La vecchia Elle conservava nel suo ripostiglio quanto giornalmente riusciva a recuperare nel parco comunale della tranquilla cittadina di Ludmia. Certo i rari visitatori del posto avranno pensato della vecchia quanto è opportuno in questi casi, e cioè che fosse una strampalata o, peggio, il risultato di un'acuta demenza senile. Ma per gli indigeni di Ludmia, la vecchia Elle rappresentava tutto l'opposto: i gingilli che raccoglieva non erano mai solo gingilli, ma piuttosto la traccia di un destino singolare e sempre luttuoso. Sto parlando di rasoi, orologi e, disgraziatamente, anche di bambole; e gli stessi abitanti della tranquilla Ludmia avrebbero potuto dirvi di come il rasoio non fosse un rasoio qualsiasi, e che brutta fine fece il barbiere Guidotti la sera stessa che la vecchia Elle lo aggiunse alla sua collezione. L'orologiaio Timoty, venuto da lontano, ebbe invece una morte assai serena tra le braccia di Nella, dolce compagna di una vita. L'annegamento della piccola Anna al chiaro di luna fu infine un avvenimento da cui la città faticò a riprendersi. E tante altre sono le storie, tante altre quanto le morti e suoi gingilli. Poi, un giorno, la vecchia Elle smise di raccogliere oggetti; per sei giornate intere, la morte si dimenticò della tranquilla Ludmia, e la città non registrò decesso alcuno. Il settimo giorno la vecchia trovò una foto della città, e tutti pensarono a Cicero, che per una vita aveva fatto di Ludmia l'unico soggetto dei suoi scatti. Lui la prese bene e, anzi, si preparò al fatto come meglio poteva: era vecchio e, tutto sommato, felice; la giornata proseguì tranquilla, senza particolari avvenimenti.
La sera stessa, un terremoto rase al suolo la tranquilla cittadina di Ludmia.