stanza. Mi alzo per raggiungere la porta tenendomi contro la parete. Nemmeno chiedo chi è, la spalanco.

«Tiana?» domando confuso.

I suoi occhi sono rivolti verso la parte bassa del mio corpo.

«Ti rendi conto che indossi solo i boxer e che hai una striscia di vomito sull'addome, vero?»

Abbasso lo sguardo. Con orrore noto che ha ragione. Diavolo, ho dato proprio il peggio di me in questa situazione. Mi allontano dalla porta e mi lascio ricadere sul letto come un peso morto.

«Cosa vuoi?»

Chiude la porta alle sue spalle e mi raggiunge nel letto. Io e Tiana non siamo chissà quanto amici. Frequentiamo lo stesso anno, a volte siamo usciti, ma nulla di più. Di certo non mi è mai venuta a trovare nella mia stanza. Quindi perché diavolo si trova qui?

La squadro.

Tiana è sempre stata bella da far paura. La pelle è leggermente ambrata e il corpo tonico per tutte le ore che passa a giocare a pallavolo. I capelli sono riccissimi e spesso legati in crocchie. Riporta i suoi occhi di giada su di me.

«Perché ti ostini a mettere delle lenti gialle?»

Passa un dito sulla sbavatura sul mio addome. «Perché ti ostini a bere?»

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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