Come un predatore e la sua succulenta preda

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'Ahah, non è divertente?

Dai, ammettilo, è così eccitante avere un obbiettivo da raggiungere, da conquistare.

Oh, che dici.. Ho esagerato?'

Sono solo un'ombra in mezzo al parco, silenziosa, che si stacca dal muro e segue ogni tuo passo verso casa. Non mi hai mai sentito o visto? Massì, sai... Quando passeggi al chiaro della luna, nel freddo della sera, ed avverti qualcosa dietro di te, che però risulta nient'altro che nulla, ai tuoi occhi, quando ti giri.

Le mie voci mi dicono dove stai andando, che nessuno ti aspetta a casa e che potrai essere mia tra poco.

E' inutile calmarsi o farsi il segno della croce, il tempo scorre veloce, e tu sei la mia unica cura per questa malattia.

Sono l'odore, poi il rumore dei tuoi passi, a tenermi attento, sperando che nessuno sia nei dintorni.

Nemmeno la luce può placare la mia ossessione - la mia voce interiore mi induce in questa tentazione malata.

Ti seguo con un sorriso maniacale, un'ossessione che perseguito per colpa delle mie manie di persecuzione.

Lo sai, ti seguo fino al parco quando scende il sole.. Abusi ripetuti sui corpi delle persone. Ahw.

Svuoto la mia voglia nell'orbita vuota del tuo cranio fratturato, ora vediamo se mi guarderai ancora con disprezzo.

Ora che ti ho preso marcisco nel mio letto, sporco di avanzi e farmaci avariati.

La vita mi sorride; ha i denti marci e gli occhi spiritati.

Non mi basta, infilo i guanti in pelle, spio poi in fondo agli anfratti. Ti seguo ancora. Lo sai?

Sento i miei battiti del cuore in sincronia del tuo scalpitio di tacchi.

Ascolto la mia preda pregare mentre crepa strangolata in preda all'euforia.

Striscio sotto le coperte ed infetto la tua innocenza, non mi serve la coscienza, io ho un dopperlganger.

Lui mi parla, mi calma; non ci prenderanno mai e il sangue scorrerà per sempre.


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