Il Diamante Hope

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Come può un diamante di rara bellezza causare la morte di svariate persone?

Questo bellissimo gioiello non è noto solo per la sua straordinaria bellezza, ma anche per sfortuna che sembra portare ai possessori. Si narra infatti che il diamante fu disincastonato dall'occhio di un idolo indiano e che tale gesto scatenò l'ira della divinità, che maledisse la pietra e chiunque ne venisse in possesso.


Il gioiello in questione è il diamante di Hope, gemma di un colore blu profondo di circa 44 carati, oggi custodito nello Smithsonian Institute di Washington. E' famoso per la sfortuna che sembra portare ai suoi proprietari; infatti chi ne ha vantato il possesso ha avuto una vita di breve durata, terminata mai per morte naturale ma sempre a seguito di malattie, di omicidi e addirittura per suicidio.

Nel 1688 Jean Baptiste Tavernier acquistò il diamante e da quel giorno la sua vita cambiò. Fece bancarotta e cercò di ricostruire la sua vita partendo per l'India ma non riuscì nel suo intento, in quanto morì durante il viaggio prima di giungere a destinazione.

Dopo la morte di Tavernier il proprietario del diamante fu Luigi XIV, che ridusse i carati da 112 a 67,5, modificandone la forma e facendolo tagliare a forma di cuore.

Luigi XIV e Luigi XV sfoggiarono il gioiello in diverse occasioni, ma entrambi morirono tra sofferenze atroci: il primo a 67 anni a seguito di una cancrena al piede; il secondo a 64 anni a seguito di un vaiolo che cominciò la decomposizione mentre il sovrano era ancora in vita.

La successiva sfortunata proprietaria fu Maria Antonietta; le fu donato il gioiello e lei, unendolo ad altre pietre preziose, ne realizzò una collana. Ma purtroppo anche lei, insieme a suo marito Luigi XVI, terminò la sua vita in maniera violenta. Furono infatti entrambi decapitati durante la Rivoluzione Francese.

In seguito questo diamante provocò una serie di ulteriori morti misteriose: un gioielliere morì d'infarto non appena gli rubarono la pietra, cioè quando scoprì che il ladro era proprio suo figlio; in seguito il figlio del gioielliere si suicidò appena scoprì che la morte di suo padre era legata al furto del diamante.

La gemma arrivò nel 1830 a Londra, dove fu nuovamente tagliata fino a raggiungere gli attuali 44,5 carati. Fu acquistata da un banchiere di nome Hope, che pagò una cifra esorbitante per prendere possesso della pietra e battezzarla con il suo nome. Ma, subito dopo aver preso possesso della pietra, Hope ebbe guai in famiglia e si separò a breve. Sembra quasi che Hope si rese conto della sfortuna che circondava il diamante e si affrettò a liberarsene.

Jacques Colot, successivo proprietario, impazzì e si suicidò subito dopo aver venduto la gemma al principe Kanitowskij. Il principe regalò la gemma ad una ballerina, che morì per mano di Kanitowskij in seguito a un raptus di gelosia e successivamente lo stesso principe perì, linciato dai rivoluzionari russi.

Seguirono molte altre vittime. L'ultimo proprietario della gemma è stato Henry Winston, che donò la pietra allo Smithsonian Institute di Washington, dove attualmente è custodita ed esposta al pubblico in una teca dotata di tutti i sistemi di sicurezza esistenti.

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